Cultura ed eventi

Utopie: mondi alla rovescia e apocalissi

|

Le persone la sera sono stanche, la mente scivola nel sonno e non ha voglia di impegnarsi intorno ad argomenti complessi, si dice. Ieri, nella calda saletta della Locanda de l’Arguta, in mezzo alla buia campagna ad un passo da Mattarello, il Circolo culturale Ipazia ha organizzato l’incontro dedicato ai mondi dell’utopia e della distopia al quale, invece, ha assistito un pubblico sveglio e partecipe.

Molti gli spunti e tutti interessanti emersi dalle due ore di escursione nei mondi immaginari che la mente umana ha nel corso dei secoli inventato, pensato, auspicato e maledetto, a seconda dei casi.

Partendo da Thomas More con la sua Utopia (di cui quest’anno ricorre il cinquecentesimo dalla pubblicazione), passando per la Città del Sole di Tommaso Campanella fino al 1984 di George Orwell e oltre, tra libri, racconti, immagini e film, il professor Alessandro Miorelli dell’Università di Trento ci ha accompagnati in un viaggio affascinante, ricco di riferimenti storici.

Che l’utopia sia viva ancora nella mente di ogni uomo è innegabile, che abbia perso la sua forza propulsiva e immaginifica anche è vero. Che i suoi territori oggi frequentino i campi del sogno, della fantasia, dell’auspicio e della speranza, riducendoli per dimensioni e impatto a cosa individuale o di gruppo è altrettanto vero.

Non per questo i semi delle idee smettono di essere piantati e tracce di utopia crescono nei movimenti ecologisti, nelle organizzazioni umanitarie, nelle fedi volte all’umanizzazione della tecnologia, nella produzione cinematografica e culturale. E, a ben guardare, anche nel più largo e diffuso senso della fine, nelle forme della comunicazione, le meno sospette.

La capacità a cui siamo chiamati semmai, prima di aderire in modo passivo e ignaro, è quella di individuarli e decodificarli scoprendone le finalità, cercando di capire a quali profondi bisogni dell’uomo rispondono, quali istanze e aspirazioni sollecitano. L’utopia politica, del vivere insieme, di essere umanità attraversa le visioni e le organizzazioni sociali senza mai abbandonarci.

La ritroviamo anche nel senso del destino collettivo che continuiamo a ricercare, nonostante le sconfitte, le incertezze e le disperanze. L’incontro di ieri ha dato stimoli sui quali riflettere, ai quali dedicare la forza del nostro pensiero, attivando spazi della coscienza. E, a ridosso delle feste natalizie, in un clima di familiarità, è stato gratificante ritrovare un tema inusuale sul quale ragionare insieme. Anche questo è un po’…utopia.

A tale proposito, ricordiamo che per il mese di dicembre Rai Radio 3 ha in palinsesto il programma Visioni: Arte e Utopia, in onda il sabato e la domenica alle ore 13.00.

 

Clara Lunardelli – Onda Musicale

 

{loadposition testSignature}

— Onda Musicale

Tags: George Orwell/Clara Lunardelli/1984
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli