Nuovissimo disco per il cantautore toscano Ivan Francesco Ballerini.
Uscito per la Long Digital Playing Srls, cambio di rotta anche in tal senso dopo una lunga militanza con la RadiciMusic per cui aveva consegnato alla storia due dischi di cui l’ultimo – “Ancora libero” – ricco anche di una preziosa release in vinile in edizione limitata con tavole originali del pittore Romano Ballerini, suo padre.
Qui cambia la firma un po’ di tante cose ma il filo conduttore che è il vero quid non cessa di esistere. Tornano i disegni, torna la magia di una parola che si adagia dentro volute di un pop libero e sognante, narrativo, in bilico tra il Fossati introspettivo e un Mario Castelnuovo di piccole tinte. “Racconti di mare (La via delle spezie)” è il nuovo disco di Ivan Francesco Ballerini.
Terzo disco di inediti. Dopo un lavoro come “Ancora libero”, senti di averla celebrata a pieno quella libertà?
Non mi sento mai sazio di libertà, avendone respirata così poca nella vita. L’unico momento in cui mi sento veramente libero, è quando lascio volare la mia fantasia, senza freni, senza meta, raccontando a volte utilizzando personaggi presi in prestito dalla storia o dalla letteratura, chi è Ivan Francesco Ballerini.
Quali sono i tuoi personalissimi angoli dimenticati in questo mondo?
Oramai non esistono più angoli dimenticati. Tutto è stato scoperto, tutto è stato più volte esplorato.Gli unici angoli dimenticati credo siano nascosti dentro il nostro cuore. Tuttavia a volte mi basta prendere una strada secondaria, poco battuta, e inoltrandomi in aperta campagna riesco a sentirmi in un angolo dimenticato dai più, a respirare quella libertà che il mio cuore, la mia anima, bramano come linfa vitale.
Ed esistono in questo disco come nella tua vita, angoli e storie che senti ancora di dover incontrare?
Assolutamente si… tutto sta accadendo adesso, tutto è ancora da scrivere. Ho superato con mio sommo stupore la live audition che mi ha portato alle finali nazionali del Tour Music Fest, che si terrà a fine novembre a san Marino. Ho due brani di questo mio ultimo disco che stanno concorrendo alla prestigiosa rassegna di MUSICULTURA… Ho molte canzoni già concluse che attendono soltanto di essere arrangiate, insomma il futuro è ancora tutto da scrivere.
Le vie delle spezie ci porta anche verso tantissima letteratura. Anche la grande via della seta… parliamo di libri che vivono dietro questo disco?
Come molto spesso racconto, nel mio modo di scrivere vi sono condensati molti aspetti della mia vita: i miei viaggi, i miei incontri, le mie letture. Non credo si possa scrivere senza prima aver letto molto. Leggere molto, equivale a vivere molte vite, vite degli altri che diventano anche tue. Ritengo inoltre, che nella nostra lingua, vi sia già una musicalità intrinseca, anche senza bisogno dell’ausilio di strumenti musicali, ma questa è una cosa che non si può insegnare in un giorno.