Recensioni e Interviste

WakeUpCall: la band si racconta al nostro giornale in un’intervista

Verso casa” è il vostro nuovo singolo, di cosa parla?

Tommaso: Ognuno di noi è in cerca di risposte e spesso crediamo che per trovarle dobbiamo allontanarci da tutto quello che conosciamo. Scoprendo tante cose nuove, ma perdendone inevitabilmente altre lungo la strada.

Francesco: Parla di un viaggio, di un percorso che può essere quello di una vita o di un frammento della stessa. Parla della ricerca di un qualcosa che ti porta a muoverti, a cambiare, a provare nuove strade. Parla dell’insoddisfazione e della frustrazione nel cercare qualcosa che tu non trovi e che non ti fa sentire a posto. Parla anche del ritorno a casa, del ritorno alle radici. Ma soprattutto parla del fatto che dopo tutto questo peregrinare scopri che il posto da cui sei partito non era poi così male e conteneva già tutte le risposte. Forse il punto da capire è che siamo in continua evoluzione e alla fine si tratta solo di punti di vista.”

La vostra carriera è iniziata con un repertorio in lingua inglese, ma da pochi anni avete iniziato a pubblicare brani in italiano. Come mai questa scelta?

Francesco: Dopo circa 400 concerti in giro tra Europa e Asia abbiamo deciso di cambiare aria e rivolgerci al nostro paese l’Italia. Abbiamo sentito che era il momento artistico e personale giusto per farlo. Questo non significa che non facciamo più musica in inglese o che non suoneremo mai più all’estero. Semplicemente ci siamo resi conto che far coesistere le due cose è possibile. Inoltre il fatto di aver cambiato lingua è stata davvero una sfida interessante che ci ha permesso di scoprire nuovi territori sonori e ha arricchito il nostro sound di nuove sfumature, sviluppandolo in una direzione che mai ci saremmo aspettati prima. Ed è solo il punto di partenza.

Tommaso: Quando abbiamo iniziato avevamo quella presunzione ingenua che hanno tutti a 20 anni: conquistare il mondo. Scrivere in inglese ci ha dato la possibilità di girare il mondo, fare concerti in posti che magari non avremmo mai visitato, la Cina, la Siberia e tanti altri. Esperienze di vita veramente uniche. Ma abbiamo fatto più concerti a Varsavia che a Bologna o Napoli. Era arrivato il momento per noi di tornare a casa e affrontare l’Italia.”

Quali artisti hanno maggiormente influenzato il vostro stile musicale?

Tommaso: Ognuno di noi ha le proprie sfumature personali. Io personalmente sono partito dai mostri sacri del rock classico Aerosmith, Bon Jovi, Guns n Roses fino ad arrivare a quelli moderni Shinedown, Papa Roach, Foo Fighters. Ma devo dire che ultimamente sto ascoltando anche tantissima musica italiana i Linea 77, Ministri, Fast animals and slow kids. Ma non mi vergogno di amare anche tanto pop da Lady Gaga a Robbie Williams.

Francesco: Domanda scomoda 🙂 Qualcosa nel nostro sound lo potete sentire e se non lo sentite beh vuol dire che siamo stati molto molto bravi.”

Avete collaborato con diversi artisti internazionali, tra i quali il produttore americano Beau Hill (produttore di artisti importantissimi come Alice Cooper, Eric Clapton e tanti altri). Con chi vi piacerebbe collaborare in futuro?

Francesco: Collaborare con un produttore è sempre un’esperienza interessante e formativa. Sicuramente vari produttori della scena indie/alternative italiana ci interessano molto. La nostra fase di transizione da un idioma all’altro è cominciata e dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che riteniamo più opportuni per portare il nostro sviluppo musicale al prossimo step.

Tommaso: Il sogno nel cassetto era lavorare con i super big Rob Cavallo o James Michael. Ma visto il passaggio all’italiano ci concentreremo sul meglio di casa nostra (e ce ne sono veramente tanti).”

La musica live sta ripartendo dopo due anni. Avete un tour in programma?

Francesco: Stiamo lavorando su delle date estive e su qualcosa per il prossimo autunno/inverno. Vi invitiamo caldamente a seguirci sul social che preferite per rimanere aggiornati!!

Tommaso: Siamo una live band prima di tutto e passare dal fare 30-50 concerti a stagione a dover star fermi per mesi è stato un trauma. Siamo stati abbastanza fortunati da riuscire a fare qualche concerto anche tra un lockdown a l’altro, qua e la. Anche adesso che la situazione è ripartita, gli spazi sono pochi. Molti locali hanno chiuso, altri hanno due anni di date da recuperare. I prossimi mesi continueranno a non essere facili. Faremo il possibile come sempre.”

Quali sono gli altri progetti in cantiere?

Tommaso: Abbiamo registrato “Verso casa” con Andrea Pachetti (Zen Circus, Emma Nolde, Ros…) insieme ad altre dieci nuove canzoni. Speriamo di riuscire a pubblicare quello che sarà il nostro primo album in italiano. Anche se nel 2022 “album” è una parola un po’ vintage e fuori da alcuni schemi di business digitale…

Francesco: Vorremmo essere in grado di pubblicare il nostro primo album in italiano per intero. Chiaramente questo va fatto con le dovute maniere e con il giusto supporto per evitare di disperdere tempo ed energie preziose in cose che non ti portano da nessuna parte. Per adesso i brani che abbiamo rilasciato stanno andando discretamente e qualche piccola soddisfazione ce la siamo tolta. Sicuramente il trend è in crescita ma ancora non ci basta!”

— Onda Musicale

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