Come ogni anno, ad apertura del corso volontari, la Cooperativa La Rete di Trento ha organizzato un incontro aperto alla cittadinanza attraverso la formula dello spettacolo-happening.
Questo momento è da sempre occasione di vivere da vicino la creatività con la quale è nello spirito della Cooperativa considerare la risorsa handicap. Insieme al team di educatori e operatori sociali, il volontariato rappresenta la base sulla quale si innestano le attività e i servizi de La Rete. Il corollario del folto numero di persone che ogni anno aderisceall’iniziativa consente infatti di mantenere alta e rinnovata la qualità della proposta.
La sinergia tra sociale no profit, la comunità, le famiglie e le singole persone, è in grado, com’è fin dal nome che si è dato la Cooperativa, di affrontare e spesso risolvere i problemi che le situazioni di difficoltà portano con sé. Col presupposto che la disabilità è una delle tante infinite forme dell’umanità e portatrice di risorse, non soltanto di problemi, dobbiamo renderci capaci di riconoscerle ed essere consapevoli che le situazioni di disagio, emarginazione e sofferenza esistono, ma sono e devono essere di stimolo a trovare soluzioni e migliorare modi e stili di vita.
Da qui le attività che la Cooperativa mette in atto da anni nel campo della disabilità con la scuola, nelle attività interne, con le famiglie e nel sociale in genere.
L’integrazione è lo scopo, la comunicazione il veicolo, lavorando sul terreno dell’intelligenza e della sensibilità.
Attraverso un’esperienza ormai quasi trentennale si è arrivati a formulare e reinventare modi inclusivi di vivere le relazioni, anche le più apparentemente difficili da stabilire e mantenere. Conservando ferma e viva l’intenzione, si sono raggiunti risultati di ragguardevole spessore, capaci di rispondere a bisogni altrimenti inespressi o inascoltati.
Anche quest’anno la partecipazione all’evento è stata al di sopra delle aspettative. Sotto la Tensostruttura di Villazzano, sabato scorso, si sono mescolate le età e le condizioni, le capacità e l’impegno, e il risultato è stata una festa che ha saputo coinvolgere, appassionare e stupire.
Per oltre due ore musica live, installazioni, video, performance hanno contribuito a rendere l’atmosfera inusuale e suggestiva.
Humor e allegria hanno filtrato temi profondi facendoli emergere con levità e forse è questa la chiave per arrivare a toccare e far capire che di disabilità si vive e si può vivere nel senso più pieno e profondo del verbo.
Clara Lunardelli – Onda Musicale