Robert Doisneau è un fotografo le cui opere non possono non essere viste dal vivo almeno una volta nella vita. Ad unire le sue poetiche fotografie ad uno contenitore museale storicizzato e di particolare interesse, è la mostra Robert Doisneau: Icones, che sarà aperta al pubblico dal 17 dicembre fino al 1 maggio del 2017 al Forte di Bard (AO).
Si tratta di un luogo ricco di storia che si erge in maniera maestosa in mezzo alle montagne. Dopo un secolo di totale abbandono, il forte è stato restaurato ed è diventato dal 2006 un grosso polo espositivo che, grazie alle sue dimensioni, può ospitare contemporaneamente numerose mostre e che spesso dedica esposizioni e retrospettive ai grandi fotografi. Fino al 13 novembre è stata per l’appunto la retrospettiva dedicata ad Elliot Erwitt ad impadronirsi delle sale del museo.
Ospitando Doisneau, il Forte di Bard dà questa volta spazio ad un altro dei grandi protagonisti della fotografia del Novecento, il quale insieme ad Henry Cartier Bresson viene considerato uno dei “capostipiti” del fotogiornalismo di strada. La mostra, curata contemporaneamente dall’Atelier Robert Doisneau di Parigi e dall’Associazione Forte di Bard, è costituita da una nuova selezione scelta tra le sue opere più celebri. Tra queste figurano i ritratti di anonimi personaggi di strada, specialmente bambini e coppie d’innamorati immortalati e catturati in un momento privato d’affetto. Non può mancare nell’insieme anche la più nota di tutte, Le basier de l’Hotel de Ville, l’immagine di uno dei baci più famosi della storia della fotografia, che ha fatto sognare milioni di occhi luccicanti d’amore. Ma non sono solo gli anonimi ad essere protagonisti della mostra, al contempo compaiono anche le immagini che ritraggono personaggi famosi quali Picasso, Prevert e il nostro Giacometti.
Icones, come riporta il titolo, non è un termine che si riferisce solo ad “icone” celebri della Francia di quegli anni, ma la parola incarna proprio quei momenti di Parigi e dei parigini che Doisneau sa cogliere con particolare maestria, immortalandoli in un fermo immagine che ancora oggi è attuale e contemporaneo. Questo perché è l’uomo ad essere il soggetto principale della sua arte, un uomo che oggi come allora ride, si siede ad un bistrot per bere un caffè, gioca per strada, fa i conti sulle dita tra i banchi di scuola, guarda una vetrina e immancabilmente…ama. La sua arte riesce a comunicare con il solo uso di bianchi e neri come nessun altra gamma di colori sarebbe in grado di fare.
Una mostra da tenere presente soprattutto in corrispondenza delle vacanze natalizie sia per chi avesse intenzione di trascorrerle in montagna, sia per chi le passerà invece in città, da considerare quindi come gita fuori porta da fare in giornata. In ogni caso vale sicuramente la pena consultare prima il sito del Forte (http://www.fortedibard.it) per informarsi sulle mostre in corso al momento della vostra gita, potreste trovare qualche altra piacevole sorpresa da visitare.
Il mio consiglio è inoltre anche quello di vedere se anche Aosta offra in quel momento qualcosa sul panorama museale; proseguendo l’autostrada in una mezz’ora ci si può arrivare tranquillamente ed è una città che se non avete mai avuto occasione di visitare, vale la pena di un giretto. Anche il piccolo ma delizioso paese di Bard merita sicuramente una visita e magari una sosta mangereccia.
Una piccola curiosità: Bard ha avuto il suo piccolo momento di notorietà lo scorso anno per essere stato il luogo in cui hanno girato l’ultimo capitolo della saga Avengers, ovvero The age of Ultron. Sino all’8 gennaio sarà infatti possibile visitare anche la mostra dedicata al film ed alla sua realizzazione, Avengers: Age of Ultron the exibit.
{loadposition testSignature}