Il film vincitore al Festival di Berlino come miglior opera prima e della miglior fotografia al Tribeca Film Festival, Güeros, rimasto senza distribuzione trentina, sarà proiettato al Teatro di Pergine il 13 dicembre alle 20.45.
Il vincitore del premio per la miglior opera prima al Festival di Berlino e della miglior fotografia al Tribeca Film Festival sarà presentato per la prima volta in Trentino durante la rassegna Effetto festival, organizzata dal Circolo del cinema Effetto notte, presso il Teatro comunale di Pergine, martedì 13 dicembre ore 20.45. La rassegna è resa possibile dal contributo della Fondazione Caritro.
Tomás è un adolescente a suo modo turbolento. O almeno così pensa la madre, che decide di spedirlo nel caseggiato popolare di Città del Messico in cui il figlio maggiore vivacchia in attesa di laurearsi. A casa del fratello Fede, Tomás arriva con una musicassetta di Epigmenio Cruz, musicista commercialmente sfortunato e geniale, autore di una canzone che, si dice, una volta ha fatto piangere persino Bob Dylan. Informati da un trafiletto di giornale della convalescenza in ospedale del misterioso cantautore, Tomás, Fede e il coinquilino Santos scelgono di andare a cercarlo.
Regia di Alonso Ruizpalacios. Commedia/Drammatico, Messico 2014, 111, v.o. con sottotitoli in italiano
«Nell’aprile del 1999, gli studenti dell’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) cominciarono a mostrare il loro disaccordo con la decisione dell’amministrazione di instaurare una quota di iscrizione annuale. Da quel momento e per circa un anno tutte le attività universitarie si fermarono completamente generando l’inizio di un periodo della storia del Messico da comprendere. Quello che iniziò come un simbolo di dissesno si rivelò in seguito il più grande movimento studentesco che causò numerosi scontri e molteplici distanze tra le persone che ne furono coinvolte, molte delle quali si ritrovarono non solo senza università, ma soprattutto senza uno scopo nella vita e senza qualcosa a cui appartenere. Gueros in realtà è due film in uno. Da un lato descrive questa fase così particolare della storia del Messico. Dall’altra, in maniera più complessa, esplora la realtà di quei messicani che non sono in grado di sentirsi a proprio agio nel loro paese. La città è la vera protagonista del film, dove talvolta diventa la sua stessa antagonista. Avere una popolazione di oltre 20 milioni di persone, con luoghi ricchi di forti contrasti, decine di quartieri diversi tra loro e separati da invisibili bordi, trasforma questa città in una vera e propria nazione.”
“Simile al cinema di Ozu e Larmusch, la prima parte del film è fatta di schemi ripetitivi e paesaggi minimalisti, con campi lunghi accompagnati da dialoghi ricchi di ironico umorismo (I Vitelloni di Fellini è una delle influenze principali di questa prima parte). Ma più tardi appena i tre protagonisti decidono di iniziare il viaggio per ritrovare Epigmenio Cruz, il film si trasforma in un vero e proprio road movie. Tutto comincia a prendere un ritmo nuovo: i personaggi, i loro corpi, le loro conversazioni, i loro sentimenti. La forma si libera. Al contrario della prima parte influenzata da Fellini, nella seconda è facile cogliere un omaggio al cinema della Nouvelle Vague e più in particolare a film come Bande A Part di Godard». (Alonso Ruizpalacios)
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