Lo spettacolo racconta una serata conviviale per cinque amici. Tra loro inizia un gioco di provocazione e di verità che si allarga sino a diventare il ritratto di una generazione alle soglie degli “anta“: tra piccole meschinità e grandi sentimenti.
A sei anni dal celebrato debutto parigino e due adattamenti cinematografici dopo, “Le prénom” continua ad appassionare il pubblico di tutta Europa.
L’opera di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellièr, tradotta e adattata alla lingua italiana da Fausto Paravidino, racconta una sera come tante altre tra cinque amici quarantenni, tutti appartenenti alla media borghesia.
Oltre ai padroni di casa, ci sono il fratello di lei che fa l’agente immobiliare e la sua compagna in ritardo a causa di un impegno di lavoro con dei giapponesi, mentre l’amico single (sospettato di essere omosessuale) è trombonista in un’orchestra sinfonica.
Quella sera, il fratello comunica alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete? Il futuro papà non ha dubbi che sarà maschio; ma lo sconcerto nasce quando egli comunica il nome del figlio, un nome che evoca imbarazzanti memorie storiche.
Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma la discussione degenera ben presto investendo valori e scelte personali. Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti (nessuno escluso), nasce così il comicissimo ritratto di una generazione allo sbando, dove tutti hanno qualche segreto da nascondere o da rinfacciarsi.
Rappresentato per la prima volta a Parigi nel 2010, “Le prénom”, ottenne sei nomination al Prix Molière dell’anno seguente e fu adattato subito per il grande schermo dai suoi stessi autori (il film uscì in Italia con il titolo “Cena tra amici“).
Tre anni dopo, Francesca Archibugi ne fece un nuovo adattamento cinematografico con il titolo “Il nome del figlio“.
“Non avevamo mai scritto per il teatro, ma dopo tante sceneggiature cinematografiche per gli altri, avevamo la sensazione di stare perdendo la nostra indipendenza. E ci venne la voglia di qualcosa di nuovo. Da tempo volevamo scrivere sulla famiglia, sul nostro ambiente sociale, su di noi”.
“È nata così una commedia che, mettendo a frutto la nostra predilezione per le chiacchiere anche assurde, porta alle estreme conseguenze il tema della malafede. Una commedia che è insieme individuale e universale, che muove da uno spunto un po’ folle (il nome da dare a un figlio) e che diventa il ritratto della nostra generazione”.
Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière
“Le riunioni tra amici o le cene di famiglia non sempre sono occasione di incontro sereno e di divertimento; anzi, si trasformano a volte in momenti di scontro memorabili. Momenti in cui si conquista il piacere di abbandonare le maschere, ci si trova costretti a ignorare le convenzioni delle buone maniere per sputare veleno o semplicemente per poter dire quello che si pensa in faccia ad amici e parenti.
Momenti di verità. ‘Le prénom’ ė una commedia moderna molto divertente che mette in scena un nucleo famigliare borghese costituito da stereotipi sociali ben riconoscibili, che ci fanno sorridere osservandoli, che a volte troviamo anche vagamente antipatici, ma nei quali al tempo stesso ci riconosciamo con un po’ di fastidio”.
Antonio Zavatteri
Una produzione Teatro Stabile di Genova
“Le prénom (Cena tra amici)”
Di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière – versione italiana di Fausto Paravidino
Con Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Aldo Ottobrino, Gisella Szaniszlò
Scene e costumi Laura Benzi
Luci Sandro Sussi
Regia di Antonio Zavatteri
Teatro comunale di Pergine
Martedì 18 gennaio ore 20.45
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