In primo pianoMusica

Chester Bennington: una voce iconica andata via troppo presto

Chester Bennington, Linkin Park
Nasceva il 20 marzo 1976, Chester Bennington, famoso leader della band nu-metal Linkin Park. Il suo immenso talento e le sue abilità canore portarono l’album di debutto del gruppo, Hybrid Theory, nominato ai Grammy Awards e cha ha venduto più di 30 milioni di copie.

Chester Bennington usava notoriamente i testi delle canzoni per esprimere i suoi sentimenti di frustrazione e disagio. Anni di abuso di droghe, compresi attacchi di sobrietà e ricadute più o meno costanti, sarebbero purtroppo diventati un ciclo continuo per tutta la vita del cantautore. La sua fragilità e le sue lotte personali, alla fine, sono diventate troppo per essere sopportate e il 20 luglio 2017 Bennington ha deciso di togliersi la vita all’età di 41 anni. Quel giorno la comunità rock ha perso una luce, un’altra. Ma ricordandolo continuiamo a onorare la sua eredità artistica.

Chester Bennington: il passato e i Linkin Park

I problemi di Chester Bannington sono legati al passato e a quegli abusi sessuali subiti quando era soltanto un bambino. Dai 7 ai 13 anni infatti fu molestato sessualmente da un adolescente. Il cantante non denunciò mai l’accaduto perché poi scoprì che quel ragazzo era stato anch’esso una vittima. Ma il sogno di cantare è sempre stato vivo, tanto che già da molto giovani studiò pianoforte. Infatti nel 1993 Chester avviò una propria carriera musicale come cantante dei Sean Dowdell and His Friends?. In seguito entrò a far parte dei Grey Daze, con i quali ottenne discreta popolarità, ma solo circoscritta in Arizona.

Dopo l’abbandono di Mark Wakefield, nel 1998 gli Xero erano alla ricerca di un cantante. Venne contattato proprio Chester Bennington che poi si trasferì a Los Angeles, dove sarebbe stato definitivamente scelto dal gruppo dopo alcuni provini. Nel 1999 gli Xero cambiarono nome in Hybrid Theory e pubblicarono l’EP omonimo nello stesso anno. Grazie a questo progetto e alcuni fortunati successi, riuscirono a firmare un contratto con la Warner Bros. Records.

In seguito cambiarono il nome in Linkin Park e ad ottobre 2000 pubblicarono l’album d’esordio Hybrid Theory, che contò soprattutto sui singoli One Step Closer, Crawling e In the End. Divenne il disco di maggior successo del genere nu-metal, con più di 27 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Con il gruppo pubblicò ulteriori sei album in studio, il cui ultimo, One More Light, uscì nel maggio 2017. Nel 2006 Bennington è stato inserito alla posizione 46 nella classifica dei 100 migliori cantanti metal di tutti i tempi stilata da Hit Parader.

Leggi anche: Una struggente lettera di addio a Chester

— Onda Musicale

Tags: Chester Bennington, Nu metal
Sponsorizzato
Leggi anche
Serena Sartini e il suo brano d’esordio “L’Universo in mezzo a noi”
“Inferno” esce domani l’opera di Francesco Maria Gallo