Musica

Gianluca Grignani: “I Måneskin non li ho ancora bene compresi, conosco poco di loro”

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Nonostante il successo planetario dei quattro ragazzi romani, ci sono ancora molte persone (addetti ai lavori e non) che nutrono più di qualche dubbio sul loro valore musicale.

Fra le tante voci, recentemente spicca quella del musicista Pierpaolo Capovilla che di loro ha detto “I Måneskin mi fanno pena, sono giovani stupidi e conformisti”. A queste affermazioni si aggiungono le parole di Irene Grandi e Gianluca Grignani.

La cantante toscana, 52 anni, attualmente impegnata con The Witches Seed, l’opera rock firmata dal batterista dei Police  Stewart Copeland, in un’intervista ha espresso le sue perplessità.

Queste le sue parole:

I Måneskin non mi dispiacciono, certo, non mi strappo i capelli, ma rispetto alla musica “modaiola” italiana, di sicuro preferisco loro.”

Un’indifferenza di fondo, legata soprattutto al confronto con i Beatles

Non è mia intenzione criticare i Måneskin, hanno il merito di aver regalato una bella ventata d’aria fresca alla musica italiana, portandola pure su palchi internazionali. E in un momento in cui l’elettronica va per la maggiore, è quasi un miracolo. Quindi comprendo l’entusiasmo per una realtà italiana che domina nel mondo, e non col bel canto e l’opera. Ma la musica dei Måneskin non ha portato quell’innovazione, forza e rivoluzione propria dei Beatles.”

Più o meno allo stesso modo la pensa il cantaurore Gianluca Grignani

Vediamo cosa faranno. Onestamente non li ho ancora compresi, musicalmente parlando: conosco solamente due o tre canzoni, ma è troppo poco per giudicare.”

Questo il giudizio di Steven Wilson dei Porcupine Tree (link)

Sono terribili. Certo è fantastico per l’Italia ed è sempre positivo quando un gruppo fa conoscere ai ragazzi chitarre e batterie, vorrei solo che fossero un po’ meglio. Per chi è cresciuto sentendo i Led Zeppelin, i Pink Floyd o i Black Sabbath ascoltare band come i Måneskin o i Greta Van Fleet e prenderli seriamente è dura perché sono una copia scadente di quello che erano gli altri.”

Franz Di Cioccio (Pfm)

Certo, i social sono un bell’aiuto, a loro basta un click, noi ci conquistavamo i territori e le notizie dei nostri successi all’estero arrivavano in Italia un mese dopo. Ma io gli auguro il meglio: che il rock sia sempre con loro.”

Ivano Michetti (Cugini di Campagna)

I Måneskin rivoluzionari? Ma dai, il rock è un’altra cosa…

— Onda Musicale

Tags: Maneskin
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