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Tributo ai Pink Floyd: gli Iron Maiden

Che cos’hanno in comune i Pink Floyd e gli Iron Maiden? A parte essere entrambe delle storiche band inglesi, ognuna delle quali è un mostro sacro nel suo genere, si parla di anni diversi.

Infatti, se gli psichedelici Pink Floyd sono nati negli anni ’60, gli heavy metallers Iron Maiden sono nati un decennio più tardi. Ognuna delle band è unica, e riconoscibile, nel suo genere grazie al sound ed ai testi.

In uno di questi, però, la vergine di ferro cita apertamente in uno degli album che ha segnato il ritorno la microfono di Bruce Dickinson dopo la parentesi Blaze Bayley.

Stiamo parlando infatti di Brave New World del 2000 che ha riscosso un buon successo grazie a brani come Out of the Silent Planet, Blood Brothers”, “Ghost of Navigator e The Wicker Man.

Quest’ultimo pezzo è ispirato all’omonimo film del 1973, ricordiamo che gli Iron Maiden citano spessissimo libri e film, e la citazione floydianaè presentegià dalle prime parole.

Come potete vedere, vi riportiamo parte del testo, viene citato il primo, e più che psichedelico, lavoro della band di Cambridge, The Piper at the Gates of Dawn, all’epoca guidata da Syd Barrett.

“Hand of fate is moving and the finger points to you/He knocks you to your feet and so what are you gonna do/Your tongue has frozen now you’ve got something to say/The piper at the gates of dawn is calling you his way”. (guarda qui il video)

Anche per i Pink Floyd vale lo stesso discorso per quanto riguarda l’ispirazione. “Il pifferaio ai cancelli dell’alba”, infatti, deriva dal libro Il vento tra i salici di Kenneth Grahame. In un capitolo del libro, infatti, i protagonisti incontrano il dio Pan intento a suonare il flauto.

 

 

— Onda Musicale

Tags: Iron Maiden, Pink Floyd, Bruce Dickinson, Syd Barrett, Blaze Bayley, Brave New World
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