Michele Cristoforetti si affaccia al mondo musicale nel 2005 quando inizia a suonare la chitarra nel garage di casa con un paio di amici.
L’anno successivo inizia a prendere lezioni di chitarra e contemporaneamente forma una prima band formata da due chitarre, basso e batteria, che propone cover rock italiane. Nel 2008 la band prende il nome Kascade e inizia a suonare in molti locali della provincia trentina, mettendosi in evidenza grazie alla buona tecnica ed alla serietà dei componenti.
Nel frattempo la band cambia più volte il suo assetto, acquisendo una connotazione sempre più professionale e completa, e in questo periodo vengono sperimentate nuove sonorità e idee innovative. All’interno della formazione c’è grande entusiasmo e voglia di farsi conoscere.
Inizia così il percorso solista di Michele Cristoforetti che è alla ricerca di un palcoscenico che gli consenta di raccontare le sue storie di vita attraverso i suoi versi e le sue melodie, cercando nel frattempo dei musicisti in grado di appoggiarlo durante i suoi concerti.
Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto alcune domande.
Chi è Michele Cristoforetti?
“Sono un musicista trentino – ci racconta il giovane cantautore – che ha provato ad esprimere la propria musica attraverso un percorso musicale ben delineato. Pur essendomi dedicato alla musica relativamente “tardi”, ho moltissime cosa da dire e da raccontare. E i miei brani raccontano anche una parte di me e del mio modo di vedere la vita.”
Quando inizi a suonare e a cantare?
“Ho sempre avuto la passione per la musica ma il primo approccio vero arriva nel 2005 quando mi trovo con alcuni amici a suonare in un garage. Credo sia il percorso più classico e che seguono un pò tutti – prosegue Cristoforetti – ed è proprio in questo modo che è nato tutto. Dopo poco tempo mi accorgo di avere bisogno di imparare a suonare meglio la chitarra e prendo delle lezioni private. Nel 2008 nasce la prima formazione con la quale iniziamo ad uscire e a farci conoscere.”
Quale artista ti ha ispirato musicalmente?
“Sin da ragazzo ho sempre ascoltato principalmente musica italiana: De Gregori e Ivano Fossati e Piarangelo Bertoli. Per quanto riguarda la musica straniera mi piacciono molto Neil Young, Bruce Springsteen e Rod Stewart.”
Come è stata la collaborazione con Maurizio Solieri? (leggi l’intervista)
“E’ stata un’esperienza davvero molto bella. Trovarmi al cospetto di un musicista di quel calibro – racconta emozionato Michele – che ho sempre apprezzato sin da quando ero ragazzo, mi ha davvero emozionato. Lui è una persona estremamente disponibile e mi ha messo a mio agio sin da subito. Quando ha ascoltato Sigaro Cubano perla prima volta ha immediatamente capito che tipo di lavoro con le chitarre avrebbe fatto. Il risultato è stato straordinario, è nato un brano in perfetto stile Rolling Stones.”
Parlaci del singolo “Sigaro Cubano”
“E’ il terzo singolo che realizzo. Segue “L’Album delle pose” e “Il mio Tempo“. E’ l’espressione di un modo di vedere la vita attraverso alcuni elementi semplici come un sigaro e un capello. Il messaggio che voglio trasmetter è che la vita va assaporato a pieni polmoni anche prendendo elementi semplici e che appartengono alla quotidianità. Il disco vuole essere un messaggio di serenità, di spensieratezza e felicità.”
A quando il disco?
“Il disco uscirà alla fine di ottobre. In questi giorni siamo in sala di registrazione per completare la registrazione di alcune tracce. Posso anticipare che si tratterà davvero di un gran bel disco nel quale io credo davvero moltissimo.”
Progetti per il futuro?
“Ho tantissimi progetti per il futuro, come ad esempio una nuova collaborazione con Maurizio Solieri e tante altre idee. Insieme alla mia band storica di appoggio, i Kascade, per il momento stiamo suonando molto nella nostra regione ma abbiamo progetti che potrebbero portarci ad allargare i nostri orizzonti.”
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Stefano Leto
