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Across The World: “Brasile – capitolo 2”

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La schiavitù moderna. La legge Aurea fu semplicemente un contratto che permetteva di continuare lo sfruttamento illecito dei lavoratori, senza però ricevere più pressioni dagli altri stati abolizionisti, in quanto sulla carta gli schiavi erano ormai persone libere.

In realtà queste persone all’alba della “libertà” si trovarono in condizioni quasi peggiori: non avendo più la protezione dei padroni, né un risarcimento per gli anni di servitù e di conseguenza nessun mezzo che permettesse loro di iniziare una vita indipendente come agricoltori o artigiani.

Di fatto molti schiavi ormai anziani o ancora troppo giovani per cavarsela da soli rimasero ancora sotto il giogo dei propri padroni. I “fazendeiros” avevano comunque bisogno della mano d’opera per mandare avanti le produzioni agricole e il settore secondario; gli schiavi vennero così presto sostituiti dagli immigrati alla ricerca di un lavoro. Questi lavoratori non erano più schiavi di proprietà del padrone, venivano retribuiti per i loro servigi ma solamente il minimo indispensabile, o spesso anche meno. Si può quindi dire che dai tempi dell’abolizione fino ad oggi la schiavitù continua ad essere una realtà per migliaia e migliaia di persone, sono cambiati i termini e gli accordi, ma l’essenza rimane invariata.

La maggior parte di questi schiavi moderni lavora nelle piantagioni di soia, cotone, mais, riso, canna da zucchero, negli allevamenti di bestiame, nella produzione e vendita del carbone e negli impianti idroelettrici. Queste persone vengono sfruttate fino allo stremo, picchiate e minacciate con la violenza senza nessuna possibilità di ribellione e giustizia.

Per molti è una scelta: piuttosto che rimanere vittime di una povertà che dilania in due il Brasile, preferiscono ricevere quel poco che permette loro di tirare avanti e magari mantenere a stenti la propria famiglia. Sono pronti ad abbandonare le loro terre per recarsi a lavorare altrove.

Gli stati del Brasile dove si trovano il maggior numero di schiavi sono il Maranhão, Parà, Bahia e Mato Grosso do Sul, ovvero nelle regioni più povere e arretrate del Paese.

Negli ultimi decenni il governo federale brasiliano ha cominciato ad effettuare dei controlli da parte di gruppi mobili di vigilanza, i quali provvedono a denunciare e liberare i lavoratori in condizioni disumane.

In Brasile, e soprattutto nella Bahia, non c’è solamente il problema della schiavitù che continua, ma anche e soprattutto il problema dell’integrazione dei discendenti degli schiavi africani.

Proprio di questo si occupano molti missionari nello stato della Bahia, cercando di aiutare queste persone ad essere fiere delle proprie origini e non dimenticare il passato dei loro progenitori.

L’ultimo capitolo pubblicato della serie “Brasile” è stato pubblicato in data 24 gennaio 2018 e prossimamente seguiranno gli altri.

 

Camilla Lorenzini – Onda Musicale

— Onda Musicale

Tags: Brasile/Camilla Lorenzini/Across The World
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