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Pamela Anderson racconterà (su Netflix) la “sua verità” nel docu-film “Pamela, A Love Story”

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Pamela Denise Anderson racconterà su Netflix la sua vita dall’infanzia, alla carriera, la maternità, l’attivismo e l’amore con il documentario Pamela, A Love Story, diretto da Ryan White (in uscita il 31 gennaio 2023).

Senza il consenso di Pamela Anderson

Pamela Anderson (classe 1967) racconterà su Netflix la sua vita dall’infanzia a Ladysmith, nella British Columbia, alla carriera di modella e attrice, la maternità, l’attivismo e l’amore con il documentario Pamela, A Love Story, che sarà diretto da Ryan White (in uscita il 31 gennaio 2023). Accade dopo che lo scorso febbraio su Disney+ usciva Pam e Tommy con Lily James e Sebastian Stan nei panni di Pamela Anderson e Tommy Lee: una serie di otto episodi scritta per raccontare lo “scandalo del sex tape” di Anderson e Lee, diffuso nel 1995, ma ha finito per mettere al centro l’assenza di consenso (di nuovo) da parte di Anderson.

Manca la sua versione della storia

Infatti, esattamente come nel 1995, anche nel 2022 nessuno si è preoccupato di sentire la versione dell’attrice (né del musicista dei Motley Crue): una serie insomma, che per raccontare il furto di materiale intimo torna a diffondere quel materiale intimo trascinando nuovamente nello spazio pubblico la vita privata di due persone senza il loro consenso.

C’è dell’ironia nella realizzazione di Pam è Tommy, “la più grande storia d’amore mai venduta”, recita il claim che rivendica una versione progressista (e post-Me Too) di una vicenda che parla di violazione della privacy e della mancanza di consenso ma creata senza consenso.
La stessa attrice che la interpreta, Lily James, ha tentato di contattare Anderson raccontando di non aver mai ricevuto alcuna risposta e ha aggiunto che “spera che lo show faccia riflettere le persone sulla loro colpevolezza nel perpetuare questo malsano comportamento virale su Internet”, riferendosi alla diffusione di materiale intimo senza consenso.

Vergogna per Lily James, chiunque cazzo sia”: nel frattempo le persone vicine a Anderson hanno lasciato che emergesse il sentimento collettivo a cominciare dalla cantante e produttrice Courtney Love (vedova di Kurt Cobain)che si esprime così davanti all’annuncio della serie nel maggio 2021. Courtney ha denunciato l’assenza di consenso nell’uso dell’immagine di Anderson anche in un post Facebook (ora cancellato) in cui ha scritto:

Lo trovo così fottutamente oltraggioso. Quando il sex tape di Pam / tommy è uscito tutti gli ingegneri, produttori, staff lo guardavano con enorme gioia e risate. Era disgustoso, vietato a chiunque anche solo di parlarne. Ha distrutto la vita della mia amica Pamela.”

La versione di Tommy Lee

Dall’altro lato è invece lo stesso Tommy Lee (batterista dei Motley Crue) a parlare con Sebastian Stan e pubblicamente sebbene abbia rifiutato il diretto coinvolgimento nel progetto: nel settembre 2021 a Entertainment Tonight prima ancora di vedere il prodotto finale ha detto:

Conosco Sebastian e da quello che mi ha detto, sarà davvero una bella storia (…) riguarda la privacy e la piega folle presa dalle cose. Ora ci sono leggi diverse.”

Non è strano che Tommy Lee sia stato più morbido rispetto all’uscita della serie anzi, si lega direttamente al doppio standard che la coppia subì allora e al doppio standard che resiste ancora oggi quando materiale intimo viene diffuso (o anche solo raccontato): le donne vengono stigmatizzate e gli uomini elogiati per una identica scena (o foto, o racconto) di sesso. Oggi riconosciamo almeno in parte l’esistenza di un cortocircuito nella modalità di giudizio – che nemmeno dovrebbe esserci – a seconda del genere della persona coinvolta e riconosciamo l’importanza del tema del consenso.

Pamela e Tommy Lee
L’elettricista che ha rubato il nastro

A distanza di trent’anni da quello che è il primo caso di revenge porn (anche se non c’è alcuna vendetta nella diffusione di materiale intimo e il nome andrebbe cambiato) dell’epoca recente, Hollywood torna a sfruttare la storia di una donna che è stata sfruttata. Il tutto, costruendo con estrema simpatia il personaggio di Rand Gauthier, l’elettricista accusato del furto e della diffusione del sex tape. Di fatto, il vero protagonista della serie che sin da subito ha detto di essere entrato nella villa della coppia perché Tommy Lee gli doveva dei soldi e che, vendendo all’industria del porno quel video avrebbe ottenuto sia i soldi che la vendetta.

Il personaggio è anche raccontato come bonaccione (lo interpreta Seth Rogen) e perfino “vittimizzato” da Tommy Lee che invece viene narrato come una rockstar testa calda che parla con il suo pene. Ma, ovviamente, l’abuso di mascolinità tossica di Lee nei suoi confronti non è nemmeno lontanamente simile a quello che Gauthier opera su Anderson.

Alcune considerazioni “sarebbero” d’obbligo

Tutte le produzioni di serie o film a sfondo biografico impongono una riflessione di natura etica sul coinvolgimento della persona raccontata (se viva) ma, in questo caso sarebbe anche il caso di domandarsi se non si stia riproponendo lo stesso schema che – almeno sulla carta? – si intende denunciare e senza nemmeno il coinvolgimento di chi quella vicenda l’ha vissuta anzi, subita.

In un tipo di racconto vagamente simile, la storia di Monica Lewinsky è stata rielaborata nella terza stagione della serie “American Crime Story”, intitolata Impeachment di Ryan Murphy. Ma Murphy ha assunto Lewinsky come produttrice dandole una voce nella rivisitazione di quella narrazione.
Non si può dire lo stesso di Pam e Tommy, il cui guaio potrebbe essere solo la ri – diffusione della vicenda del sex tape ma che in realtà ha contribuito a far tornare in circolo l’originale.

Il sex tape è ancora in circolazione

Sono passati quasi trent’anni dal furto del sex tape della prima notte di nozze di Pamela Anderson e Tommy Lee e ancora pressoché chiunque pensi a lei pensa a quel video o, ma solo se all’epoca era molto giovane, pensa a Baywatch. Non è quantificabile il numero di persone che hanno visto la serie Pam e Tommy e che hanno cercato (e trovato sui siti porno) il video originale della coppia mentre fa sesso e hanno condiviso il link su forum e chat private.
Una serie quindi, che nonostante le buone intenzioni ha alimentato la diffusione del “comportamento malsano” a cui si riferisce l’attrice Lily James trasformando l’esperienza traumatica di Anderson in intrattenimento.

Lily James
Un fenomemo preccupante

Ma se a metà degli anni Novanta la diffusione senza consenso di immagini e video intimi era rara, oggi questa forma di abuso sessuale ha numeri allarmanti ed è un fenomeno sottovalutato e sottostimato: la maggior parte delle persone condivide e osserva materiale intimo che riceve senza consenso della persone ritratta. In considerazione di ciò, è legittimo interrogarsi sull’etica di una serie come Pam e Tommy che ricrea il video e lo rimette in circolazione.

Il che significa che almeno i produttori e gli autori devono aver guardato l’originale per realizzarla e, senza contare che dovevano essere consapevoli della velocità e della facilità con cui l’originale sarebbe tornato in circolazione, dovevano essere consapevoli di stare guardando un prodotto che è in circolazione senza consenso.

Nel medesimo giorno del debutto della serie Pamela, a love story su Netflix, il 31 gennaio, è prevista l’uscita del libro autobiografico Love, Pamela scritto dalla stessa Anderson stessa. Pamela, a love story è prodotto da Jessica Hargrave, Julian Nottingham e Brandon Thomas Lee, il figlio maggiore di Anderson e Tommy Lee. La regia è di Ryan White.

(fonte: alfemminile.com)

— Onda Musicale

Tags: Motley Crue/Tommy Lee
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