Una grande interpretazione di De Niro, Liotta e Pesci, diretti dalla mano impeccabile di Martin Scorsese. “Quei bravi ragazzi” è un film sulla mafia italo-americana diretto da Martin Scorsese nel 1990, con Robert De Niro, Ray Liotta e Joe Pesci.
Il film è tratto da una storia vera, e il protagonista è Henry Hill (Ray Liotta), un adolescente nella New York del 1955. Il ragazzo fa qualche lavoretto per il potente boss Paul Cicero, se ne guadagna la fiducia e in poco tempo entra a far parte della sua banda, specializzata in furti e contrabbando. Assieme a lui ci sono il gangster Jimmy Conway (Robert De Niro) e il giovane Tommy DeVito (Joe Pesci). La storia si sposta otto anni dopo, quando anche Henry e Tommy sono dei criminali affermati e vivono nel lusso e nel potere che quel mondo gli dà.
A metà degli anni ’60 apre l’aeroporto JFK, che diventa immediatamente una nuova fonte per i traffici illeciti del gruppo; una notte la banda riesce a rubare ben 420.000 dollari dagli uffici dell’Air France. Henry e Jimmy si recano a Miami per un colpo, ma vengono scoperti, arrestati e condannati. In carcere il protagonista inizia a spacciare droga all’insaputa di Cicero, anche lui dentro. Quattro anni dopo (nel 1976) Henry viene scarcerato, ed entra nel mercato della droga assieme a Jimmy e Tommy, all’insaputa del loro boss.
Nel 1978 il gruppo fa il colpo più importante della sua storia rubando ben 6 milioni di dollari alla Lufthansa. Dopo la rapina Jimmy inizia ad uccidere tutti i suoi complici, salvandone solo un gruppo ristretto, mentre Tommy rimane vittima di un regolamento di conti a causa di uno sgarro fatto alla potente famiglia Gambino. Nel 1980 Henry viene arrestato dalla narcotici; capendo che sarà lui la prossima vittima di Jimmy, decide di diventare un collaboratore di giustizia e di confessare tutto, facendo condannare i suoi vecchi amici. Grazie al programma di protezione dei testimoni la vita di Henry prosegue in un’altra città e con una diversa identità.
Retroscena
“Quei bravi ragazzi” mette in scena una vicenda vera, già raccontata dal reporter Nicholas Pileggi nel libro “Il delitto paga bene”. Tra gli interpreti, oltre alle tre superstar già citate, troviamo molti italoamericani, tra cui Paul Sorvino, Frank Sivero, Catherine e Charles Scorsese (i genitori del regista). Vi è anche Samuel L. Jackson e persino il vero Tony Lip, 28 anni prima che uscisse il film a lui dedicato “Green Book“. Per il ruolo di Jimmy Conway erano stati valutati anche Al Pacino e John Malkovich; per quello di Henry Hill, invece, la scelta sarebbe potuta cadere anche su Sean Penn, Alec Baldwin, Val Kilmer e Tom Cruise. Per quello di Karen Hill, la moglie di Henry (andato poi a Lorraine Bracco), era stata considerata persino la cantante Madonna.
Recensione
“Quei bravi ragazzi” è una pellicola spettacolare, è come vedere “Il padrino“ ambientato negli anni ’70, quindi con un dinamismo e una velocità che difficilmente abbiniamo alle storie della mafia italo-americana. Questo è uno dei punti chiave dell’impatto del film sul pubblico: mentre “Il padrino” mette in scena una mafia secolarizzata, “Quei bravi ragazzi” ce la mostra tutto sommato nostra contemporanea, viva e reale. Quelle persone potrebbero essere tranquillamente i nostri vicini di casa. L’interpretazione dei tre attori principali è fantastica, e la mano di Martin Scorsese al solito impeccabile.
Colonna sonora
Come detto “Quei bravi ragazzi” attraversa tre decenni, pertanto anche la soundtrack segue questo percorso. Le canzoni scelte da Martin Scorsese non sono un mero sottofondo ma si incastrano nelle scene per dare a queste maggiore ritmo. Si spazia così da Tony Bennett e Aretha Franklin agli Who, ma troviamo anche Eric Clapton in doppia versione Cream e Derek and the Dominos. Vi sono poi due pezzi dei Rolling Stones – “Gimme Shelter” e “Monkey Man”, uno di Mick Jagger solista – “Memo from Turner” e uno di George Harrison solista – “What Is Life”. Il film si chiude in bellezza sulle note dirompenti di “My Way” nella versione di Sid Vicious. Anche tra le canzoni c’è un po’ di Italia, infatti in una scena possiamo sentire Mina cantare “Il cielo in una stanza”; inoltre udiamo “Parlami d’amore Mariù” e “Firenze Sogna” entrambe di Giuseppe Di Stefano.
La colonna sonora è stata pubblicata con il titolo “Goodfellas Music from the Motion Picture”. Questa è la scaletta:
- Rags to Riches – (J. Ross, R. Adler) Tony Bennett
- Sincerely – (H. Fuqua, A. Freed) The Moonglows
- Speedoo – (E. Navarro) The Cadillacs
- Stardust – (H. Carmichael, M. Parish) Billy Ward and His Dominoes
- Look in My Eyes – (R. Barrett) The Chantels
- Life Is but a Dream – (R. Cita, Hy Weiss) The Harptones
- Remember (Walking in the Sand) – (G. Morton) The Shangri-Las
- Baby, I Love You – (R. Shannon) Aretha Franklin
- Beyond the Sea – (C. Trenet, J. Lawrence) Bobby Darin
- Sunshine of Your Love – (J. Bruce, P. Brow, E. Clapton) Cream
- Mannish Boy – (M. Waters, M. London, Bo Diddley) Muddy Waters
- Layla (Piano Exit) – (E. Clapton, J. Gordon) Derek and the Dominos
Sono rimaste fuori dalla pubblicazione moltissime canzoni udibili nel film:
- Can’t We Be Sweethearts – (M. Levy, H. Cox) The Cleftones
- Hearts of Stone – (E. Ray, R. Jackson) Otis Williams and the Charms
- Firenze Sogna – (C. Cesarini) Giuseppe Di Stefano
- Parlami d’Amore Mariù – (C. A. Bixio, E. Neri) Giuseppe Di Stefano
- Il cielo in una stanza – (G. Paoli, Mogol, Don Raye) Mina
- Playboy – (B. Holland, R. Bateman, W. Stevenson) The Marvelettes
- It’s Not for Me to Say – (R. Allen, Al Stillman) by Johnny Mathis
- I Will Follow Him (Chariot) – (F. Pourcel, P. Mauriat, J. Plante; A. Altman, N. Gimbel) Betty Curtis
- Then He Kissed Me – (P. Spector, E. Greenwich, J. Barry) The Crystals
- Roses Are Red – (Al Byron, P. Evans) Bobby Vinton
- Leader of the Pack – (G. Morton, J. Barry, E. Greenwich) The Shangri-Las
- Toot, Toot, Tootsie (Goo’ Bye!) – (D. Russo, E. Erdman, G. Kahn) Al Jolson
- Happy Birthday to You – (M. J. Hill, P. S. Hill)
- Ain’t That a Kick in the Head? – (S. Cahn, J. Van Heusen) Dean Martin
- He’s Sure the Boy I Love – (B. Mann, C. Weil) The Crystals
- Atlantis – (Donovan Leitch) Donovan
- Pretend You Don’t See Her – (S. Allen) Jerry Vale
- Boulevard of Broken Dreams – (Al Dubin, H. Warren) Tony Bennett
- Gimme Shelter – (M. Jagger, K. Richards) The Rolling Stones
- Wives and Lovers – (B. Bacharach, H. David) Jack Jones
- Monkey Man – (M. Jagger, K. Richards) The Rolling Stones
- Frosty the Snowman – (S. Nelson, J. Rollins) The Ronettes
- Christmas (Baby Please Come Home) – (P. Spector, E. Greenwich, J. Barry) Darlene Love
- Bells of St. Marys – (D. Furber, A. E. Adams) The Drifters
- Unchained Melody – (Hy Zaret, A. North) Vito and The Salutations
- Danny Boy – (F. E. Weatherly)
- Jump into the Fire – (H. Nilsson) Harry Nilsson
- Memo from Turner – (M. Jagger, K. Richards) Mick Jagger
- Magic Bus (Live at Leeds version) – (P. Townshend) The Who
- What Is Life – (G. Harrison) George Harrison
- My Way (Comme d’Habitude) – (C. François, J. Revaux, G. Thibaut; P. Anka) Sid Vicious
Premi
Martin Scorsese ha vinto il Leone d’argento – Premio speciale per la regia al Festival di Venezia del 1990, e il premio come migliore regia ai BAFTA del 1991. Joe Pesci ha invece ricevuto il Premio Oscar nel 1991 come Miglior attore non protagonista. Infine la pellicola ha ricevuto i premi BAFTA nelle categorie Miglior film (Irwin Winkler e Martin Scorsese), Migliore sceneggiatura non originale (Nicholas Pileggi e Martin Scorsese), Migliori costumi (Richard Bruno) e Miglior montaggio (Thelma Schoonmaker).