Cultura ed eventi

«Four elements»: writing urbano al sottopasso

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Una quarantina di giovani e giovanissimi writer provenienti da gran parte d’Italia e anche da Francia e Germania saranno all’operasabato 27 e domenica 28 agosto ad Arco nel realizzare un’opera collettiva dal titolo «Four elements».

Sulle pareti del sottopasso ciclopedonale di via Santa Caterina (all’intersezione con la circonvallazione). Una parte dei ragazzi è all’opera già da oggi per realizzare il sottofondo. L’inaugurazione dell’opera si terrà domenica alle ore 20, presenti il sindaco Alessandro Betta e parte della Giunta comunale, i referenti della Comunità di Valle (titolare del Piano Giovani di Zona che sostiene il progetto «Street art – Keep it real») e dell’associazione Andromeda (soggetto promotore) con la presidente Ginetta Santoni. La cittadinanza è invitata sia all’inaugurazione, sia ad assistere sabato e domenica alla realizzazione dell’opera.

«Andromeda è un gruppo informale di ragazzi del territorio altogardesano e limitrofo – ha spiegato la presidente Ginetta Santoni nel corso della conferenza stampa che s’è tenuta nella mattina di venerdì 26 agosto al Centro giovani Cantiere 26, presenti anche il sindaco Alessandro Betta e l’assessora alle politiche giovanili e della socialità Silvia Girelli, con i writer Meno e Nachos – che sta portando avanti un progetto, “Street art – Keep it real”, dedicato all’arte di strada. Dopo una parte dedicata alla breck dance, con una gara internazionale che s’è tenuta ad Arco qualche settimana fa, è ora la volta dell’evento centrale del progetto. L’invito a tutta la cittadinanza è a passare ad assistere alla creazione dell’opera perché, diversamente da quello che forse siamo portati a pensare, si tratta davvero di arte. Vedremo un luogo un po’ scuro e impersonale rinascere e diventare caldo, colorato e vivace».

«Come Amministrazione comunale sosteniamo con forza questo progetto – ha detto il sindaco Alessandro Betta – trascinati dall’entusiasmo dell’assessora Silvia Girelli, perché è un modo originale e interessante di costruire comunità, che è il nostro obiettivo principale, e di farlo con una fetta di popolazione, quella dei giovani artisti, che è giusto accogliere e valorizzare, tenendo insieme una pluralità di sensibilità diverse, di punti di vista, di modalità espressive. In passato si era fatto un esperimento simile, al sottopasso di San Martino, che ancora oggi strappa un sorriso per la sua calda e vivace bellezza. Ora stiamo valutando se destinare alcuni spazi al writing nel nuovo, grande parco delle Braile, uno spazio che abbiamo strappato alla cementificazione per destinarlo al verde pubblico. Che una Amministrazione comunale dialoghi con i writer e costruisca con loro progetti culturali è forse inusuale, ma mi pare un’esperienza molto interessante di collaborazione e di confronto intergenerazionale che promette di costruire una società ancora più vivace, armonica e colorata».

I writer Meno e Nachos (che pochi giorni fa al Cantiere 26 hanno condotto un partecipato corso di graffiti, sempre per il progetto «Street art – Keep it real») hanno spiegato come il progetto di Andromeda costituisca per chi pratica la loro arte un’occasione preziosa non solo per potersi esprimere in modo non conflittuale e anzi apprezzato dalla collettività, ma anche per creare rapporti e legami con altri writer di mezza Europa.

Il progetto si concluderà il 21 ottobre, sempre al Cantiere 26, con la proiezione di un filmato inedito che ripercorre la storia del writing nell’Alto Garda, a partire da trent’anni fa, con interviste ai suoi protagonisti e finale dedicato all’esperienza di quest’anno, per la regia di Roberta Bonazza. 

— Onda Musicale

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