I Rolling Stones sono tornati in tour a distanza di un mese dalla morte di Charlie Watts, con Steve Jordan alle pelli.
Mick Jagger e gli Stones sono partiti per le date americane del No Filter Tour, rispettando l’impegno con i fan ma attirando le critiche di chi avrebbe preferito una pausa dopo la scomparsa dello storico batterista della band, colui che per 60 anni aveva tenuto il ritmo della loro musica, secondo alcuni il vero ‘cuore pulsante‘ degli Stones.
Mick Jagger ha deciso di rispondere a chi critica questa decisione e chiarisce di essere convinto (come gli altri membri della band) della scelta di proseguire, tenendo fede alla volontà di Charlie.
Dopo la morte di Charlie Watts, scomparso lo scorso agosto ad 80 anni (leggi l’articolo), qualcuno si è chiesto se fosse il caso di andare avanti e di proseguire, così presto, con i live. Come è noto la band ha deciso di proseguire e nel giro di un mese sono ritornati a suonare dal vivo per le date americane del No Filter Tour. Una scelta che Mick Jagger ha rivendicato fortemente in una recente intervista con Zane Lowe.
Ecco le sue parole:
Qualcuno ci ha detto che dopo la morte di Charlie non saremmo dovuti tornare in tour e fermarci. Secondo altri, invece, la cosa che ha caratterizzato i Rolling Stones in tutta la loro carriera è il loro saper essere resilienti e affrontare le avversità. Abbiamo avuti alti e bassi, soprattutto alti, ad essere sinceri, ma abbiamo avuto degli scogli da superare. E questo, probabilmente, è uno dei più difficili“.
La perdita di Charlie è stata per gli altri membri della band, una perdita enorme. Una grandissima perdita in termini musicali e anche in termini personali in quanto Charlie non era solo il batterista della band ma anche il loro amico da una vita.
Le parole di Jagger:
Dopo i primi show mi sono sentito davvero bene e sono felice di averli fatti. So che Charlie avrebbe voluto così e penso che anche il pubblico lo volesse. O almeno è ciò che sembra.”
Il sostituto di Watts
Su espresso consiglio di Charlie il batterista titolare adesso è Steve Jordan, anche sa ha uno stile diverso, sia in termini di dinamica che come “metronomo“. E anche come punto di equilibrio fra due personalità forti come Jagger e Richards, compito ricoperto da sempre da Watts.
Steve Jordan (classe 1957) è stato anche il batterista di band come The Blues Brothers e John Mayer Trio e ha ottenuto ottimi crediti sia come turnista che negli studi di registrazione. Si è guagnato un certo grado di visibilità come membro, autore e co-produttore del progetto Keith Richards and the X-pensive Winos e ha inoltre accompagnato Eric Clapton come turnista.
Dice Jagger:
Jordan è diverso, ovvio che è diverso per noi. Ovvio che è triste essere senza Charlie. Ma andiamo là fuori, spacchiamo e ci sentiamo meglio. Credo sia una cosa buona, una sensazione catartica”.
Conclude Mick Jagger:
E’ così strano e così triste. Lavori con qualcuno per così tanto tempo, lo conosci così bene in tutti i suoi dettagli e nelle sue idiosincrasie, e lui conosce te. Ci sono dei linguaggi tra musicisti che, dopo così tanto tempo, aiutano la comunicazione. Mi manca davvero tanto”.
(fonte radiofreccia)