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Gruppo Danza Oggi, Patrizia Salvatori racconta: “L’arte è semplice, vera, toccante”

Gruppo Danza Oggi

Ci siamo fatti raccontare da Patrizia Salvatori, fondatrice e anima del Gruppo Danza Oggi, come tutto è iniziato 45 anni fa: il mondo era diverso ma la sostanza dell’arte, la sua verità, sono rimaste le stesse.

Oggi il Gruppo Danza Oggi, permeato di internazionalità e saldamente ancorato alla modernità con un occhio sul futuro, si prepara ad un 2023 di ricerca e sperimentazioni con i bandi e le call for artist.

Il Gruppo Danza Oggi vanta una lunga storia: ci può raccontare come tutto è iniziato?

In un cinema di Ragusa inizio’ il corso di classico…1958. Dopo tempo, arrivata al diploma dopo lunghi anni faticosi nel 1974 io e Beatrice Libonati, ora direttore ad Essen, inaugurammo il teatro di via Tiepolo datoci dal nostro professore di musica in Accademia. Eravamo le più grandi senza soldi ma con la passione ed avemmo pubblico tutte le sere per una settimana….a 14 anni avevamo chiesto alla direttrice Ruskaya di poterle mostrare le nostre prime coreografie. Lei non ci aveva umiliate ma trattate come fiori radunando i corsi a guardare la nostra performance e dando a noi tanti consigli tra cui di non smettere e continuare…serve sempre qualcuno che creda in te che ti aiuti a continuare a sognare. Creare la compagnia e’ stato un must… non avere nessuno sopra di me a cui rispondere, prendermi le responsabilità ma avere libertà. Certo mia madre dopo aver tentato di distogliermi ha capito che il supporto era importante e non mi ha contrastata, e’ già molto in Italia.

Come si è evoluto il mondo della danza in questi 45 anni? E’ peggiorato o è migliorato?

Parlare di meglio o peggio è un esercizio di stile, non mi piace l’uso che si fa della creatività, tutto diventa esterno, superficiale, in qualche modo fake, noi abbiamo bisogno di verità, di vero cuore, di vera emozione, di vero gesto, di vera conoscenza.

La verità non si imbroglia, è disarmante ed è quello che io chiamo ‘il bisogno’, perchè si comincia, perche’ si crea, perche’ si scrive un testo. Rispetto a quanto mi aspetto da uno spettacolo certo trovo una involuzione verso l’apparire invece di essere, ma se incontri dei grandi la cui poetica è attuale come Lindsay Kemp comprendi che l’arte è semplice, vera, toccante.

Si può dire che una delle tensioni principali di GDO sia verso l’innovazione: quali sono le nuove tendenze oggi nel mondo della danza?

In realtà sentirete sempre parlare di tradizione/innovazione come binomio perchè non c’è innovazione senza tradizione, per innovare devi conoscere le tue radici, sapere da dove sei arrivato per capire dove andrai e questo processo non e’ condiviso. Spesso si pensa solo a cambiare per cambiare, invece che cambiare quanto non va più bene appunto va innovato. Le idee camminano sulle gambe degli uomini quindi forse proprio come nella moda ci sono cicli corsi e ricorsi storici…chi ha vissuto gli anni 70/80 come me vede tanti ritorni e non innovazioni, possiamo dire che l’eccesso di performatività a volte distoglie dal processo e dai contenuti, mi spiego muoversi per muoversi non è danzare che ha tre livelli di percezione per essere tale… se mentre ti muovi stai pensando all’aperitivo del giorno dopo… beh non stai danzando

Cosa c’è dietro la preparazione di uno spettacolo di danza? (Si parte dall’idea, dalla musica, dalla coreografia…)?

Dal ‘bisogno’ …ascolti una musica e non va più via… leggi un testo e continua a ritornarti in mente…sei in un luogo ed il tuo corpo si muove per abitarlo e dargli vita …cosi’ poi la razionalità entra e ti aiuta a costruire il tutto, a scegliere i compagni del viaggio creativo che siano attori danzatori o musicisti …l’alchimia nasce… io non ho quasi mai scritto prima entravo in sala e mi dovevano abbattere per farmi fermare …sorrido ancora al pensiero…la compagnia mi chiedeva se si potevano fermare ed erano passate ore ed ore …è vero che altri colleghi preparano tutta la drammaturgia prima ma grazie a dio la creatività si declina in ognuno e trova sgorgare come sorgente dalla terra.

— Onda Musicale

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