“L’edema non mi dà più fastidio e anche se per la prima volta da quando canto la voce mi ha tradito, oggi sono pronto ad affrontare le prossime 55 date di un tour da 370 mila spettatori. “
Luciano Ligabue chiacchiera volentieri al termine delle due ore un quarto del primo live del tour «Made in Italy – Palasport 2017». Come sottolinea più volte, questo viaggio musicale lo condurrà anche in città e palazzetti italiani mai visitati prima, uno sforzo produttivo importante che lo porterà praticamente a casa dei suoi fan: «Voglio che riescano ad apprezzare al cento per cento il lavoro fatto sull’ultimo disco».
Un concept-album con una storia che in fondo aveva in sé le potenzialità per diventare un film. Le 14 canzoni raccontano un pezzo di vita dell’alter ego di Luciano, Riko, e saranno la colonna sonora ideale per la terza pellicola firmata dal rocker di Correggio. «Dopo Radio Freccia e Da zero a dieci – racconta – in molti mi hanno chiesto di pensare a un nuovo film. Ma non c’era una storia che mi convincesse, non ero ispirato. In Made in Italy c’è tutto quello che serve e, ora lo posso dire: a maggio inizierò la stesura della sceneggiatura; prevedo di poter iniziare così a lavorare a un film che dovrebbe essere pronto per il 2018».
Claudio Maioli, manager e amico d’infanzia di Ligabue rivela: «Luciano ha sofferto per aver cancellato la prima data di Roma prevista per il 3 febbraio, ma il foniatra è stato perentorio: “O smetti di parlare per almeno dieci giorni o rimarrai afono per sei mesi”. Per questa ragione, lunedì sera, il Pal’Art Hotel di Acireale ha tenuto a battesimo il suo nuovo spettacolo, che è diviso in due parti. «Ero abbastanza preoccupato per la tenuta di Luciano – commenta ancora maioli – ma stasera ha stupito anche me. Voce perfetta dall’inizio alla fine».
È la prima volta che Ligabue divide lo show in due tempi. Nel primo si ascoltano solo le canzoni dell’album Made in Italy, esattamente nella sequenza secondo cui appaiono sul disco; nel secondo ci sono i successi di una carriera. «Mi è sembrato logico rispettare il racconto del mio ultimo lavoro – racconta il protagonista –, mentre la seconda parte potrebbe cambiare ogni sera. Ci sono trenta canzoni che “ballano” a seconda del mio umore o di quello della mia band. Per la prima di Acireale non ho preso nulla da Mondovisione e di Sopravvissuti o sopravviventi c’è solo Ho messo via. È una scaletta che deve vivere di emozioni».
Ligabue trasforma il concerto in uno storytelling coinvolgente: al termine di ogni brano di Made in Italy dialoga con il pubblico, spiega, intrattiene. E alterna set elettrici a momenti acustici con tutti musicisti schierati sulla passerella che entra nel cuore della platea. Esattamente come per i passati megaraduni di Campovolo o del più recente Parco di Monza, la scenografia è affidata a un megaschermo ad altissima risoluzione sul quale scorrono grafiche in 3D.
«Questo uso dei megawall – spiega Maioli – ci permette di produrre visual che interagiscono perfettamente con i brani. Tuttavia stiamo già pensando al futuro: potrebbe cambiare tutto».
Per la prima Ligabue ha voluto che il suo stylist gli trovasse la stessa giacca che Mick Jagger ha usato nell’ultimo tour dei Rolling Stones. Eppure Jagger non è fra le rockstar citate in un omaggio musicale: «Sì è vero, a un certo punto dello show tiro fuori i Doors, Dylan, gli Who, Patti Smith ma non gli Stones. Però, chi lo sa? Magari lo farò in uno dei prossimi concerti».
Si definisce «simpaticamente di sinistra» e spiega di aver voluto fare un disco come Made in Italy «per raccontare l’amore non corrisposto verso un Paese che non funziona». È deluso dalla politica ma non si considera un comunista col Rolex, come direbbero fedez e J-Ax: «Avevo creduto che la sinistra potesse occuparsi degli ultimi e invece non lo ha fatto. Sono contento però di aver avuto quell’illusione. Sono cresciuto in una famiglia comunista, però oggi capisco chi vota 5 Stelle. Nel loro programma hanno chiesto il “reddito di cittadinanza”, che è la cosa più a sinistra che io possa immaginare oggi».
(fonte: www.lastampa.it)
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