Liberamente ispirato a un racconto dell’americano Tobias Wolff, “Due ragazzi e una ragazza”, e adattato da Elisabetta Mazzullo e Davide Lorino, Banana Split racconta di un’estate magica in cui tutto è possibile, un’estate in cui due giovanissimi protagonisti si incontrano e si vedono, come in uno specchio, e si riconoscono simili.
È una storia pura e leggera, di un amore e di una meravigliosa scoperta di sé. A fare da colonna sonora a questa storia saranno i sonetti di Shakespeare messi in musica dal duo, come per assaporare la delicata malinconia delle poesie che cantano la giovinezza. Chitarra, voce, oboe, e percussioni accompagneranno questo spettacolo che è un viaggio nei ricordi.
Lo spettacolo musicale debutterà in prima nazionale giovedì 4 maggio alle 20.45 al Teatro di Pergine. Qui è stato anche prodotto, in quanti vincitore del progetto “Residenze Bellandi”, il concorso organizzato dalla compagnia teatrale perginese ariaTeatro per promuovere i progetti teatrali esordienti di maggior valore e offrire loro un luogo e gli strumenti per arrivare al debutto. Il concorso è stato intitolato al ricordo di Riccardo Bellandi, regista e attore di ariaTeatro scomparso nel 2014.
I Bettedavis duo nascono dalla collaborazione tra Elisabetta Mazzullo e Davide Lorino. L’amore per la musica folk e per i testi shakespeariani ha dato vita, agli inizi del 2017, al loro primo progetto discografico, “Sonnets”, che mette in musica le parole dei sonetti shakespeariani.
Il duo lavora anche nell’ambito teatrale e crea spettacoli in cui la parola si fonde con la musica, in un dialogo continuo.
Giovedì 4 maggio debutteranno in prima nazionale al Teatro di Pergine, con il loro Banana Split, un racconto liberamente ispirato a “Due ragazzi e una ragazza” di Tobias Wolff, ma che segue le tracce dei percorsi personali o immaginari dei due attori in scena in un tempo in cui tutto è stato possibile: quello della giovinezza.
«Quando considero che qualsiasi cosa che cresce, rimane perfetta solo per un istante, che questa immenso palcoscenico offre solo illusioni […] allora il pensiero di questo stato di precarietà mi riporta in mente la tua traboccante gioventù».
William Shakespeare, Sonetti, 15
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(vv)
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