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Phil Collins e la sua passione per la battaglia di Alamo al centro di una diatriba storica

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Nel 2014 Phil Collins donò 400 cimeli da esporre in un museo per ricordare la battaglia di Alamo e la figura di Davy Crockett.

La collezione di Phil Collins è composta di 400 oggetti di metallo e di carta proveniente direttamente dalla battaglia di Alamo, quella che nel 1836 vide l’esercito messicano e i texani lottare per l’indipendenza dell’attuale Stato dal Messico.

Il fatto appare piuttosto curioso considerando che il batterista dei Genesis è inglese.

Evidentemente questa vicenda storica ha appassionato molto Collins al punto che (nel 2014) ha fatto una generosas donazione di suoi cimeli allo Stato del Texas per la creazione di un museo dedicato, soprattutto, alla figura di Davy Crockett (1786-1836). Tuttavia, a distanza di qualche anno, ci sono alcuni dubbi sulla ricostruzione storica della vicenda.

Cosa dice la storia?

Nel 1836 circa duecento persone (tra proprietari terrieri messicani con la voglia di indipendenza e avventurieri in cerca di gloria come Crockett), sono scesi in strada per lottare contro le truppe del generale Antonio Lopez de Santa Anna. Vi fu una battaglia (ad Alamo) in cui vinsero le truppe messicane. Dopo un assedio di 13 giorni (23 febbraio – 6 marzo 1836) le truppe messicane attaccarono la missione francescana di Alamo in cui si erano asserragliati i texani e li sconfissero. Dopo circa due mesi i texani tentaronodi riconquistare Alamo e vi riuscirono. Antonio Lopez de Santa Anna venne catturato e il Texas ottenne l’indipendenza dal Messico.

La figura storica di Davy Crockett

Davy Crockett – spesso indicato anche come David Crockett – eroe popolare del Far West statunitense, nasce il 17 agosto 1786 nello Stato del Tennessee, nella Contea di Greene, presso Limestone, da una famiglia in difficili condizioni economiche: i genitori, infatti, a causa dell’esondazione del fiume Nalichucky hanno perso tutti i loro beni e la casa, e devono quindi fare i conti con una notevole carenza di mezzi. Cresciuto dal padre (titolare di una locanda), che lo considera un buono a nulla, a nerbate, Davy se ne va di casa per fare il mandriano e l’aiutante dei carovanieri. Cresciuto senza un’istruzione vera e propria (imparerà a leggere e a scrivere solo poco tempo prima di sposarsi), lavora anche a Boston, e nel frattempo coltiva la passione per la caccia, soprattutto a opossum e tassi, la cui pelle è molto pregiata e quindi può essere venduta con guadagni più consistenti.

Crockett è considerto un eroe nazionale al punto che, appunto, gli è stato dedicato un museo. C’è tuttavia una parte dell’opinione pubblica (in particolare degli attivisti locali) che chiede quanto meno un riconoscimento ai neri, nativi americani e ai texani messicani (i Tejanos). Nel mezzo i quasi-moderati come il vice governatore Dan Patrick, che accolgono la mozione insistendo però sul centrare il focus attorno a William Travis, Jim Bowie e al pionere del West Crockett.

Cosa risponderebbe a queste vicende Davy Crockett?

Usando una delle sua battute rese celebri dal cinema di Hollywood, possiamo immaginare quale sarebbe la risposta di Davy a questa diatriba:

Io me ne torno in Texas, voi potete andare tutti all’inferno!”.

(fonte tgcom24)

— Onda Musicale

Tags: Genesis/Phil Collins
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