Il grande genio creativo dei Pink Floyd Roger Waters ha celebrato la prima delle tre date all’Unipol Arena di Bologna.
Sul palco una girandola di immagini, dalla pandemia fino al conflitto Russia-Ucraina
“Hello / Is there anybody in there? / Just nod if you can hear me / Is there anyone home?”. E la casa del rock, ieri sera, è stata l’Unipol Arena. Si è aperto con le note di ‘Comfortably Numb’ il concerto-evento di Roger Waters, genio della musica, storico bassista dei Pink Floyd, voce incredibile. Si è aperto con un doppio palco ‘a croce’, diviso a metà da una parete (poi sollevatasi in aria), e con delle immagini proiettate su un maxi schermo, tra scenari apocalittici, esseri umani in cammino come mandrie di zombie, atmosfere evocative.
Si è aperto, sicuramente, anche con il calore e la gioia incontenibile dei fan accorsi in massa
Dopo il primo brano, partono subito le note straboccanti di energia di ‘Another brick in the Wall’ e sugli schermi cominciano a scorrere parole ricche di significato politico: il musicista britannico fa il suo ingresso sul palco. Spettatori in visibilio. È il ‘This is not a drill – His first farewell’ Tour: la prima data – divisa in due parti, con tanto di intervallo – ha visto fuoco e fiamme divampare nel palazzetto di Casalecchio, l’ex Pink Floyd replica venerdì 28 e sabato 29 aprile. Tanti successi degli anni d’oro dei Pink Floyd, ma non solo: anche musica nuova.
Roger di anni ne compirà 80 a settembre
Ma ha ancora la voglia di lanciarsi in qualche battuta in italiano e di gridare per l’intero concerto. Sullo schermo, intanto, continua il bombardamento verso il pubblico di video e fotogrammi che suonano come una granata in mezzo a una festa: scontri tra polizia e manifestanti, guerra, lotte politiche, pandemie e virus, di tutto e di più. Un artista che non sembra aver paura di strillare la sua opinione e mettere in musica i drammi della società moderna.
Un artista capace di dividere i fan negli ultimi anni, da quando ha preso le distanze dal resto del gruppo, e soprattutto quando si parla delle posizioni in merito al conflitto Russia-Ucraina, che sul palco tuttavia dimostra ogni volta di saper unire tutti a colpi di rock’n’roll. E ancora: ‘Wish you were here’, spezzoni di ‘Shine on your crazy diamond’, ‘Us and them’, ‘Money’. Roger Waters ha invitato tutti nel suo personalissimo ‘bar’ fatto di pianoforti e strumenti musicali. Uno show difficile da dimenticare.
(fonte ilrestodelcarlino.it)