Cultura ed eventi

Un inno al colore in mostra a Lugano: Paul Signac al MASI

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“Paul Signac. Riflessi sull’acqua”, è il titolo di un’imperdibile mostra che sarà in corso al MASI (Museo d’arte della Svizzera italiana) di Lugano fino all’8 Gennaio 2017.

Per una bella gita domenicale accompagnata dall’inesorabile ma meraviglioso ingiallimento delle foglie, la Svizzera è decisamente dietro l’angolo e tra le mete raggiungibili in giornata, Lugano si trova al primo posto. Specialmente in questa stagione autunnale meriterebbe di essere una tappa obbligata, anche solo per i colori che l’acqua del lago ci regala, riflettendo la luce e facendo letteralmente brillare tutto l’intorno. Ma la poesia del lago può non essere l’unica motivazione per cui valga la pena fare un salto a Lugano: l’autunno è un momento ideale per inaugurare anche la stagione espositiva del MASI- museo che ha aperto i battenti solamente da un anno- con la mostra  “Paul Signac. Riflessi sull’acqua”.

L’esposizione curata da Marina Ferretti, è stata aperta al pubblico il 04 Settembre e si potrà visitare fino all’8 di Gennaio. Si tratta di un’incredibile raccolta di centoquaranta opere tra cui dipinti, disegni, acquerelli ed incisioni di Signac (1863-1935), artista che ha lavorato lungo anni di particolare fermento in Francia, toccando diverse correnti pittoriche e prendendo parte ad una vera e propria rivoluzione artistica.

Le opere in mostra sono singolari perché singolare è la loro unica provenienza: appartengono infatti tutte alla medesima collezione proprietà di una famiglia di grandi amatori di Signac. Si tratta senza ombra di dubbio di una delle più grandi ed interessanti collezioni private di opere afferenti a questo pittore. L’esposizione è costituita da due filoni principali, quello cronologico e quello tematico, entrambi accomunati da un filo più trasparente ma ugualmente percepibile, ovvero quello dell’evoluzione dell’artista lungo il corso del tempo. Scorrendo lungo le sale si può notare infatti come Signac abbia cambiato la sua tecnica nel corso degli anni, accostandosi a differenti correnti artistiche e prendendo invece le distanze da altre.

A cambiare non solo l’orientamento pittorico ma anche la vita di Signac, fu innanzitutto l’incontro avvenuto nel 1884 con il pittore Georges Seurat (1859-1891), il quale lo portò ad abbandonare la prima scelta impressionista per dedicarsi al Pointillisme– tecnica secondo cui l’immagine viene ottenuta attraverso stesura di tocchi e puntini di colore- fino a diventare uno dei fondatori del Neoimpressionismo. Quest’amicizia, che si dice essere stata una delle poche di Seurat, gli permise di sperimentare e di diventare in seguito una figura di grande ispirazione e riferimento per le generazioni successive di artisti.

Una rapida occhiata alle opere presenti in mostra potrebbe raccontarci che il il pittore prediligesse sopra ogni cosa rappresentare l’acqua in tutte le sue forme e richiami; perciò un fiume, il mare, le barche, la natura tipicamente marina, che infatti sono raffigurati in molte delle opere a Lugano. Ma soltanto ad un’attenta osservazione si potrà comprendere che il vero soggetto della mostra, come per la grande maggioranza delle opere di Signac, è solo ed esclusivamente il colore. Una volta circondati da questi capolavori, il mio suggerimento è quello di andare “oltre l’orizzonte”, di non soffermarvi ad uno sguardo superficiale d’insieme. Solo in questo modo sarà naturale comprendere quanto questo artista abbia profondamente amato il colore e quanto ne sia stato un fedelissimo discepolo.

Una mostra per gli amanti dell’arte e di Signac, ma anche e soprattutto per coloro che non solo amano, ma che letteralmente “venerano il colore”. Poter visitare questa collezione è un’occasione davvero rara e preziosa che vale il viaggio fino a Lugano.

 

Martina Bastianelli- Onda Musicale

 

 

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— Onda Musicale

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