Si è concluso mercoledì 14 dicembre presso l’Aula Magna del Conservatorio Bonporti a Trento il convegno dal titolo “Creatività e Musica: prospettive interdisciplinari“, due giornate di studio organizzate dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale e dal conservatorio trentino, in collaborazione con il Laboratorio di Filologia Musicale del Dipartimento di Lettere e Filosofia.
Dopo la prima giornatadi martedì 13, ospitata presso la storica sede della Facoltà di Sociologia ed incentrata sul fare creativo nonché sui risultati raccolti da una ricerca trentina, l’iniziativa, di richiamo internazionale, è terminata mercoledì 14 con una partecipata tavola rotonda dal titolo “Formare i professionisti della creatività musicale: possibilità o utopia?”.
La seconda giornatadi studio mercoledì 14, ospitata presso l’Aula Magna del conservatorio trentino, si è aperta con l’intervento dell’assessora Sara Ferrari, che ha ribadito la necessità di creare trasversalità e sinergie sul territorio nel sistema tripolare della formazione musicale, puntando all’innovazione dei processi e non solo dei prodotti. Gli interventi che si sono susseguiti hanno permesso un’approfondita riflessione sulla didattica della creatività presente nei percorsi formativi offerti dai conservatori italiani.
“I lavori della mattina – spiega il professor Cifariello Ciardi – hanno posto l’accento sulle esperienze maturate dai docenti del Bonporti nei molti ambiti didatticiattraversati oggi dalla creatività musicale: dalla composizione musicale alla musica corale e alla strumentazione per banda, fino alla musica elettronica, al jazz e alla popular music. Mentre nel pomeriggio un nutrito gruppo di docenti di composizione, provenienti dai principali conservatori italiani, si sono interrogati sui presupposti, le finalità e i metodi propri della formazione accademica alla creatività musicale. Fra i punti salienti emersi dalla discussione, ricordiamo i modelli dei Grandi Maestri di ogni ambito musicale nello sviluppo di una creatività attuale e sinceramente originale; la necessità di offrire allo studente non solo regole e teoria, ma anche abilità pratiche per superare “ostacoli musicali”, anche inaspettati, attraverso strategie consapevoli; l’importanza di una formazione aperta agli stimoli esterni e al superamento di ogni abituale confine.”
Particolarmente sentita da tutti i partecipanti è stata l’idea di un conservatorio non chiuso in se stesso, ma fornitore di energie utili a mantenere vivo e pulsante l’interesse del territorio per la cultura e le sue più fertili evoluzioni.
Si chiude, dunque, con soddisfazione e consenso il primo convegno di studi organizzato a Trento che ha visto la stretta collaborazione tra due importanti soggetti della formazione accademica, come lo sono il Conservatorio Bonporti e l’Università degli Studi.
Un’iniziativa che ha proposto confronti, dialoghi ed una tavola rotonda attraverso gli interventi di una trentina di relatori, nazionali ed internazionali, nonché un momento musicale realizzato dagli studenti di un conservatorio italiano.
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