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Roberta Freeman: “Il mio lavoro con i Pink Floyd ha fatto si che cantassi con Lou Reed e Billy Idol”

Roberta Freeman, newyorkese doc, ha cominciato a costruire il suo background musicale con blues, jazz, folk e opera incoraggiata dai suoi genitori, mentre la sorella Laura l’ha introdotta al rock, sua vera passione.

Grazie al suo grande talento ed anche all’incontro con il produttore Nile Rodgers, Roberta Freeman ha avuto la possibilità di esibirsi con grandi nomi del calibro di Pink Floyd, Guns N’ Roses, Joe Cocker, Cinderella, Lenny Kravitz e tanti altri girando tutto il mondo appresso a loro. Attualmente vive a Los Angeles, California, e quando non è in tour si esibisce con i gruppi locali per delle jam session e dei piccoli concerti nei locali cittadini, sia come voce solista che come corista.

L’abbiamo contattata e le abbiamo rivolto alcue domande.

Quando, e come, hai cominciato a cantare?

“Questa è facile … direttamente fuori dal grembo! No, seriamente, sono cresciuta a New York dove abbonda la musica dal vivo. Da quanto posso ricordare – ci racconta con entusiasmo Roberta – ero sempre in giro a cantare, ma è stato solo alle superiori che ho avuto il primo assaggio di gradimento da parte del pubblico mentre mi esibivo con le band locali. Da allora sono stata notata ed ho cominciato a cantare professionalmente. All’epoca avevo 18 anni.”

Quali sono le tue band ed I tuoi artisti preferiti?

“Wow, questa è una domanda veramente difficile a cui rispondere perché ho avuto così tante influenze da così tanti generi differenti. Sono definitivamente ‘old school’ in fatto di gusti musicali e spesso mi ritrovo a riascoltare la musica di quando ero una ragazzina. Mi piacerebbe dire che artisti come Stevie Wonder, David Bowie ed Elton John mi hanno fatto avvicinare alla musica, – prosegue la cantante americana – ma sono stata pesantemente influenzata dal sound inusuale di Billie Holiday sin dall’inizio. Verso la mia tarda adolescenza ho cominciato ad ascoltare molto Aretha Franklin, Chaka Khan, Prince e i Rolling Stones per poi passare a band come Cure e Portishead.  Credo che il mio artista preferito di tutti i tempi rimarrà sempre Stevie Wonder, ma recentemente ho ascoltato anche molto di Sia e non mi dispiace affatto. Ha davvero una voce particolare ed è una cantautrice incredibile. La amo!”

Come sei entrata in contatto con i Pink Floyd e come descriveresti la tua esperienza con loro?

“Apparentemente David Gilmour aveva già due coriste nel tour, ma voleva qualche altra ragazza sul palco perché stava per filmare alcuni concerti. Lorelei McBroom, una mia amica, mi ha presentata a Nile Rodgers che era amico di David. Nile aveva già presentato a lui le sorelle McBroom (leggi l’intervista a Durga), due cantanti con le quali aveva lavorato in studio di registrazione, ed aveva pensato che io sarei stata l’aggiunta perfetta per formare un trio, dato che noi tre eravamo una miscela incredibile. Prima di rendermene conto ero già in volo su un aereo per Atlanta, pronta a cantare sul palco con i Pink Floyd e per filmare il tour di “A Momentary Lapse of Reason”. È stato il mio primo ‘vero’ ingaggio e, senza alcun problema, la più incredibile esperienza della mia vita.”

Quali sono i tuoi ricordi migliori del tour di “A Momentary Lapse of Reason” con i Pink Floyd?

“Essere in tour, a volte, può essere difficile diciamo così. I tour non sono sempre pieni di glamour,  – ci spiega la bella e brava vocalist – al contrario, ma un tour di questo calibro sì. Limousine, hotel a 5 stelle, sushi e champagne nei camerini con il trucco e l’acconciatura fatti. Queste cose possono sicuramente viziare una ragazza, ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata uscire con la band dopo i concerti. Erano la miglior combriccola di sempre.”

Sei stata in tour con grandi artisti come Guns N’ Roses, Elton John, Lou Reed, David Lee Roth, Lenny Kravitz, John Mellencamp e molti altri. Quali sono i tuoi ricordi migliori dall’aver lavorato con loro?

“Ho così tanti ricordi e tutti incredibili. Ho suonato davanti a platee immense come quella volta al Wembley Stadium di Londra  per il tributo a Freddie Mercury  con i Guns N’ Roses. Inoltre, per me che sono una  newyorkese, cantare al Madison Square Garden di New York è stato particolarmente emozionante in quanto era il mio sogno da bambina. In quella circostanza – prosegue Roberta – ho cantato con Nile Rodgers, Deborah Harry e Grace Jones. Suonare in questi grandi luoghi è sempre un’esperienza incredibilmente emozionante, ma l’opportunità di incontrare e lavorare con delle vere e proprie leggende è stata enorme e mi ha aperto molte porte per lavorare con molti altri eccezionali artisti in futuro. Il mio lavoro con i Pink Floyd e Nile Rodgers ha fatto sì che lavorassi, in seguito, con Billy Idol e Lou Reed. Il mio lavoro con i Guns N’ Roses mi ha dato inoltre l’opportunità di esibirmi con Elton John, Lenny Kravitz, Steven Tyler e Joe PerryMi sento molto fortunata ad aver incontrato e cantato con alcuni dei miei idoli personali. Essere sul palco con questi giganti è un traguardo altissimo, ma anche uscire con loro dopo i concerti, sedersi e conoscere meglio queste persone magnifiche è semplicemente la ciliegina sulla torta. A volte i fans perdono di vista il fatto che questi musicisti, per quanto talentuosi, sono semplicemente delle persone. I miei ricordi migliori sono quelli di quando ci sedevamo, parlavamo e ridevamo insieme.”

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

“Sto lavorando con alcuni musicisti locali di Los Angeles – conclude Roberta – per qualche progetto differente che, sono sicura, ci porterà in studio di registrazione. Ho cantato in una piccola protesta anti – Trump una canzone con Marcella Detroit, ex Shakespears Sister, chiamata ‘Overrated’ ed è stato molto divertente. Se ne avete la possibilità  guardate il video online. Poi ho lavorato con Nick Waterhouse, artista emergente pieno di talento. Ho cantato nei suoi ultimi due album e mi esibirò con lui a New York in marzo. Sono più che fortunata a vivere in un posto dove ci sono musicisti di talento ovunque e sto continuando a collaborare con molti artisti con i quali  posso ed andare ovunque mi conducano.”

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, Joe Cocker, David Gilmour, A Momentary Lapse of Reason, David Bowie, Lou Reed, Elton John, Guns N' Roses, Billy Idol
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