Recensioni e Interviste

David Gilmour e Roger Waters: uniti stiamo in piedi, divisi cadiamo

«La vita e la musica di David Gilmour & Roger Waters raccontate attraverso i momenti essenziali della loro carriera». (Retro della copertina del libro David Gilmour & Roger Waters. Le origini, i Pink Floyd, le carriere soliste) La domanda sorge spontanea: “Ancora? un altro libro sui Pink Floyd? ma non ci sono già abbastanza libri su di loro?” La risposta è la seguente: “Non è come sembra!

Ringraziando la casa editrice HOEPLI – in particolare Ezio Guaitamacchi – per la collana “La storia del rock. I protagonisti”, bisogna dare atto ai The Lunatics del merito di aver massimizzato appieno l’occasione avuta. Il risultato del loro lavoro è un libro completo in ogni aspetto, e sembra strano da dire dopo che – nel mercato attuale – troviamo davvero tanti di libri sui Pink Floyd. L’argomento è molto discusso ancor oggi, e non è un caso che ci sia ancora qualche mistero attorno alle vicende della rock band inglese; per fortuna abbiamo la possibilità di approfondire tutto ciò che li riguarda.

Il libro si apre con il capitolo dedicato a “un giovane ribelle di nome Roger”

Ovviamente, ci riferiamo a Roger Waters. I motivo di questo inizio è molto semplice: la genesi delle intricate vicende dei Pink Floyd possono essere capite solamente in questo modo. Il primo che l’ha intuito è stato Giovanni Rossi nel suo libro “Roger Waters – Oltre il muro” (Arcana, 2013), con l’approfondimento su Eric Fletcher Waters – il padre di Roger, caduto in guerra sulla spiaggia di Anzio nel 1944. Gli autori tessono le vicende della Swinging London attorno alla difficile adolescenza di Roger Waters, gettando solide basi per comprendere “le origini” dei Pink Floyd. Quest’ordine (prima Waters, poi Gilmour) non è casuale: non solo è giustificato da una questione temporale, ma anche da una questione di incontri: infatti, Gilmour subentrerà a Syd Barrett “solo” nel 1968, mentre l’incontro tra i “primi” Pink Floyd risale a ben 4 anni prima.

Inutile seguire la propria preferenza: per conoscere la storia dei Pink Floyd, bisogna partire da Roger Waters.

I capitoli successivi rappresentano esattamente ciò che ogni pinkfloidiano si aspetterebbe da un libro simile: un susseguirsi di date e racconti ben articolati e ben strutturati, sintetici al punto giusto. È attorno alle “fredde” date che fuoriesce la vera forza di questo libro: un’esplosione di aneddoti e riferimenti che farebbe stordire anche i fan più datati: influenze musicali di Dave e Roger, locandine dei concerti, riviste culturali, spot pubblicitari, cd e vinili, poster e copertine, ecc… Insomma, sembra di frequentare l’UFO CLUB (storico locale dell’underground londinese), dove gli incessanti colori e la confusionaria musica ti portavano in un’altra dimensione. Un libro che riesce a catturare l’attenzione del lettore, senza stancarlo mai.

Questo uragano di immagini e di colori trova “pace” nel capitolo “le strade si dividono – venti di cambiamento”, dove inizia l’analisi singola dei protagonisti del libro: David Gilmour e Roger Waters.

About Face” e “The Pros And Cons of Hitch Hiking”, rispettivamente gli album solisti di Gilmour e Waters del 1984 – quindi, post-scissione, rappresentano il punto di svolta della narrazione, e – anche stavolta – non è un caso che questo capitolo si trovi esattamente a metà del libro: sono i capitoli chiave. Da qui in poi, gli autori tracciano la via per unire le vite dei due amici/nemici Dave e Roger, ufficialmente divisi dal dicembre del 1985.

Il lettore avrà davanti ai suoi occhi un interessante parallelismo tra i due: dalle illustri collaborazioni di Dave (da Kate Bush, scoperta e prodotta da lui stesso, a Pete Townshend, una stima reciproca che dura nel tempo), alla rivincita personale di Roger (con il mega-evento The Wall – Live in Berlin”, per celebrare la Caduta del muro di Berlino del 1989), con i “nuovi” Pink Floyd proiettati “verso il nuovo millennio” (altro capitolo). Carriere soliste ricche di analisi (dei brani, come nel libro “Pink Floyd. Il fiume infinito. Le storie dietro le canzoni” – cavallo di battaglia dei Lunatics), ed aneddoti (tra cui, le vicende personali), intenti a svelare anche la parte più vulnerabile dei due giganti inglesi.

La reunion del 2005

Immancabile, verso la conclusione del libro, il riferimento a uno degli eventi storici rock più importanti del nuovo millennio: la réunion dei Pink Floyd nel Live8 del 2005 (l’evento organizzato da Bob Geldof, attivo protagonista della storia della rock band inglese), dopo ben 25 anni dall’ultima performance insieme. Evento raccontato con la giusta passione e nostalgia dell’epoca, qualità che accomunano entrambi gli scrittori del libro.   
Il libro, infine, si chiude con il racconto delle ultime produzioni soliste (dai favolosi tour di “Remember That Night” e “The Wall”, alle più recenti pubblicazioni), con un appassionato omaggio al ricordo di Syd Barrett e Rick Wright, spenti rispettivamente nel 2006 e nel 2008.

In conclusione: cos’è che rende così unico il libro in questione?

La risposta è semplice: la sua unicità risiede nella struttura del libro. Le “intricate” e “geniali” figure di David Gilmour e Roger Waters sono raccontate ed analizzate attraverso il filo diretto della storia dei Pink Floyd, con un’analisi cronologica minuziosa e ricca di informazioni ed aneddoti. La novità risiede nell’esclusiva analisi delle carriere soliste, dalle prime produzioni fino ai recentissimi lavori, con necessari approfondimenti sulla vita dei protagonisti indiscussi del rock degli anni ’70. Un libro che non solo arricchisce – ancora di più – l’assetato (ed esigente) pinkfloydiano, ma che stabilisce un’ordinata e rigorosa cronologia, essenziale per contestualizzare le immense vicende che hanno coinvolto Gilmour e Waters (insieme al resto della band).

Obiettivo centrato pienamente

Posso assicurare che l’obiettivo è centrato in pieno: questo libro può  diramare le nebbie degli ultimi anni, dando la possibilità a qualsiasi appassionato di musica rock di chiudere definitivamente il cerchio della storia dei Pink Floyd. Cerchio davve chiuso? Chissà… David Gilmour & Roger Waters. Le origini, i Pink Floyd, le carriere soliste è un libro che dovrebbe “unire” tutti noi, piuttosto che “dividerci” ogni volta che tentiamo di difendere a tutti costi la nostra personale preferenza tra i due. Per quanto mi riguarda, i Pink Floyd sono stati, sono e saranno sempre cinque: Roger Waters, David Gilmour, Richard Wright, Nick Mason, Syd Barrett.

TOGETHER WE STAND, DIVIDED WE FALL.

di Andrea Parente

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, David Gilmour, Roger Waters
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