Allegramente Drammatica, un nome una garanzia è tornata con il singolo “Il primo trauma non si scorda mai“
Allegramente Drammatica, come è nato questo nome d’arte?
“Ciao! È un suggerimento che mi ha dato mia moglie. Mentre stavamo ascoltando alcuni miei brani (le chiedo sempre un parere), ad un certo punto si girò e mi disse: “ certo che le tue canzoni sono una carezza e un pugno, sei allegramente drammatica”. Io che a trovare nomi faccio schifo, ho subito accettato di adottarlo.“
E’ uscito da poco il tuo singolo “Il primo trauma non si scorda mai”, è stato difficile per te mettere in musica un’esperienza così traumatica?
“Assolutamente no. Mi ritrovo a fare i conti con le cicatrici che mi ha lasciato il bullismo quotidianamente. In un momento di riflessione ho appreso che ogni volta che penso di essermi lasciata tutto alle spalle, ecco che torna il senso di inadeguatezza, il sentirmi diversa o sbagliata. Non si guarisce mai del tutto ma si impara a gestire il proprio sentire con moltissimo lavoro su se stessi. Io oggi mi piaccio, mi amo.“
Come ti senti ora che il dolore è diventato musica?
“Per certi versi più forte, sento che tutto quel dolore ora ha anche uno scopo e cioè arrivare sia a chi viene bullizzato che hai bulli. Vorrei che riuscissero a scambiarsi i rispettivi panni e a capire che invece di farsi la guerra, potrebbe essere bello contaminarsi.”
Qual è stata finora la tua più grande soddisfazione dal punto di vista musicale?
“Creare brani realmente miei, dalla prima all’ultima nota e parola.“
Un tuo sogno nel cassetto?
“Vivere in un’Italia meno spaventata, più costruttiva, più accogliente per tuttə.Ora vedo solo distruzione, aspirazione al totalitarismo e non mi piace.“