Cent’anni dalla nascita di Tata Giacobetti con un evento organizzato dalla figlia Giorgia Giacobetti : una grande festa in musica, quella che lui, padre del Quartetto Cetra, più avrebbe amato.
E sono venuti proprio in tanti, malgrado il caldo soffocante, al Conservatorio di Santa Cecilia di via dei Greci, culla della musica di ieri e di domani. A cominciare dai tre grandi musicisti a cui Giorgia Giacobetti ha affidato l’interpretazione di tre inediti di Tata: Luca Barbarossa, Daniele Silvestri e Leopoldo Mastelloni. Ad una sfavillante Valeria Fabrizi, moglie di Tata, ma soprattutto attrice e testimone di quegli anni. Per finire al fitto parterre di circa 400 ospiti: Fausto Brizzi e Silvia Salis, Antonello Fassari, Giuliana Lojodice, Flavio Parenti ed Eleonora Albrecth, Michele Mirabella, Jonis Bascir, Lino Patruno, Patrizia Pellegrino, Dario Salvatori, Emilio Sofrizzi, Alvise Rigo, Adelmo Togliani con mamma e moglie.
E poi i figli dei grandi protagonisti del Quartetto: Fabio Chiusano figlio di Felice Chiusano, Carlo Savona figlio di Virgilio Savona e Lucia Mannucci. E ancora: il Presidente del Conservatorio di Santa Cecilia Marco Villani, l’Assessore ai Grandi Eventi Turismo e Sport Alessandro Onorato, il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, la Direttrice Rai Fiction Maria Pia Ammirati con il marito Pietro Grignani, Monsignor Gianni Fusco, il capo relazioni istituzionali ANAS Lelio Russo, l’imprenditore Enzo di Sarli del gruppo DMR, Antonella Polegato del gruppo Astoria, Mattia Ferro di Luxurycamp.it,l’Ambasciatrice del Venezuela Maria Elena Uzzo Giannattasio, la Contessa Giovanna Deodato, il Visconte Ferdinando Guglielmotti, Onorio e Francesca Rebecchini e Filippo Tortoriello già presidente di Confindustria Roma e Lazio.
Per nulla casuale la scelta del Conservatorio e dei giovani musicisti (tutti dell’ultimo anno) cresciuti sotto l’egida di questa storica istituzione: il luogo per antonomasia dove crescono e si formano i musicisti di domani: 12 elementi e 10 vocalist che, con l’energia propria della loro passione e splendidamente preparati e diretti dal Maestro Leveratto, hanno suonato ed interpretato alcuni grandi classici del Quartetto: da Nella vecchia Fattoria (Giacobetti), Un disco dei Platters (Giacobetti – Savona), Però mi vuole bene (Giacobetti – Savona), Concertino (Garinei – Giovannini – Kramer – Giacobetti – Savona), Vecchia America (L. Luttazzi), Un bacio a mezzanotte (Garinei – Giovannini – Kramer), In un palco della Scala (Garinei – Giovannini – Kramer), Donna (Garinei – Giovannini – Kramer), Crapa Pelada (Kramer). Sul palco a sorpresa 4 importanti artisti presentati dalla stessa Giorgia per rendere omaggio al padre e al suo mitico quartetto: in primis la madre che è stata protagonista di un’emozionante lettura, con sottofondo dell’orchestra, di una bellissima lettera d’amore che il marito Tata le scrisse nel 1956 all’inizio del loro fidanzamento. E che ha anche interpretato, verso il finale del concerto fra la commozione di tutti, I Ricordi della Sera, uno dei brani più belli scritto da Tata Giacobetti con tanto di standing ovation di tutta la sala. La serata infatti ha previsto anche tre inediti di Tata Giacobetti in dialetto romano interpretati da cari amici della famiglia: Ninna li Sonni, una dolcissima ninna nanna che Giacobetti aveva scritto per la figlia Giorgia e per la quale aveva indicato già a suo tempo Luca Barbarossa come interprete, interpretazione che si è conclusa con un intenso abbraccio sul palco fra Giorgia Giacobetti e Luca Barbarossa. E poi Pretini Rossi Moniche Bianche, un delizioso brano ironico – di quell’ironia garbata e sottile tipica di Tata Giacobetti- che è stata cantata da Daniele Silvestri; e l’appassionante Nun lo portate via! brano intenso e struggente interpretato “a cappella” da Leopoldo Mastelloni. La serata, condotta dall’inizio alla fine da Giorgia Giacobetti, ha visto salire sul palco, brillante della sua cultura e della sua grande memoria storica, Dario Salvatori. L’occasione è stata preziosa per presentare il Comitato Promotore per la Fondazione Quartetto Cetra, istituito sempre dalla figlia Giorgia Giacobetti che vanta nomi come: Renzo Arbore, Pupi Avati, Pippo Baudo, Gino Castaldo, Maurizio Costanzo, Valeria Fabrizi, Massimo Lopez , Aldo Grasso, Andrea Purgatori, Walter Veltroni, Gianfrancesco Lazotti, Giancarlo Governi,Marco Molendini,Pietro Piccinetti, Dario Salvatori, Emmanuel Grossi, oltre ai Fabio Chiusano figlio di Felice Chiusano e Carlo Savona figlio di Virgilio Savona e Lucia Mannucci. Presidente del comitato l’avvocato Virginio Palazzo. La serata è stata aperta da un brindisi con tutti gli invitati (dress code rigorosamente in abito scuro) nel cortile del Conservatorio. A corredo dell’allestimento le bellissime le bottiglie Magnum brandizzate con il logo del centenario e le gigantografie di Tata Giacobetti e del Quartetto Cetra che sono stati i fondali per tantissime foto da parte di tutti gli invitati. Vale la pena ricordare che i brani inediti fanno parte di un progetto di Tata Giacobetti, dal titolo emblematico di Ao’ dedicato alla sua amata Roma. Un progetto che è stato interrotto dalla sua prematura ed improvvisa scomparsa il 2 dicembre 1988 e che prevede una raccolta di Canzoni in romanesco (mai pubblicate con casa discografica) scritte da Tata e musicate da grandi compositori come, oltre a Virgilio Savona, Armando Trovajoli ed Ennio Morricone (amico di Tata) e che sarebbero dovute essere interpretate da illustri cantanti romani. Insomma, Come spiega la stessa Giorgia: “La celebrazione del centenario è il giusto tributo per un romano di nove generazioni, nato a Borgo Pio, che ha dato lustro alla città di Roma (che amava follemente) ma anche a tutta l’Italia con oltre 40 anni di attività, non solo nel nostro paese ma anche all’estero. Tutta la storia del Quartetto Cetra, a partire dal 1940 è legata alla città di Roma, dalla sua prima formazione nata attorno ad un tavolo di biliardo di un bar del quartiere Prati, dove mio padre, poco più che 18enne e studente all’Accademia di Belle Arti , riuscì a dare vita al suo grande sogno, un quartetto che sarebbe diventato da lì a pochi anni la colonna sonora dell’Italia tutta” . Come ha giustamente precisato in un suo messaggio il Ministro Franceschini : “Tata Giacobetti è stato il fondatore di uno dei complessi canori più popolari del nostro Novecento, quel Quartetto Cetra che tanto influì sulla cultura musicale italiana e non solo. Giovanni “Tata” Giacobetti ne fece parte sin dai primordi fino alla sua scomparsa, che coincise di fatto con la fine del gruppo, segnandone profondamente stile e sonorità. Giusto ricordarlo … in uno dei luoghi in cui si formano i talenti musicali del domani: il Conservatorio di Santa Cecilia”. |