Giuseppe Giacobazzi è un comico italiano che ha costruito la sua fama sulle imitazioni dell’uomo medio romagnolo, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Ieri sera all’Auditorium santa Chiara di Trento, Giacobazzi ha dimostrato, ancora una volta, come sia possibile fare umorismo e trattare temi importanti allo stesso tempo. Le sue gag, davvero molto divertenti, hanno incantato un teatro pieno di persone di tutte le età, che hanno applaudito convinte alle sue esilaranti battute.
Lo spettacolo inizia con il racconto della sua precedente esperienza per una grande firma della moda italiana che è durata per 14 anni. Il suo racconto del “backstage” delle sfilate di alta moda ha davvero divertito tutti.
Giacobazzi, 52 anni di un piccolissimo paesino romagnolo chiamato Alfonsine, racconta poi della sua infanzia e della sua adolescenza, fino al trasferimento con la sua famiglia a Bologna. Oltre due ore di monologo ininterrotto sono il segnale del grande stato di forma del comico che è uno dei punti di forza di Zelig. Sul finire Beppe stupisce tutti raccontando della sua esperienza, vissuta insieme alla moglie, con la fecondazione assistita.
L’uomo racconta con trasporto le grandi difficolta che lui e la moglie hanno provato nei vari tentativi, purtroppo falliti molte volte, della fecondazione assistita. Trattare un argomento cosi delicato e certamente molto doloroso per lui non deve essere stato facile, ma Giacobazzi ha voluto specificare che non ha mai avuto vergogna nel raccontare la sua storia, invitando tutti a fare la stessa cosa.
Fortunatamente la nascita di Arianna ha compensato tutte le fatiche e le difficoltà passate. Giacobazzi ha dimostrato, per chi avesse dubbi, che oltre al comico è viva la figura anche dell’uomo. Con la sua voglia di normalità.
Grazie Beppe, torna a trovarci quando vuoi.