Recensioni e Interviste

El V si racconta, in un’intervista, al nostro giornale

Dal 17 dicembre è disponibile in rotazione radiofonica “Di ponti e di mondi”, brano di El V feat. AWA FALL estratto dall’EP “FIGLI INVISIBILI” (PMS Studio), già presente su tutte le piattaforme di streaming.

Un viaggio collettivo, un percorso intimo, e un invito a superare insieme il pregiudizio e il timore nei confronti di chi non ha la tua stessa provenienza: questo è il cuore pulsante di “Di ponti e di mondi”, brano frutto della collaborazione tra EL V e AWA FALL, una delle voci afrodiscendenti più interessanti del mondo reggae/soul europeo. Il risultato è un pezzo r’n’b contemporaneo, profondo e notturno che fa parte dell’EP “FIGLI INVISIBILI”, progetto vincitore del concorso di “Bologna City Of Music Unesco” e un’iniziativa musicale nata dalla mente dello stesso El V, che ne è ideatore e direttore artistico. La realizzazione dell’EP è stata interamente affidata ad interpreti afro-italiani, chiamati a confrontarsi con le produzioni di artisti come Dj Jad e Ice One, tra gli altri. E’ la prima volta che in Italia esce un EP che coinvolge i nuovi volti della musica italiana al fine di sottolineare la necessità di inclusione.

Abbiamo deciso di incontrare EL V e di fargli qualche domanda.

Come hai impiegato il tempo concesso dalla pandemia? 

Per chi lavora nel mondo dello spettacolo, il tempo “bloccato” vissuto in pandemia, è stato davvero duro. Io che nella vita oltre a fare il cantante e l’autore, lavoro come driver / tour manager per i concerti, ho avuto un battuta d’arresto totale. A parte i primi mesi di smarrimento, mi sono rimesso in moto. Ho preparato nuove idee, ho letto e ascoltato moltissimo e a fine 2020 ho avuto l’idea per FIGLI INVISIBILI, il progetto discografico che contiene il singolo che ha interpretato AWA FALL. Nel frattempo insieme a EFFERRE LIVE ho pensato a nuove forme di intrattenimento. A partire da Giugno 2020, abbiamo ideato la rassegna live LA MUSICA NEL MEZZO. Si tratta di una serie di eventi viaggianti sull’autobus panoramico CITY RED BUS. Abbiamo modificato un bus scoperto, solitamente adibito al turismo, facendolo diventare un live club in movimento e abbiamo organizzato una serie di “concerti su ruota” in giro per la città, è stato entusiasmante. E lo abbiamo ripetuto anche nel 2021. La rassegna ha avuto una forte risonanza e pensiamo di ripetere anche il prossimo anno. Insomma abbiamo fatto fruttare il tempo che avevamo a disposizione.

Quando sei entrato in contatto con la musica e quando hai capito che sarebbe stata per sempre parte della tua vita? Hai mai dubbi a riguardo?

Ho cominciato ad avere a che fare con la musica da giovane, ma non ero proprio un ragazzino. La mia band, La Gardenhouse, è nata quando avevo già 23 anni, quindi sono arrivato un po’ tardi. Ho capito però immediatamente che quel richiamo non era qualcosa che si sarebbe fatto mettere a tacere facilmente. E infatti così è stato. Da allora, con alti e bassi e momenti di incertezze, non sono mai più stato lontano dalla musica. I dubbi sono mille e ricorrenti. Negli ultimi 2 anni poi…ma come dico sempre, scherzando, che se soffri di questa “malattia” sei destinato a non guarire perché non esiste l’antibiotico giusto 😉 

Ci sono altre arti, come per esempio il cinema, letteratura o altro, che sono in grado di influenzarti musicalmente?

Cinema e letteratura sono fondamentali per un autore di testi. Io ho numerose cartelle, tra telefono e computer, che si chiamano “palabras” dove raccolgo titoli, frasi. frasi di prefazioni, tratte da romanzi e racconti. E allo stesso tempo parole, impressioni, slogan, concetti e citazioni da film, pubblicità, recensioni, telegiornali e riviste. La ricerca della parola è fondamentale. Tante di queste parole mi sono servite per creare le immagini che io disegno nei testi delle mie canzoni. Quando ero giovane ero un lettore vorace, ora invece da qualche anno, vedo decine e decine di film. Sto cercando di appassionarmi anche alle serie. Comunque i “serbatoi” da cui attingere sono questi, oltre ai viaggi…importantissimi e alla musica degli altri artisti.

Come è nato “figli invisibili” e perchè è la colonna sonora perfetta per questo periodo?

Sinceramente non vorrei proprio che questo ep tutto interpretato da artisti afroitaliani + un italoacubano, fosse la colonna sonora adatta per questo momento storico. Questo significherebbe che non c’è più la necessità di parlare di inclusione, pregiudizio e rifiuto delle differenze….invece…beh invece far uscire un prodotto discografico scritto appositamente per parlare di questi argomenti e farli trattare da persone che li vivono quotidianamente è importantissimo. E lo è proprio in questo momento. Per capire meglio lo spirito del progetto intanto vi invitiamo ad ascoltarlo. E poi vi lascio la scheda di presentazione che aiuta a inquadrare meglio il  perché nasce un progetto come questo:

Davanti alle scuole italiane, finite le lezioni, ci sono centinaia di ragazzi che riaccendono il cellulare, infilano gli auricolari e cominciano ad ascoltare musica. Gli eroi musicali sono gli stessi, quelli della musica urban che riempie le classifiche, le radio e i talent. I ragazzi invece sono tutti diversi, e questa è l’immagine del nostro futuro. Tra di loro, sempre di più, notiamo facce con tratti asiatici, dell’est europeo, dell’Africa e dell’America Latina. Studiano tutti insieme, condividono le loro giornate, hanno gli stessi problemi e gli stessi sogni, ma molti di loro non sono considerati italiani a livello giuridico. È strano perché hanno accento romano, bolognese, milanese. Sono infatti nati qui, sono i nuovi italiani, come li chiama qualcuno. Ecco perché nasce l’idea di questa produzione discografica. Un progetto unico che vada a coinvolgere artisti italiani che hanno origini di altri paesi, che li porti a lavorare con nomi importanti della nostra discografia e che li faccia diventare portavoce delle problematiche che vivono i ragazzi del nostro tempo: il rispetto delle differenze, l’accettazione degli altri senza pregiudizi, l’inclusione.

Quali sono i tuoi prossimi step?

Fare progetti di questi tempi sembra molto difficile. Ma dal momento che, se sei coinvolto profondamente in questa vita, non ne puoi fare a meno, a breve sicuramente mi verranno nuove idee. Del resto è stato così anche per FIGLI INVISIBILI e siamo riusciti a farci premiare da BOLOGNA CITY OF MUSIC UNESCO tra un paio di centinaia di progetti presentati. La cosa fondamentale è avere un team, persone fidate che siano al tuo fianco. Io posso avvalermi di EFFERRE LIVE con cui portare avanti progetti e idee, sono davvero fortunato.

EL V


— Onda Musicale

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