Roger Waters aveva già scritto sui costi della guerra negli album dei Pink Floyd “The Wall” e “The Final Cut”. Ed ora, con Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, teme che il mondo stia percorrendo un cammino simile e spaventoso.
In una nuove intervista a Rolling Stone, Waters ha fatto notare che “combattere è sempre una questione di soldi. La guerra è davvero proficua. Crea così tanti soldi perché è facile spenderli in fretta. Si possono fare enormi fortune”.
Inoltre è preoccupato perché Trump, un businessman di natura, potrebbe vedere dei motivi di lucro nel potenziare l’esercito americano. “Tutto quello che importa a Donald è il business” dice il bassista “gli importa di vincere e perdere negli affari. Vuole solo essere il Paese più forte nel mondo e comandare, sta provando a farlo e continuerà fino a che la resistenza crescerà al punto tale che, speriamo, lo rimuova dal suo ufficio”.
Come ha puntualizzato Waters, lui paga le tasse negli States e quindi è preoccupato anche per alcune ragioni personali. “Vuole spendere sempre più nostre risorse per creare un esercito, un’aviazione ed una marina più forti, oltre che creare più conflitti attorno al mondo perché è positivo, secondo lui, per il business”.
Waters sarà di nuovo on the road a marzo per il grande tour nord americano che lo terrà occupato fino alla fine di ottobre. L’Us + Them tour comprenderà sia canzoni dei Pink Floyd che quelle di Waters contenute nel album solista, “Is This The Life We Really Want?”, il primo dopo 25 anni.
Ha anche suggerito di suonare “The Wall” sul confine tra Stati Uniti e Messico (leggi l’articolo) per protestare contro l’intenzione di erigere un muro da Trump. Comunque, spera che l’imminente tour faccia la differenza in qualche modo.
“Dobbiamo organizzare il nostro amore in modo che diventi abbastanza potente per resistere al narcisismo, all’avidità ed al loro disprezzo verso i sentimenti degli altri assieme alla loro assoluta mancanza di abilità nello stabilire dell’empatia con chiunque” ha detto a Rolling Stone. “È la mancanza di empatia che crea un vero sociopatico come Donald Trump”.
(fonte: classicrock.com)
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