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Roger Waters: “Questo è certamente il mio ultimo tour”

L’ultimo tour, “perché non posso immaginarne un altro dopo questo”, semplicemente “per una questione di tempo. Il rapporto con David (“Non ci vediamo mai”) e quello con i fan dei Pink Floyd. E non solo.

Roger Waters è tornato a parlare. Non solo a cantare, come da un paio di settimane circa sta facendo (alla grande) con l’US+THEM tour 2017, iniziato in Nord America. (leggi l’articolo)
 
Intervistato dalla CBS, il genio creativo ed ex bassista dei Pink Floyd ha sì parlato del nuovo tour, ma ha anche fatto un passo indietro nella sua carriera. (guarda il video in inglese)
 
“Non posso immaginare un altro tour dopo questo. Sto andando in giro per il mondo, penso che sarà l’ultimo, è semplicemente una questione di tempo“, ha detto Waters. Che in un batter d’occhio ha fatto un salto indietro di ben 32 anni, al 1985 anno in cui decise di lasciare la sua creatura, i Pink Floyd. Il gruppo andò avanti, guidato da David Gilmour, con Rick Wright e Nick Mason: “C’è un grosso numero di persone, di fan della band, credo, che mi incolpa di aver distrutto qualcosa di prezioso per loro. In qualche modo posso capire, ma mi dispiace”.
 
Waters, poi, ricorda di aver tenuto in quel periodo, quello del distacco dai Pink, “concerti in arene da 1.500 a 4.000 posti, mentre gli altri Pink Floyd suonavano davanti a 70mila spettatori in stadi di calcio”.
 
A proposito del rapporto con Gilmour e Mason, Waters ha parlato di “una sorta di tregua con loro” e ha anche ha detto: “Con Gilmour non ci vediamo praticamente mai”.
 
Waters, pacifista convinto da sempre (leggi l’articolo),  lasciò dai Pink Floyd nel 1985, definendo l’esperienza “una colossale perdita di tempo” ma regalando ai propri fans alcuni dischi degni di essere ricordati:
 
1984. “The Pros and The Cons of Hitch Hiking”. Si tratta dell’esordio assoluto come solista di Waters e il disco ricorda moltissimo le sonorità di “The Wall” e la cosa non deve stupire visto che i brani furono scritto nel 1978, in pieno periodo The Wall.

1987. “Radio K.A.O.S.” Con questo disco Roger realizza un “concept album” in perfetto stile watersiano in cui si racconta di Billy, un ragazzo gallese disabile, che riesce a collegarsi con la telepatia ad una stazione radiofonica americana. Durante questo contatto Billy riesce a distruggere tutte le basi militari di tutto il mondo, lasciano la Terra libera dall’oppressione militare, tema a Waters estremamente caro. Il disco è accompagnato da un libretto che aiuta l’ascoltatore a comprendere al meglio la storia di Billy.

1992. “Amused to Death”Terzo disco di Waters senza i Pink Floyd in cui Roger racconta del soldato britannico William “Bill” Hubbard, morto in guerra durante la Prima Guerra Mondiale. Il disco si apre e si chiude con la voce originale di un soldato (Alf Razzel) che, con rimorso, ha dovuto abbandonare Hubbard al proprio destino e quindi alla morte. Da qui il titolo del disco “divertito da morire“. Sia Hubbard che Razzel appartenevano al corpo dei Fucilieri Britannici del quale ha fatto parte (nella Seconda Guerra Mondiale) anche il padre di Waters, Harry Fletcher Waters, morto in guerra nella battaglia di Anzio. 

2005. “Ca ira”. Quarto lavoro solista di Roger Waters, si tratta di un’opera lirica in tre atti tratta da un canto popolare francese che si può tradurre in “Si farà“. Il tema del disco, neanche a dirlo, è la paura che attraverso alcuni movimenti libertari si possa arrivare alla dittatura e al terrore.

Il 2 giugno è uscito il suo nuovo disco “Is This The Life We Really want?

Leggi l’articolo completo delle sue produzioni dopo l’uscita dai Pink Floyd (LINK)

 

Stefano Leto – Onda Musicale

 

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— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, CBS, Roger Waters, Nick Mason, Amused to death, Ca ira, Is This The Life We Really Want?
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