Musica

13 grandi canzoni rock in cui il protagonista è il basso

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Spesso si ricorda una canzone per il suo assolo di chitarra o per l’interpretazione vocale del cantante. Più raramente ci si ricorda di altri strumenti come le tastiere, la batteria o il basso.

In questo articolo vogliamo segnalare alcune grandi canzoni rock che vedeno il basso protagonista, laddove spesso viene consisderato (a torto) uno strumento complementare, come la batteria. Non è un caso se molte band hanno un bassista come frontman, come ad esempio Police (Sting), Red Hot Chili Peppers (Flea), Pink Floyd (Roger Waters), Guns N’Roses (McKagan), Rush (Geddy Lee), Motorhead (Lemmy Kilmister), Iron Maiden (Harris), Kiss (Gene Simmons), Dire Straits (Illsley), Beatles (McCartney). Per non parlare di una bassista a nostro avviso inarrivabile come l’immenso Jaco Pastorius.


Another One Bites The Dust dei Queen (1980)

E’ forse la più iconica di tutte le canzoni dei Queen. Questa traccia viene spesso utilizzata in combinazione con scenari di battaglia, come termine colloquiale ‘Mordere la polvere’ si riferisce a una persona che muore, oltre al suono duro generale della canzone. Tuttavia, sembra che questa melodia in realtà sia tanto, se non più, su una storia d’amore tumultuosa che sulla violenza fisica o sulla morte. Il brano nacque durante una session in studio di registrazione, quando Freddie Mercury suggerì ai compagni di cambiare un po’ il loro sound, abbandonando le loro radici rock per avventurarsi in qualcosa di diverso, seguendo le nuove tendenze del momento e da quella sperimentazione nacque il ritmo funky di questa canzone, basato sul potente e coinvolgente giro di basso e sulla profonda e inconfondibile voce di Freddie Mercury. L’intuizione si rivelò essere quella giusta: con questo pezzo i Queen raggiunsero i primi posti nelle classifiche di mezzo mondo.

Money dei Pink Floyd (1973)

“Money” è uno dei tanti capolavori dei Pink Floyd, senza se e senza ma, anche perché par complesso trovare qualche brano meno piacevole della band britannica. Pubblicato nel lontano 7 maggio 1973, “Money” è il primo estratto del celeberrimo ottavo album The Dark Side of The Moon”. Già dal titolo, preannunzia la tematica centrale. Il morboso attaccamento al danaro da parte della società contemporanea genera nefandezze d’ogni tipo. Dai problemi personali psicoanalitici alla continua insoddisfazione per la mancata carriera, il borghesismo par rovesciare quella triade di valori tradizionali (spirito-gerarchia-aristocrazia) di evoliana – e buddista – memoria. Come ebbe a sottolineare proprio Roger Waters, tutti lo criticano, nessuno riesce (e vuole) farne a meno.

Would? degli Alice In Chains (1992)

E’ un singolo del gruppo musicale statunitense Alice in Chains, pubblicato il 7 giugno 1992 come primo estratto dal secondo album in studio Dirt. La canzone è dedicata al cantante dei Mother Love Bone, Andrew Wood, morto per una overdose di eroina nel 1990. Questa è apparsa per la prima volta sulla colonna sonora del film Singles – L’amore è un gioco, nel quale gli Alice in Chains fanno una piccola apparizione. Jerry Cantrell, chitarrista della band e autore della canzone ha dichiarato riguardo ad essa:https://www.ondamusicale.it/musica/9695-chris-cornell-e-stato-suicidio/In quel periodo pensavo molto a Andrew Wood. Ci divertivamo molto quando ci frequentavamo, molto di più di quanto facciamo io e Chris Cornell. Non c’era mai un momento serio in una conversazione, era tutto divertimento. Andy era un tipo divertente, pieno di vita ed è stato molto triste perderlo. Ma ho sempre odiato le persone che giudicano le scelte altrui. La canzone è diretta anche a quelle persone che giudicano.”

Another Brick In The Wall (Part 2) dei Pink Floyd (1979)

Una delle canzone più iconiche (e commerciali) dei Pink Floyd, probabilmente la più suonata da quasi tutte le cover band in tutto il mondo. E’ un suddiviso in tre parti e contenuto nell’undicesimo album in studio The Wall, pubblicato il 30 novembre 1979. La seconda parte è un brano di protesta contro la rigida istruzione in generale inglese, e in particolare contro i collegi scolastici. Viene pubblicata come singolo nel 1979 e conquista la cima delle classifiche in tutto il mondo. Per questo brano, inoltre, i Pink Floyd ricevono una candidatura al Grammy Award per la migliore esecuzione di un duo o un gruppo rock. Il brano è classificato al 375 posto nella lista dei 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone.

Walk on the Wild Side di Lou Reed (1972)

Walk on the Wild Side è una canzone di Lou Reed tratta dal suo secondo album solista del 1972 Transformer. Il brano venne prodotto da David Bowie. La canzone è stata trasmessa in tutte le radio, nonostante toccasse argomenti considerati tabù come la transessualità, la droga, la prostituzione maschile e il sesso orale. Negli Stati Uniti, la casa discografica RCA ha pubblicato il singolo utilizzando una versione modificata del brano, priva di riferimenti al sesso orale.

Come Together dei Beatles (1969)

Il brano è contenuto nel disco The Game del 1980 ed è stato scritto dal bassista John Deacon. Questa canzone non fu il primo estratto del disco, bensì il quarto e grazie alle insistenze di Michael Jackson il quale era certo che la canzone avesse le potenzialità per diventare una grande hit. Jacko ci aveva visto giusto e il brano ha venduto più di 7 milioni di copie.

Under Pressure dei Queen (feat. David Bowie)

E’ il 26 ottobre del 1981 quando i Queen insieme a David Bowie, pubblicano (a sorpresa) Under Pressure, brano destinato a diventare uno dei più grandi successi nella storia della musica rock degli anni ’80 e inarrivabile esempio di collaborazione tra due delle più influenti menti musicali e di stile della seconda metà del 900. La storia di questo brano è degna di un film, l’incastro perfetto tra occasione, genialità e lungimiranza che i Queen e Bowie non si lasciano scappare. I Queen sono ai Mountain Studios di Montreaux in Svizzera (che hanno comprato nel 1979) per registrare l’album Hot Space. Il loro ingegnere del suono Dave Richards conosce David Bowie, che in quel periodo vive in Svizzera e sta registrando il singolo Cat People (Putting Out the Fire) per la colonna sonora di un film horror di Paul Schrader e lo invita a passare in studio. Roger Taylor ha detto che lo spirito di libera improvvisazione di Under Pressure è anche frutto dell’atmosfera ai Mountain Studios. Ecco le sue parole:

 Eravamo tutti abbastanza ubriachi quando abbiamo registratoCi siamo divertiti molto a suonare insieme». In una sola notte in studio nasce così uno dei pezzi più importanti nella storia del rock inglese.”

Californication dei Red Hot Chili Peppers (2000)

Californication è un singolo del gruppo musicale statunitense Red Hot Chili Peppers, pubblicato il 20 maggio 2000 come quarto estratto dall’album omonimo. La canzone, title track del disco, rischiò paradossalmente di restarne esclusa. Il testo, al quale Anthony Kiedis teneva molto, venne scritto durante un suo viaggio in Thailandia ma nonostante gli sforzi non si riuscì a trovare un arrangiamento soddisfacente. Ne vennero provati a decine con molti differenti cori che però non convincevano la band. Kiedis considerava il brano il perno del disco e insistette per completarlo prima di entrare in studio di registrazione. Frusciante trovò la chiave giusta stravolgendo il brano e arrangiandolo nella versione finale conosciuta, appena due giorni prima delle registrazioni, dopo avere tratto ispirazione dal giro armonico iniziale della suite Carnage Visors dei Cure. Composta in La minore, e caratterizzata da note di chitarra e basso alternate in intro e parla del lato oscuro di Hollywood. Il suo testo contiene riferimenti al declino della società occidentale, ma anche alla pornografia, alla chirurgia plastica e ad alcuni simboli della cultura popolare come Star WarsStar Trek, la rivista Celebrity Skin, il frontman dei Nirvana Kurt Cobain e la canzone di David Bowie Station to Station.

With Or Without You degli U2 (1987)

With or Without You è un singolo degli U2, pubblicato il 16 marzo 1987 come primo estratto dal quinto album in studio The Joshua Tree. Costituisce l’esempio tipico di una ballata rock anticonvenzionale e struggente. Lo stesso Bono parlando della genesi della canzone afferma che il suo modo di cantare (quasi sussurrato all’inizio e dirompente al termine delle strofe) ed il ritmo stesso impresso dal basso di Adam Clayton pongono il brano al di fuori degli schemi delle ballate pop degli anni ottanta.

Ace of Spades dei Motorhead (1980)

E’ l’8 novembre del 1980 quando esce “Ace Of Spades”, in assoluto il più famoso disco della formazione inglese, un inno al rock’n’roll duro e senza compromessi ed una pietra miliare che tuttora resiste alla prova del tempo dopo ben 42 anni. La title track dà inizio allo spettacolo, una canzone universale, di quelle che possono unire le preferenze di tutti, indistintamente dal genere musicale proposto, sia esso rock, punk, metal… non ci sono barriere, solo decibel sparati a tutto volume, con la voce di Lemmy a farla da padrone insieme al drumming forsennato di “Philthy Animal” Taylor ed allo scoppiettante “Fast” Eddie Clarke alla chitarra.

Around The World dei Red Hot Chili Peppers (1999)

Around the World è un singolo dei Red Hot Chili Peppers estratto dal loro settimo album studio, Californication (1999). Il brano viene scritto da Anthony Kiedis ispirandosi al film La vita è bella di Roberto Benigni. Fu pubblicato come singolo il 14 settembre 1999, dopo Scar Tissue e in doppio CD. E’ una delle poche canzoni contenute in Californication a riallacciarsi alle vecchie sonorità funk metal e rap rock del gruppo. Tuttavia outro e ritornello rispecchiano la loro attuale svolta pop rock. Inoltre contiene un giro distorto di basso, scandito da Flea, e una intro chitarristica molto aggressiva. Durante le esibizioni live la canzone è sempre preceduta da un’introduzione con il basso di Flea.

N.I.B. dei Black Sabbath (1970)

N.I.B. è una canzone tra le più note del gruppo inglese Black Sabbath. È la quarta traccia del loro primo album in studio pubblicato nel 1970. L’introduzione della canzone è caratterizzata da un assolo di basso di Geezer Butler che nella versione del disco americana verrà soprannominato Bassically. Si riteneva che il titolo della canzone fosse l’acronimo per Nativity in Black (Natività in Nero) oppure Name in Blood (Nome nel Sangue), mentre in realtà (come spiegato da Geezer Butler in un’intervista del 1992) era il nomignolo del batterista Bill Ward a causa del taglio particolare della barba: infatti gli altri componenti della band pensavano che il suo pizzetto fosse affilato come un pennino (“nib” in inglese). Questa canzone è stata una delle prime ad attirare l’attenzione del pubblico sul gruppo che fu accusato di satanismo proprio per il testo del brano che si pensava, visto che si riferiva a Lucifero in prima persona, volesse sedurre l’ascoltatore e trascinarlo verso il satanismo. Nativity in Black è anche il nome di una serie di album tributo dedicati ai Black Sabbath, da altri artisti.

One Of These Days dei Pink Floyd (1971)

Forse il più evidente esempio di basso protagonista in una canzone. One Of These Days (Waters, Wright, Mason, Gilmour) è la traccia di apertura del lato A di “Meddle“. Si sviluppa attraverso un inizio strumentale basato su un giro di basso che crea il ritmo giocando con gli effetti (un delay) per poi rallentare nella parte centrale e riprendere il ritmo sul finire, accennando a tetri orizzonti squarciati a colpi di ascia con la sinistra e celebre frase “One of these days I’m going to cut you into little pieces”.  Segue una vigorosa esplosione sonora a ritmo tambureggiante, con la chitarra slide di Gilmour ad insinuarsi fra le ottave più alte; infine la chiusura con il basso. Un capolavoro.

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd/Red Hot Chili Peppers/Queen/The Beatles/Black Sabbath/U2
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