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Intervista con Federico Barsanti: attore, scrittore, regista e coach di Arti Sceniche

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foto artista

Nel 2012 ha dato vita alla Strategia Poetica, una disciplina artistica in grado di aiutare le persone nella  vita di tutti i giorni raccontata anche in un libro dall’omonimo titolo.

In questa intervista ci facciamo raccontare da Federico Barsanti qualcosa di più su Arlecchino, sulla maschera e sulla Strategia Poetica.

Federico, a carnevale ogni scherzo vale? Come scherzerà il tuo Arlecchino?

Nei giorni del Carnevale vestirò la maschera di Arlecchino, un personaggio da cui ho preso e dato parecchio sotto il profilo della formazione artistica-professionale. Mi lascerò guidare da lui anche per osservare ancora il “suo” modo di giocare in mezzo al mondo degli umani, un mondo rischioso, pieno di luci ed ombre. IlTeatro mi insegna continuamente la grande differenza tra scherzo e gioco: il primo può tramutarsi anche in qualcosa di altamente pericoloso, il secondo no. Le regole della vita non sono molte e se sappiamo rispettarle… si gioca con noi stessi e gli altri, senza far danno! Il mio Arlecchino ha un po’ tutto questo dentro; è un essere bestiale e paradisiaco al contempo, contempla la bellezza senza crogiolarvisi, gioca e si muove con un mondo poetico che si incontra con quello di tutti i giorni, talvolta molto meno poetico.

Che spazio hanno le maschere nel tuo modo di insegnare teatro?

Nella mia metodologia pedagogica propongo spesso, sia con i bambini che con gli adulti, un lavoro di “maschera” che comprenda tutto il corpo. Mi spiego: di solito si pensa solo al viso quando si parla di maschera; ma in questo caso è tutto il corpo a trasformarsi in modo esilarante e liberatorio in una grande maschera, quella dell’essere poetico intero. Anche quando ho lavorato con le persone diversamente abili partivo da tutto questo e venivano fuori cose magiche. E così voce, corpo e anima diventano un tutt’uno, si accordano tra loro, come accade quando abbiamo a che fare con uno strumento musicale. Perfino nel momento in cui ci si deve avvicinare ad una lettura ad alta voce c’è di mezzo la maschera: sì, proprio quella lì, quella teatrale.

Come attore hai “inventato” una maschera quella di Porzia che ancora oggi continua il suo viaggio. Federico, puoi dirci qualcosa di lei?

Beh, Porzia si può capire solo vedendola dal vivo, la maschera di Porzia. Difficile parlarne senza averla vista! Lei raccoglie un po’ tutti gli archetipi. È per questo che riesce a far ridere, repellere e commuovere al tempo stesso. È una maschera potentissima ed anche per vestirla e darle vita bisogna essere pronti e andarci molto cauti. La genesi della maschera di Signora Porzia affonda le radici in un lunghissimo lavoro del quale perdo io stesso memoria. Sarebbe interessante vederla anche a capo di un governo, ad esempio, oppure dirigente scolastica o anche a capo di una delegazione nei paesi martoriati da guerre. Sto scherzando, dai! Il Teatro non ha più una funzione sociale vera e propria da tantissimo tempo. È quasi esclusivamente intrattenimento auto-egoico; Porzia trascende tutto e vola a tutte le altezze, perfino sa e può camminare. In realtà Porzia riparte dalle origini del teatro e varca i tempi.

Strategia Poetica è il tuo nuovo libro, e le serate di strategia poetica un modo nuovo di stare insieme. Cosa succede nei salotti di strategia e come poterci partecipare?

Sto constatando che tante persone hanno voglia proprio di questo: restare nella naturalezza delle cose. I salotti di Strategia Poetica sono così: semplici, armonici, sorridenti, riflessivi e pieni di spunti per tutti i partecipanti, me compreso naturalmente. Le persone mi invitano – ultimamente mi sto preparando anche per lunghe trasferte, visto che mi chiamano un po’ in tante parti d’Italia – con semplicità e curiosità. Io non faccio altro che andare e parlare del libro e della mia Strategia Poetica. Serate davvero belle e sorridenti. Il libro sta destando molta curiosità e sono felice, visto anche che ci ho messo l’anima e più di quattro anni di lavoro. Mi piace anche ricordare che con la mia editor Aina Sensi abbiamo creato una equipe molto speciale poiché lei sa come strizzarmi ben bene al momento giusto per tirare fuori il meglio da me, addirittura quando sento di aver perso ogni speranza.

Cosa aspetta Federico Barsanti? Prossimi appuntamenti?

Attualmente sto dedicandomi alla riedizione del mio romanzo breve “Per non dirlo a nessuno” che è stato assai apprezzato sia da molti lettori che da parte di professionisti del settore, visto che si tratta della storia molto cruda dedicata ad un bambino. Stiamo finendo di editare due nuovi libri che andranno in stampa durante l’anno. Uno è una raccolta di dieci racconti di Signora Porzia e l’altro un libro che raccoglierà articoli e aforismi scritti dopo il periodo clou del Covid. Poi tanti progetti con la scuola di recitazione che ancora non posso anticipare, ma dei quali sono molto entusiasta, una serie di stage fuori zona di Strategia Poetica e, naturalmente, stanno arrivando nuove date per il mitico show di Signora Porzia. Infine, sto lavorando con attrici, attori e registi anche internazionali su progetti che verso la fine dell’anno cominceranno a vedere la luce.

Federico Barsanti è su Instagram, Facebook e sul web.

— Onda Musicale

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