Musica

Nirvana e lo storico concerto di Trieste del 1991: grunge, eccessi e un conto salatissimo

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Il 16 novembre del 1991 i Nirvana di Kurt Cobain fanno un concerto a Muggia, piccolo comune alle porte di Trieste. L’evento si è potuto realizzare grazie ad una serie di fortunate coicidenze.

I Nirvana suonano al Teatro Verdi di Muggia il 16 novembre del 1991, poche settimane prima della loro esplosione mondiale con l’album “Nevermind”. Quel concerto appartiene ormai, a pieno titolo, alla storia della musica italiana. Anche per qualche curioso retroscena.

All’epoca la band di Seattle ha appena pubblicato “Nevermind”, il secondo album uscito nel settembre ’91 e seguito al disco di debutto “Bleach”, pubblicato nell’89. Si tratta certamente di un gruppo di nicchia, ma fino a un certo punto, visto che quel tour europeo fa registrare quasi ovunque una lunga serie di sold out, segnale che l’embrione dei Nirvana è già nato e si sta preparando a crescere. Infatti, solo poche settimane dopo avviene la vera e propria esplosione della grunge band americana, grazie al singolo “Smells Like Teen Spirit”.

Nevermind” ha venduto oltre dieci milioni di copie ed è (giustamente) considerato uno degli album fondamentali degli anni 90 del grunge e del rock in generale. Kurt Cobain e la sua band hanno potuto suonare a Trieste grazie ad un pizzico di fortuna e ad una serie di coincidenze.

Queste le parole di Fabrizio Comel, uno degli organizzatori:

l bassista Krist Novoselic era di origine croata, i suoi genitori erano emigrati negli Stati Uniti dalla natia Zara. Dunque voleva assolutamente suonare vicino al confine, nel momento in cui i tragici fatti di quel ’91 avevano fatto tramontare la possibilità di suonare in Slovenia. Fu l’agenzia Rock Alliance di Pordenone a proporre al management dei Nirvana l’opzione Muggia. Dove noi di Globogas organivamo in quei mesi vari concerti. Ricordo Working Week, Fleshtones, Mordred, Atom Seed, Maceo Parker, Galliano con Mick Talbot degli Style Council...».

Prosegue Comel:

Per i Nirvana la sala era strapiena, almeno metà erano ragazzi arrivati per l’occasione dalla ex Jugoslavia. Aprirono la serata gli Urge Overkill. I Nirvana suonarono nella penombra, quasi al buio, Cobain tirò fuori di colpo tutta la sua grinta sofferente, Novoselic si muoveva molto e si notava di più per la sua stazza mentre brandiva il basso. Gran “pogo” del pubblico e noi organizzatori entusiasti lavoravamo in un bar improvvisato in galleria. Dopo il concerto ho fatto i complimenti a Dave Grohl che è venuto a bersi una birra su da noi…».

Il concerto della band di Seattle portò fortuna ai triestini di Globogas, che l’estate successiva furono chiamati a organizzare la stagione al Castello di San Giusto. Dove portarono Screaming Trees, Elio e le Storie Tese, Pitura Freska, persino un Ligabue fresco di grande successo.

Conclude Fabrizio Comel

Per tornare ai Nirvana noi di Globogas avemmo poco a che fare con il gruppo. Loro alloggiavano all’Hotel Lido già dalla sera prima, Cobain faceva vita diciamo molto appartata, gli altri due erano più socievoli. Se ne ebbe una dimostrazione anche nella conferenza stampa che fu organizzata in albergo, alla presenza di giornalisti provenienti soprattutto dalla ex Jugoslavia, con Cobain abbastanza assente, quasi appisolato sulla sedia. Dopo il concerto andarono in giro per locali con alcuni di noi…».

Quella sera il pubblico è vario e numeroso: tra loro c’è anche Teho Teardo, che ha ricordato su Facebook l’atmosfera che si respirava quella notte. Ecco le sue parole tratte dal magazine rockit.it pubblicate nel 2016.

L’altro ieri un giornalista del Piccolo di Trieste mi ha chiamato per chiedermi se ricordavo il concerto dei Nirvana a Muggia (TS). Era il 16 Novembre 1991, esattamente 25 anni fa. E chi se lo dimentica? Bidi ed io siamo partiti presto da Pordenone perché la macchina di mia madre era una vecchia Fiat 126 verde marcio con un ghetto blaster a batterie con cui ascoltavamo a tutto volume Jesus Lizard, This Heat e Slits. Avevo anche una storica cassetta di Nature Unveiled dei Current 93 con una copertina da me fotocopiata dove Cicciolina leccava la testa di un uomo calvo. Ma Bidi non amava quel suono.

Teardo prosegue:

Avevamo 25 anni e molti capelli e non sapevamo bene cosa fare nella vita, oltre a voler suonare. I Nirvana li avevamo visti già visti altre volte in compagnia del gigante TAD. Conoscevamo i dischi a memoria, sapevamo che chitarre usavano, come si vestivano. Nevermind non era ancora esploso nel globo e quelli erano gli ultimi giorni di permanenza nell’underground di Cobain, specialmente in Italia. Lui era già svanito e dissolto dentro sé, non ha fatto una piega quando un tizio nel pubblico gli ha tirato una lattina di birra centrandolo in piena fronte. Subito dopo qualcuno che si lanciava dal palco è atterrato nel posto sbagliato spezzandosi una gamba.

E conclude:

La gente volava ai concerti, ti piombavano addosso con un tanfo di sudore. Fu un concerto epocale per buona parte dei 500 convenuti, una buona parte arrivava dall’ex Jugoslavia in guerra. La goffa rigidità di quei giorni portava a cancellare dai propri contatti chi mancava quegli appuntamenti che a noi parevano essenziali, col senno del poi si è visto che non ci sbagliavamo più di tanto…Con un’altra macchina il giorno dopo siam partiti per rivedere i Nirvana al Bloom di Mezzago, allora era una nostra meta frequente da dove ritornavamo di notte rintronati dopo aver ascoltato dal vivo Foetus, Beast Of Bourbon, Cows… Faceva sempre freddo a Mezzago, era umido e c’era spesso la nebbia. Mi angosciava guidare lì. Autogrill e caselli, albe e caffè, a volte anche direttamente all’università per fare un esame, ma mica ci si poteva perdere un concerto dei Cop Shoot Cop e Deity Guns? Non ho nostalgia, ma è stato davvero meraviglioso essere in quell’onda di suono e vita. Rifarei tutto ora.”

La telefonata a Courtney Love e la conferenza stampa

Ad un certo punto la band chiede di essere accompagnata a bere qualcosa da qualche parte in città. Agli sgabelli del bancone, tra il fumo di sigarette e “l’eccitazione per la presenza dei Nirvana”, si siedono Dave Grohl e Krist Novoselic mentre Kurt Cobain resta all’hotel Lido a Muggia (dove soggiornano) e rimane tutta la notte attaccato al telefono. Si tratta di una telefonata transoceanica e dall’altra parte della cornetta c’è Courtney Love. Il risultato è un conto salatissimo.

Durante la conferenza stampa indetta il giorno prima qualcuno dei presenti fa una domanda in un inglese un pò zoppicante. Il risultato è un piccolo fraintendimento con Cobain che produce una risposta pungente e stizzita. La Jugoslavia è una polveriera e sta ribollendo pericolosamente. Sono in molti gli spettatori che provengono da oltre confine e in molti (italiani e non solo) che non riescono ad entrare. Il concerto viene aperto dagli Urge Overkill, quelli di “Girl, You’ll Be a Woman Soon”, brano inserito da Quentin Tarantino nella colonna sonora di Pulp Fiction.

(fonte Il Piccolo, Rockit.it e Trieste prima.it)

— Onda Musicale

Tags: Nirvana/Dave Grohl/Kurt Cobain/Courtney Love
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