“I Bambini Ci Guardano Sempre” , in radio, negli store e in anteprima video TGCom24 dal 16 dicembre, è il nuovo singolo di Silver che, dopo l’album omonimo e i singoli “Let me fall in love” e “Power of love”, ripropone un tema particolarmente caro al cantautore bergamasco, da sempre attivo nell’ambito del volontariato e dello scoutismo.
Un brano con un testo profondo e con una delicata vena poetica, che tocca le corde più intime dell’ascoltatore e di quel bambino che è stato e che ancora vive in noi, ricordando come ogni fanciullo di oggi sarà l’adulto di domani, ragione per cui tutti, nessuno escluso, siamo chiamati ad assumerci importanti responsabilità, a favorire e garantire il benessere psico-fisico dei nostri ragazzi, nonché il pieno sviluppo della loro personalità, la massima espressione e valorizzazione delle loro potenzialità e talenti, perché “ogni bambino sarà come noi da grande”. Ecco allora l’importanza e il valore educativo dell’esempio, perché “i bambini ci guardano sempre”, con i loro occhi sgombri da costrutti culturali, pregiudizi, false morali e moralismi.
Il video, in anteprima esclusiva TG Com il 16 dicembre e su YouTube dal 19 dicembre, è volutamente un Lyric, proprio per porre in risalto il messaggio, realizzato in modo originale partendo dalla citazione del primo singolo e video di Silver “Se mi freghi un respiro”, con una scena che si collega alla chiusa del video: una busta che ricorda, con una polaroid, all’artista adulto il bambino che era e che vive dentro di sé, che deve essere amato e protetto sempre. Dal punto di vista musicale il brano è una ballad dalle sonorità delicate, a tratti sognanti, che si compone via via di elementi come archi, armonica a bocca e suoni elettronici per sottolineare l’intensità crescente del messaggio il quale culmina appunto nello special dedicato al tema dell’innocenza, fulcro del brano.
Ne abbiamo parlato con il cantautore bergamasco.
Come nasce “I bambini ci guardano sempre”?
Avevo scritto e tenuto da parte dei versi sull’innocenza, ispirati da quanto ogni giorno sentiamo purtroppo nei media e nella vita reale, a danno dei minori, dei bambini. Da lì con Carlo Montanari e Rita Biganzoli abbiamo pensato di sviluppare un testo che riguardasse proprio questo tema, senza scadere nella polemica, ma facendolo in modo poetico e delicato, per dare agli adulti un messaggio importante, cioè che l’educazione passa dall’esempio prima che dalle parole vuote e che non hanno riscontro poi da azioni e modelli che mostriamo loro. Il brano scaturisce anche dalla preoccupazione che ci assale osservando la società odierna, il progressivo mutamento di cultura e società, che va ad intaccare alcuni valori fondamentali in funzione di una progressiva omologazione finalizzata a creare e modellare, strumentalmente, consumatori ideali, prima ancora che individui pensanti; il tutto con l’ausilio dei mezzi di comunicazione che sono diventati strumenti imprescindibili per i più giovani e diventano modelli condizionanti. Molti ragazzi oggi non hanno piena consapevolezza della propria unicità e diversità, elemento prezioso da valorizzare. Fortunatamente, lo vedo ogni giorno anche nelle mie attività nell’ambito dello scoutismo, i bambini sono più bravi di noi adulti a non percepire la diversità nella sua forma esteriore, sono abilissimi a coltivare l’empatia se correttamente orientati da una educazione volta al rispetto della persona in quanto tale, senza etichette: sono sempre capaci di trasformarsi in supereroi “nel giro di un attimo”, noncuranti di quello che per noi adulti è importante, di chi è “colpevole e di chi è innocente”. Insomma, il messaggio che vogliamo trasmettere è un po’ controcorrente, ma importante, da qui la scelta di fare un lyrics video.
Esatto, come è stato ideato il video?
Il video è nato dall’idea di utilizzare un registro insolito per l’ambito musicale, più vicino alla pubblicità, per cui ci sono io con alcuni oggetti che hanno attinenza al testo o al mio vissuto, che vanno ad interagire con il testo. Nel ritornello si è tenuta la copertina grafica del singolo, ma facendola diventare animata, con il playback, mentre lo special non ha immagini affinché ci si concentri completamente sul testo, che è il cuore del brano. L’intro è una animazione che cita il mio mondo, la mia cameretta (interiore) non a caso troviamo i Beatles, Bowie e degli oggetti che mi rappresentano… tutto parte dalla citazione del mio primo singolo “Se mi feghi un respiro”, nel pc si accende il monitor e inizia il video, esattamente la scena in cui il bambino chiude la busta. Una sorta di capsula del tempo che io, poi, riapro a fine video e… il resto non voglio spoileralo, invito tutti a guardarlo.
Hai menzionato Bowie e i Beatles, sono loro i tuoi riferimenti musicali?
In realtà mi sono formato, come è noto ormai, sulle canzoni di Dylan che mio padre mi “imponeva” di ascoltare nei viaggi in auto! Poi anche i Beatles, seguiti da mio fratello. Inzialmente Dylan l’ho odiato, ma poi ho imparato ad amarlo e ad oggi resta l’artista del quale ho visto più concerti in assoluto; grazie a questi artisti si può dire che ho imparato a suonare chiatarra e armonica e ad appassionarmi al canto. Bowie l’ho scoperto più tardi, il riferimento è dato dal fatto che ancora oggi molti trovano delle somiglianze tra di noi, ovviamente più estetiche che musicali, ma devo dire che ho spesso inserito Bowie nel mio repertorio live, anche ad X Factor Morgan mi assegno un suo brano, “Space Oddity”, per una puntata.
Progetti futuri?
Stiamo progettando alcune novità, sia discografiche che live, ma non voglio anticipare troppo… dopo questa pausa forzata, dovuta alla pandemia, direi che ora l’importante è ripartire al meglio e con l’impegno e la passione di sempre. In ogni caso per tutte le news seguitemi sui social e su www.silverofficial.it
(Ph. Chiara Sardelli)