Recensioni e Interviste

Stefano Colli, tante novità tra musica e teatro

Reduce da una serie di successi teatrali e dell’album “Aquiloni”, Stefano Colli arriva con il suo ultimo singolo, “M’innamoro al buio”, una suggestiva ballata dedicata a chi non si arrende davanti alle ombre del cuore, ma trova proprio lì il senso del proprio cammino.

Ne abbiamo parlato con lui, per saperne di più e scoprire i progetti in cantiere…

“M’innamoro al buio” è il tuo nuovo singolo. Come è nato?

Anche se forse non dovrei dirlo, questo è il brano dell’album a cui tengo di più, è quello che più mi rappresenta e racconta. Parla del mio modo totalizzante e appassionato di approcciarmi alle cose, alla vita. Lo ha firmato una bravissima cantautrice di Pescara, Rebecca Pecoriello (in arte Marsali), che oltre a scrivere molto bene, mi conosce nel profondo. Ci siamo conosciuti in occasione di una tournée teatrale, si è creata una sinergia immediata e questo brano è nato proprio in quel periodo, mentre ci spostavamo da una città all’altra e condividevamo le nostre quotidianità.

Com’è nata l’idea di coinvolgere l’associazione AIDUS per la realizzazione del video?

Anni fa ho conosciuto Serena Longo di Associazione AIDUS in occasione del Ferrara Buskers Festival: abbiamo realizzato una performance in cui la mia musica e la mia voce incontravano la poesia delle mani, attraverso la lingua dei segni. E’ stata un’esperienza così magica che abbiamo deciso di proseguire la collaborazione fino a realizzare questo videoclip a cui ha presto parte un gruppo misto di sordi madrelingua, bilingue, oralisti e udenti segnanti e non. Si è trattato di un momento di condivisione molto emozionante, è stato come riscrivere il brano, dargli nuova vita e significato. Uno dei principali obbiettivi dell’Associazione è quello di abbattere le barriere che limitano l’interazione tra cultura sorda e udente (https://youtu.be/_6Gux4FJkyE).

Raccontaci qualcosa di “Aquiloni”, il tuo primo album

Posso ritenermi molto soddisfatto del lavoro di squadra che è stato fatto e del riscontro che ho avuto dalle persone che hanno avuto la possibilità di ascoltarlo. Il ringraziamento più grande va a tutto il mio team, a partire dal mio produttore artistico Giancarlo di Maria, con il quale sono grato e onorato di poter lavorare da anni, alla mia fedele collaboratrice e ufficio stampa Rita Biganzoli, fino ad arrivare al mio discografico Raffaele Montanari di PMS Studio, che ha da subito creduto nel progetto. Le collaborazioni nell’album, Iskra, Giò di Tonno, Ivano Marescotti, sono state la realizzazione di un sogno!. Un’altra presenza fondamentale nel disco è quella della cantautrice Rebecca Pecoriello (in arte Marsali) che, oltre ad aver duettato con me nel brano “Aquiloni”, ha firmato diversi pezzi dell’album.

Cosa bolle in pentola?

In questo periodo sono impegnatissimo in teatro: ho debuttato da poco con il primo musical della mia compagnia “I Muffins” scritto dal grande Dario Vergassola, prodotto da Fondazione Aida di Verona, con le musiche di Eleonora Beddini, la regia di Manuel Renga e le coreografie di Giuseppe Brancato. Si intitola “Malèfici” e vede protagonisti quattro cattivi delle favole che si ritrovano bloccati in ascensore mentre stanno andando dallo psicologo. Sto portando inoltre, sia nei teatri che nelle scuole, due progetti a cui tengo molto: “Viola e il blu” tratto dal romanzo di Matteo Bussola, che ha firmato anche la drammaturgia insieme a Paola Barbato e alla regista Lucia Messina, che riflette sugli stereotipi di genere e “Non superare le dosi consigliate” tratto dal romanzo omonimo di Costanza Rizzacasa d’Orsogna che affronta il tema dei disturbi alimentari e dell’immagine. Per quanto riguarda la musica attualmente sto lavorando ad una collaborazione con un altro artista e non vedo l’ora di tornare in studio di registrazione.

Ph. Riccardo Sarti

— Onda Musicale

Sponsorizzato
Leggi anche
Starving Pets: quel suono acido, distorto, apocalittico e decisamente americano. La nostra intervista
Bob Balera: un disco di uomini e di relazioni. La nostra intervista