Un corso internazionale di danza nell’atmosfera d’altri tempi del salone delle feste del Casinò municipale, insegnanti d’eccezione la celebre ballerina e coreografa russa Bella Ratcinskaja, docente all’Accademia e il teatro dell’Opera di Vienna, e il non meno celebre Alexandre Stepkine, docente di danza classica alla scuola del Balletto di Roma, accompagnati dalle note del pianoforte suonato da Gianna Bolotova, pianista dell’Accademia di ballo del teatro alla Scala di Milano.
È lo stage «La vera scuola russa», novità assoluta che s’è tenuta dal 27 al 30 dicembre per l’organizzazione di Annalisa Facincani, ballerina e titolare dello Studio Danza Annalisa, col sostegno del Comune di Arco e di Amsa, l’Azienda municipale sviluppo Arco.
Una scommessa che ha avuto un grande successo, se la primissima edizione – organizzata in meno di un mese di tempo e senza grande promozione – ha richiamato ad Arco 60 allievi (età da 9 a 18 anni) provenienti da mezzo mondo: oltre che dall’Italia, anche da tutta Europa, dagli Stati Uniti e dalla Russia.
Un successo tale che l’idea di farne un evento fisso del periodo che va da Natale a Capodanno è diventato un obiettivo concreto. La nuova iniziativa è stata presentata alla stampa nella tarda mattina di venerdì 30 dicembre al Casinò municipale, presenti l’assessore alla cultura Stefano Miori, il presidente di Amsa Renato Veronesi, il vicepresidente della Comunità di Valle Carlo Pedergnana, il consigliere provinciale Luca Giuliani, Annalisa Facincani e Bella Ratcinskaja.
“È stata una scommessa di grandissimo interesse– spiega l’assessore alla cultura Stefano Miori – perché si tratta di un evento che valorizza al meglio un luogo dal fascino unico e dalla storia particolare come il nostro Casinò, inserendosi in un periodo dell’anno, quello tra Natale e Capodanno, che aveva bisogno di qualcosa in più. Un periodo che da qualche anno, per l’apertura del mercatino di Natale fino all’Epifania, è turisticamente molto cresciuto, e ancora mostra margini di crescita”.
“Il successo di questa nuova scommessa, della quale dobbiamo ringraziare la felice intuizione di Annalisa Facincani, ci dimostra ancora una volta come il nostro territorio sia particolarmente vocato al turismo. E ci conferma che il Casinò è un luogo di ancora maggiori potenzialità, in grado, col suo fascino unico e con le strutture di cui dispone, di ospitare manifestazioni complesse e di richiamo internazionale. Adesso la speranza è di fare di questa novità una manifestazione fissa che dia ancora più visibilità e lustro alla nostra città”.
“Da tempo il consiglio di amministrazione si sta interrogando sul futuro del Casinò– dice il presidente di Amsa Renato Veronesi – soprattutto alla luce dell’implementazione della scuola musicale, che avverrà il prossimo anno. Il Casinò dovrà rimanere in parte legato alla convegnistica, ma certo per un’altra parte altrettanto importante sarà sede di musica e di danza, il che va incontro alla vocazione più profonda di questo luogo”.
“Il restauro della veranda e del gazebo, in corso in questi mesi, ci consentirà di disporre di un luogo davvero esclusivo, anche per la possibilità, dal primo gennaio, di ospitare matrimoni e unioni civili. Per quest’ultimo progetto abbiamo già verificato che i mercati più promettenti sono quello inglese e quello russo, sicché, ancora di più, lo stage di danza di Annalisa Facincani diventa strategico”.
“Stage di questo tipo li organizzo da anni nella mia scuola– spiega Annalisa Facincani– ma il grande salto, che avevo in mente da un po’, aveva bisogno del Casinò. Solo in un luogo così bello, affascinante e denso di storia si può pensare di dare una sede degna a docenti così importanti e di attrarre un pubblico internazionale. Sono particolarmente felice perché sia Amsa, che ci ha fornito il salone delle feste, sia l’Amministrazione hanno subito capito la potenzialità di quest’idea e mi hanno appoggiato in tutto”.
“Quest’anno è stata una sorta di grande prova generale, dall’anno prossimo conto che lo stage cresca ancora e presto possa costituire un evento noto a livello internazionale, ma anche tale da avvicinare alla danza i trentini”.
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