Il 17 luglio 2021 è uscito A tribute to Curtis Mayfield come parte del progetto RSD Drops. Il tributo al chitarrista è in formato vinile in edizione limitata (previste 4950 copie nel mondo). Il doppio LP è di colore grigio mescolato a un azzurro tenue.
L’omaggio è stato pubblicato la prima volta solo in formato CD nel 1994. Come il vinile appena edito contiene i brani di Curtis Mayfield – il più influente musicista afro-americano della musica soul e blues – rielaborati da 17 colleghi. Il CD tributo fu originariamente registrato ad agosto 1993 presso gli studi di New York della Hit Factory, prodotto da Nile Rogers e con una line up di eccellenza: Aretha Franklin, Whitney Houston, B.B. King, Bruce Springsteen, Elton John, Steve Winwood, The Isley Brothers, Lenny Kravitz, Eric Clapton.
Il contenuto della collezione dedicata a Curtis Mayfield
Per la ricorrenza dei 50 anni di carriera da solista di Curtis Mayfield, un numero di artisti eccellenti ha re-interpretato alcuni dei suoi brani di maggior successo. La compilation si compone di:
Lato A
1. “Choice of Colors” – Gladys Knight
2. “It’s All Right!” – Steve Winwood
3. “Let’s Do It Again” – Repercussions and Curtis Mayfield
4. “Billy Jack” – Lenny Kravitz
5. “Look Into Your Heart” – Whitney Houston
6. “Gypsy Woman” – Bruce Springsteen
7. “You Must Believe Me” – Eric Clapton
8. “I’m So Proud” – The Isley Brothers
9. “Fool for You” – Branford Marsalis and The Impressions
Lato B
1. “Keep On Pushin'” – Tevin Campbell
2. “The Makings of You” – Aretha Franklin
3. “Woman’s Got Soul” – B.B. King
4. “People Get Ready” – Rod Stewart
5. “(Don’t Worry) If There’s a Hell Below, We’re All Going to Go” – Narada Michael Walden
6. “I’ve Been Trying” – Phil Collins
7. “I’m the One Who Loves You” – Stevie Wonder
8. “Amen” – Elton John and Sounds of Blackness
Chi è Curtis Mayfield
Curtis Mayfield nasce a Chicago il 3 giugno 1942. È stato il più influente musicista afro-americano, chitarrista e compositore del soul, funk e Rhythm’n’Blues. È noto soprattutto per la colonna sonora del film “Super Fly” sui temi sociali e politici del filone noto come blaxploitation.
Inizia la sua carriera come cantante e compositore nella band The Impressions, nel 1958, insieme a Jerry Butler, Sam Gooden, Richard e Arthur Brooks. I loro successi più celebrati sono “For your preciuos love” e “Gipsy Woman”. Quando Butler lasciò la band e subentrò Fred Cash, Curtis Mayfield divenne il leader e principale compositore. La versione del noto gospel “Amen” del 1963 fu inclusa nella colonna sonora del film “Lilies of The fields” con Sidney Poitiers. Comincia a delinearsi il “carattere” sociale e politico dei suoi testi. The Impressions, tuttavia, raggiungono la popolarità negli anni Sessanta con brani come “Keep on Pushing”, “People Get Reasy”, “This in my country” e “We are a winner” che presto diventa l’inno dei movimenti dell’orgoglio nero. La chiamavano “message music”, una musica che conteneva un messaggio e che contribuiva ad incrementare la consapevolezza sui sommovimenti sociali di quel periodo negli Stati Uniti.
Gli anni ’70 e il successo di Super Fly
Nel 1970, Mayfield decise di intraprendere la carriera solista e fondò una propria etichetta indipendente, la Curtom Records. Inaugurò la sua carriera solista con l’album omonimo “Curtis”. Come casa discografica continuò a produrre The Impressions e artisti come Leroy Hutson, Mavis Staples e Baby Huey and the Babysitters (di cui faceva parte Chaka Khan).
Il successo commerciale arrivò nel 1972 con l’album Super Fly che è anche la colonna sonora dell’omonimo film. L’album contiene brani come “What’s going on” di Marvin Gaye o “Innervisions” di Stevie Wonder che musicalmente trasportarono la musica soul in una dimensione più funky. La rivista Rolling Stone scrisse all’epoca che «mentre il messaggio del film è diluito da contrastanti scopi schizoidi … il messaggio anti-droga nella colonna sonora di Mayfield è molto più forte e più definito».
Gli anni ’80 e la morte
Dopo il successo di Super Fly, Mayfield realizzò altre due colonne sonore per il filone del genere blaxplotation (crasi dei termini “Black” e “Exploitation”): Claudine del 1974 e Sparkle del 1976. Mayfield preferì lasciare l’interpretazione dei brani ad altri artisti e da quel momento continuò a mantenere un profilo basso. Il 13 agosto 1990, un tragico incidente durante un concerto a Brooklyn gli provocò la paralisi dal collo in giù: l’impianto di illuminazione gli cadde addosso, fratturando la colonna vertebrale. Mayfield riuscì comunque ad andare avanti, pur non potendo più suonare la chitarra continuò a scrivere e cantare e nel 1997 completò l’album “New World Order”. Ma nel 1998, gli fu amputata la gamba destra a causa del peggioramento del diabete, di cui soffriva e il 26 dicembre 1999, a Roswell (in Georgia), Mayfield muore all’età di 57 anni.
Proprio nel 1999, Mayfield fu incluso nella Rock and Roll Hall of Fame come solista (lo era già come componente degli Impressions) e nella Songwriters Hall of Fame. Dopo la sua morte, si sono susseguiti nel tempo omaggi, tributi e riconoscimenti postumi al talento e alla memoria di Mayfield.
Ma il vero tributo alla sua musica è la sua perdurante influenza che si ripercuote negli stili musicali di oggi. La sua musica è ascoltata ed è ispirazione per le generazioni di musicisti che sono seguiti. C’è un’impronta di Mayfield in quasi tutti i generi e molti lo ricordano ancora come the gentle genius (il genio gentile).
Un anno di celebrazioni in onore di Curtis Mayfield
Quando Curtis Mayfield iniziò la sua carriera da solista 50 anni fa, l’America era a un bivio. I sommovimenti degli anni ’60 avevano posto le basi per le proteste più violente degli anni ’70 che lacerarono il paese al suo interno. Il ricordo di quel periodo riecheggia nell’America di oggi e nel clima politico che cantava Curtis e che si traduce oggi nel movimento del Black Pride .
Oltre alla compilation che rende omaggio a Curtis Mayfield come musicista, il 30 ottobre 2020 è stata pubblicata la collezione “People never give up” che riunisce per la prima volta i brani classici di Mayfield che raccontavano l’era della rivendicazione dei diritti civili.
Mentre molti ricordano brani come “We shall overcome” o “Blowin’ in the wind” come soundtrack di quegli anni difficili, il popolo dei cortei e delle marce pacifiche facevano risuonare le canzoni di Curtis Mayfiled. Lo stesso Martin Luther King era solito cantare “People Get Ready” durante le manifestazioni o le marce. Il brano fu scritto da Mayfield un anno prima della storica marcia a Washington, al termine della quale Martin Luther King fece il discorso “I have a dream”.
Mayfield è noto anche con il soprannome di “Gentle Genius”. Ha prodotto oltre 1700 canzoni ed è l’artefice di quello che oggi viene definito il Chicago Soul Sound. Vincitore di un Grammy Award alla carriera, alcuni degli artisti che annoverano una collaborazione con Mayfield o sono stati prodotti o hanno cantato uno dei brani scritti da lui sono: Bruce Springsteen (che lo ha premiato ai Grammy), Elton John, Aretha Franklin, Gladys Knight, Steppenwolf, The Staples Singers, Rod Steward, Eric Clapton, Lauryn Hill, Sinead O’connor, UB40, The Jam, Herbie Hancock e molti altri.