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Nina, la recensione del nuovo romanzo di Patrizia Bartoli

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Torniamo a scandagliare il mondo delle piccole case editrici con una nuova recensione della nostra rubrica dedicata ai libri. Vi abbiamo già parlato di Patrizia Bartoli un po’ di tempo fa, ora l’autrice toscana è tornata con Nina.

Il nuovo romanzo, che segue di qualche anno l’apprezzato Cuori imperfetti, esce per Edizioni Tabula Fati, attiva casa editrice abruzzese. Se nel lavoro precedente Patrizia Bartoli raccontava una storia corale ambientata nella Toscana degli anni Sessanta, con Nina non ci spostiamo geograficamente ma solo nel tempo, con una storia contemporanea.

“Nina” sarà presentato ufficialmente nell’importante cornice del Salone del Libro di Torino proprio nei prossimi giorni.

Nonostante il titolo riservato all’indubbia protagonista della storia, anche Nina può definirsi un romanzo corale. La stesura è però in un certo modo quasi sperimentale; infatti, Patrizia Bartoli sceglie di narrare le storie dei vari personaggi in modo inusuale. Alcuni fili narrativi vengono infatti lasciati pendenti fino alla fine, solleticando la curiosità del lettore.

In una sorta di appendice finale, però, il quadro viene ricomposto in una sezione intitolata Le vite degli altri, dove ogni personaggio viene raccontato e ricomposto in capitoli dedicati.

Ma andiamo con ordine.
La storia di Nina è ambientata a Lucca e prende le mosse proprio nei giorni del Lucca Comics, il celebre festival dedicato principalmente ai fumetti. È l’ottobre del 2015 e la voce narrante ci porta a seguire le vicende di Nina, una giovane polacca che sbarca il lunario facendo la cameriera in un pub di sera e la commessa in profumeria di giorno.

La vita di Nina non ha nulla di particolarmente notevole; in un’atmosfera di quotidiana contemporaneità, la ragazza vive tra gli apprezzamenti poco graditi dei clienti del pub e la routine di commessa. Punti (mal)fermi della sua vita sono la sfuggente amicizia con la collega Carla e con l’attempata padrona di casa Elide. Giulio, il titolare del pub, è un uomo viscido che la molesta, mentre una sorda nostalgia della famiglia rimane sullo sfondo.

Le cose cambiano quando Nina conosce Luigi, un ragazzo misterioso che fa blandamente breccia nella corazza che la ragazza si è costruita come protezione. Sia Nina che Luigi custodiscono gelosamente un dolore nel proprio passato che li ha resi freddi e distaccati verso la realtà che li circonda.

Un barlume di felicità, o forse anche solo di serenità, può però farsi strada anche nelle anime spezzate dal gelo del dolore. E poi, pare dirci Patrizia Bartoli, felicità e tranquillità si somigliano molto, per chi ha sofferto. Nina cela un trauma che si perde nelle fredde lande della Polonia; la ragazza ha cercato di lasciarlo a casa scappando lontana, ma si è resa conto che certe cose ti seguono più dell’ombra.

Luigi, silenzioso e sfuggente, ma capace di improvvisi slanci, inizialmente la prende e la lascia, scatenando il disappunto della giovane. Anche lui, però, nasconde il dolore di una perdita, forse il peggiore possibile. Elsa, sua moglie, è infatti viva ma persa in un suo mondo. Le cose arriveranno presto a saturazione con una serie di avvenimenti che per ovvi motivi non anticipiamo.

Anche l’arrivo di Marek, fratello un po’ scombinato di Nina, contribuirà a far precipitare gli eventi. Così anche il trasferimento della ragazza in un paesino di montagna con Luigi, scatenando un atteggiamento dei paesani da far invidia alla ragazza della Lettera scarlatta di Hawthorne.

Nina è un romanzo che si legge in brevissimo tempo e che, nonostante le tematiche non leggere, va giù come un bicchiere d’acqua. Anzi, forse si rimpiange proprio che la storia non duri di più e che certi personaggi non vengano approfonditi in modo maggiore. L’autrice è bravissima nel raccontare una storia contemporanea perfettamente calata nei giorni nostri.

Nina è un personaggio estremamente realistico quanto sfuggente; è difficile capire cosa le passi per la testa ma è impossibile non empatizzare con la sua fragilità. La ragazza, nonostante i modi apparentemente freddi e le azioni a volte avventate, nasconde infatti un profondo bisogno di sentimenti e una sensibilità fuori dal comune. Si intuisce specialmente dal rapporto con Elide, donna che all’inizio la tratta con antipatica freddezza.

Anche lei nasconde, come tutti, un dolore antico e Nina, forse sentendo quest’affinità in modo istintivo, le si affeziona e se ne prende a modo suo cura. In conclusione, Nina di Patrizia Bartoli è un romanzo che vive sulla forza dei suoi personaggi, che incuriosisce e lascia la porta aperta a un cauto ottimismo.

Un romanzo che potrebbe fare particolarmente bene a chi ha il cuore ferito e ha paura di lasciarsi andare. Perché, in fondo, tutti meritano almeno un’ipotesi di felicità nei mari agitati delle loro vite.

— Onda Musicale

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