Leggi la prima parte dell’articolo sulla storia del Cavern Club di Liverpool.
L’incontro con Brian Epstein fu decisivo non solo nel lanciare a livello nazionale – e poi mondiale – la carriera dei Beatles.
Tuttavia, produsse l’effetto di dare a quest’ultimo un aspetto veramente professionale, sia dal punto di vista del dress code (basta giacche di pelle e jeans) che della presenza scenica, vietando ai quattro ragazzi di comportarsi come erano abituati a fare di solito (durante l’esibizione mangiucchiavano qualcosa, fumavano, imprecavano, fingevano di prendersi a botte in modo scherzoso, a volte mostravano le spalle agli spettatori).
Non tutti i musicisti accettarono le nuove regole senza protestare -come invece fece Lennon – ma in compenso divennero dei professionisti sotto ogni aspetto (è proprio il caso di dire che l’abito fa il monaco): alla fine di ogni esibizione erano vestiti in maglioncino e camicia, oppure con il completo sartoriale (es. quelli di Pierre Cardin), e soprattutto si inchinavano simultaneamente al cospetto del pubblico, segno di grande rispetto nei suoi confronti.
Il 1962 è l’anno della popolarità
Nel corso del 1962 la popolarità dei Beatles crebbe a livelli così elevati che il Cavern Club era diventato un polo di attrazione a livello nazionale: non solo spettatori, ma anche giornalisti e telecamere di importanti televisioni, queste ultime impegnate a documentare esibizioni particolarmente scatenate ed eccitanti. Liverpool e il nord dell’Inghilterra stavano diventando una zona particolarmente fertile, e la cosa finalmente iniziava ad attirare l’attenzione delle compagnie discografiche e dei produttori, che fino a quel momento praticamente non si erano quasi mai avventurati più di tot miglia a nord di Londra.
Pete Best viene licenziato
Nei giorni tra il 15 e il 18 Agosto 1962 si verificò l’episodio che cambiò per sempre la storia del gruppo: un ignaro Pete Best – dopo l’ennesima esibizione al Cavern, il 15 – veniva congedato dai suoi compagni senza troppi complimenti, dopo due anni di intensa gavetta. La controversa decisione, che nell’immediato scatenò accese polemiche, rischiò di compromettere non poco il rapporto con i fan, che in ogni caso non la presero bene, in particolare gli ammiratori e le ammiratrici di Best (apprezzato anche per la sua bella presenza).
A pagare il cambio di batterista fu Harrison, che si guadagnò un occhio nero (lo possiamo vedere nelle prime foto ad Abbey Road, nel Settembre dello stesso anno). Starr, dopo l’esordio ufficiale a Port Sunlight, si esibì al Cavern come membro dei Beatles il 19 Agosto.
3 Agosto 1963: l’ultima volta dei Beatles al Cavern
A quasi un anno di distanza dall’ingresso di Starr tra le fila del gruppo – e a un mese dalla registrazione di “She Loves You” – i Beatles si esibirono per l’ultima volta al Cavern. Inutile precisare come la vendita dei biglietti fu di una rapidità allucinante, data la fama di cui già godevano i quattro musicisti.
La chiusura del 1965
Il Cavern Club, così com’era conosciuto sin dalle origini, durò sino al 1965, quando il suo proprietario – Ray McFall (subentrato a Sytner nel 1959) – dovette chiudere il locale per dichiarata bancarotta. Per reazione, i frequentatori del locale si barricarono al suo interno. La lotta, durata parecchi mesi, ebbe esito vittorioso: il 23 Luglio 1966 il Cavern riaprì i battenti.
La seconda vita del locale conobbe un’ulteriore frenata sei anni più tardi: nel 1973, dopo numerose gestioni succedutesi a quella di McFall, la struttura fu demolita per consentire la realizzazione di un condotto di ventilazione della metropolitana cittadina. A qualche civico di distanza nel 1976 aprì un nuovo Cavern Club, ma dopo qualche tempo cambiò nome, diventando noto come Eric’s e trasformandosi nella palestra di molti artisti e gruppi del periodo punk.
Nel 1984 vi fu la rinascita del Cavern Club
Così come era rimasto impresso nella mente e nel cuore dei suoi estimatori: nell’aspetto il locale fu ricostruito il più fedelmente possibile sul sito dell’originale, recuperando circa 15.000 mattoni della vecchia struttura e ruotandone la pianta di circa 90 gradi. Il nuovo Cavern sopravvisse sino al 1989, quando dovette chiudere per un anno e mezzo a causa di problemi finanziari. Nel 1991, grazie agli sforzi di Bill Heckle, Dave Jones e George Guinness, il locale riaprì nuovamente.
Alla data odierna i tre ne risultano essere i proprietari più a lungo in attività. Il 16 Gennaio 1997 a breve distanza dal Cavern, di fronte al cosiddetto Wall of Fame (ciascun mattone che lo compone porta inciso il nome di uno dei Grandi della Musica esibitisi nel celeberrimo club), fu svelata la statua in onore di John Lennon (raffigurato nella celebre posa amburghese che comparve sulla copertina del disco Rock ‘n’ Roll [1975]).
La statua di Cilla Blck
Restando sempre in tema di statue celebrative, nel 2017 – anno del 60 anniversario della nascita del Cavern – fu collocata una statua raffigurante Cilla Black davanti a quella che era l’entrata originale del locale, sempre in Mathew Street: con l’opera bronzea si intendeva omaggiare un’artista anch’essa di Liverpool, che lavorò come guardarobiera nella famosa “cellar full of noise”, prima di iniziare una promettente carriera sotto l’egida di Epstein.
Per concludere questa rapida carrellata delle tappe più significative nella lunga storia del “most famous club in the world” possiamo semplicemente dire che al momento (Febbraio2021) il locale risulta ancora chiuso, in attesa che la situazione sanitaria migliori a tal punto da consentire la ripresa della sua attività.