Che cos’è la ricerca scientifica, questa sconosciuta pioniera dei passi umani? Per cercare di rispondere a questa domanda, il Circolo culturale Ipazia di Mattarello ha recentemente organizzato un incontro presso l’area sportiva adiacente ai Centri di Ricerca Interdipartimentale dell’Università di Trento che hanno sede nell’ex convento dei cappuccini di Mattarello.
Nell’area silenziosa e appartata si svolge da anni una ricerca che coinvolge più figure e si dirama in più direzioni:CIBIO (Centro di Biologia Integrata),CIMeC (Centro Intedipartimentale Mente e Cervello), BIOtech (Centro Interdipartimentale in Tecnologie Biomediche), tutti dediti a sperimentazioni e tecniche collegate ai poli universitari di Trento e Rovereto. Questi laboratori scientifici sono all’avanguardia e lavorano in sinergia con altri centri di ricerca europei.
La serata ha visto il dottor Devid Maniglio, fisico e ricercatore del BIOtech, portare al pubblico, in questa occasione mai sazio di sapere,informazioni assolutamente di interesse e senz’altro appassionanti. Di questo mondo infatti, spesso considerato distante dalla vita quotidiana, si sa poco. Dei suoi meccanismi, dei suoi obbiettivi, dei suoi metodi.
Allora, sentire dalla viva voce di un ricercatore spiegare in modo comprensibile le sue attività, restituisce una consapevolezza rara ed apre un quadro altrettanto raramente visibile. Regala conoscenza.
La ricerca scientifica è oggi, e sempre più, interdisciplinare, richiede molto denaro, adotta strumenti sempre più evoluti, ma riserva orizzonti di conquista che permangono aperti e che lasciano a chi ricerca, e a chi si avvicina per interesse, un senso assolutamente vivo di quanto sia complesso e meraviglioso ciò di cui siamo fatti, ciò da cui siamo circondati e in cui siamo immersi.
Le possibilità che le biotecnologie, e la ricerca scientifica tutta, hanno di individuare risposte (e di aprire domande) sul presente e sul futuro dell’uomo e del suo ambiente sono amplissime e costituiscono una risorsa irrinunciabile per il destino dell’umanità.
Un grazie allora va a Devid Maniglio e a tutti coloro che, nei diversi ruoli, lavorano con queste finalità contribuendo a migliorare la condizione umana e la qualità della vita sul pianeta.
Clara Lunardelli