Un esordio ricco di collaborazioni illustri. La vita di Rosario Spampinato oggi è quella di Pornoclown e questo lavoro è la summa di una semina artistica, sociale e spirituale che sta raccogliendo fortuna. Ed è solo l’inizio…
Esce per la Interbeat Records di Luigi Piergiovanni l’esordio discografico del rapper napoletano Rosario Spampinato in arte Pornoclown. Si intitola “Il Circo del Sound”, ampiamente accolto dalla critica anche per il travolgente singolo “Da Taranto a Toronto” che troviamo in rete nel video ufficiale dentro cui regna la feat. di Extrapolo. E non è l’unica… si perché questo disco di collaborazioni illustri ne ha da vendere: da Edoardo Bennato a Tony Cercola, da Capone dei Bungtbangt a Pietra Montecorvino ed Eugenio Bennato, da Daniele Sanzone degli A67 a Daniele Blaquier dei Neri per caso, da Gianni Migliaccio ad Annibale Guarino col suo sax. Impegno sociale, gusto melodico che colpisce ad ogni traccia, un suono che certamente non si lascia identificare, che forse resta nel cliché della regola ma che tesse canzoni metropolitane davvero dense di energia nuova, buona, vincente.
Tante e preziose collaborazioni in questo disco: come fosse una manifesto della tua carriera fino ad oggi?
«È indubbiamente così, il mio primo album da solista per un’etichetta discografica (Orto Records) dopo anni di live col gruppo reggae MALACRJANZA in giro per le strade dalle sagre ai festival, è il giusto epilogo ma anche un punto di partenza».
Tony Cercola: come si ferma in un proprio disco un nome simile?
«Devo molto a Tony Cercola, da bambino ascoltavo i suoi dischi e da ragazzino sono stato ai suoi concerti, è un artista che fa parte del mio background musicale, poi per caso ci siamo incontrati in una sala prove, ci siamo scambiati il numero, e mi ha portato a suonare ovunque, sono discreto e non mi piace sgomitare, Tony è molto sensibile ha capito il mio carattere e mi ha sempre premiato mostrandomi la sua stima, è una persona di grande spessore umano ed è stato facile empatizzare, è un musicista maledetto che si schiera sempre dalla parte degl’ultimi attento ai giovani artisti, grazie a lui ho fatto tanta esperienza».
E di Edoardo Bennato che dici?
«Ho avuto la possibilità di conoscere personalmente Bennato qualche anno fa al teatro Bolivar di Napoli, facevo le prove per uno spettacolo con Tony Cercola ed Edoardo passò per salutarlo, ma la collaborazione è nata grazie al mio produttore e co-autore Gino Magurno che conosce e lavora con Edoardo da quasi trent’anni».
Che poi tra l’altro condividi un tema a lui caro… nel suo ultimo disco ampiamente trattato.. quanto ci ha messo di suo anche nella lirica del brano?
«Credo che in “Portami lontano” già dal primo ascolto si percepisca quanto questo pezzo appartenga a pieno titolo al modo di fare musica di Edoardo Bennato e il viscerale suono dell’armonica ne certifica la forza della spontaneità, un giorno Gino Magurno mi dice cha ha scritto con Bennato questo pezzo e mi chiede di aggiungere due strofe per chiudere il cerchio».
Suono metropolitano che in fondo ricalca diversi clichè della scuola classica… e se pensiamo al futuro? Come si evolverà il suono di Pornoclown?
«È un album d’esordio atipico, perché pieno di featuring illustri… proprio nel confrontarmi con grandi artisti interpreti e musicisti mi sono concentrato tantissimo sulla scrittura lasciando, volutamente, che il suono non abbia una direzione marcata… anche per questo “Il Circo del Sound” rappresenta un percorso dentro cui convergono una commistione di stili e sonorità. La sfida nel prossimo lavoro discografico sarà dunque dare una matrice dominante al suono che contraddistingua lo stile Pornoclown».