Il libro di questa settimana è un po’ particolare, si chiama Incipit ed è una raccolta di quindici racconti. La particolarità sta nell’autore, lo stesso Andrea La Rovere che i nostri lettori conoscono per i suoi articoli sulla storia del rock.
Andrea La Rovere, infatti, oltre a essere vicedirettore della nostra testata, è un prolifico scrittore. Oltre a Incipit è in uscita proprio in questi giorni un altro volume, di tema totalmente diverso, di cui vi parleremo a breve.
Incipit segue di circa un anno e mezzo l’uscita di Insonnia, il debutto di La Rovere nella narrativa. Il libro, a sua volta una raccolta di racconti, ha ottenuto buoni riscontri di vendite e soprattutto il plauso della critica; si è inoltre aggiudicato il Premio dell’Editoria Abruzzese 2020. Premio particolarmente prestigioso, se consideriamo che l’Abruzzo si sta rivelando a livello nazionale con grandi scrittori, come Remo Rapino e Romano De Marco.
Incipit prosegue nella scia del primo libro, con la coraggiosa scelta di replicare il formato della raccolta di racconti. Sì, perché pur vantando nobili origini, i racconti sono spesso snobbati dai lettori e dai premi letterari.
Chi ha amato Insonnia si ritroverà subito con le stesse suggestioni, anche se Incipit ha una sua autonomia, rivendicata attraverso una maggiore attualità dei temi. Ci sono comunque le atmosfere notturne che hanno fatto la fortuna del precedente, ma abbondano anche temi sociali, trattati spesso con una certa crudezza.
I racconti viaggiano sui confini di generi diversi.
Dal surreale e delicato bozzetto animalista di Briciola, la storia che apre Incipit, alla riflessione sull’impatto dei social nella vita di una giovane ragazza, Jessica; abbiamo dei classici racconti thriller con rovesciamento finale, come La Patente e Il Giorno Fortunato.
Più grotteschi e taglienti sono Un Lavoro Come un Altro e I Valori di una Volta.
Un classico impianto horror è invece quello di Werewolf in Abruzzo, storia di un lupo mannaro che sottende una riflessione sulla pena di morte. Nel racconto si cita la canzone folk Werewolf di Michael Hurley, resa celebre da Cat Power.
Il Testimone ci porta nella Roma degli anni ’70, quella di Romanzo Criminale, con la sordida storia di due balordi che devono disfarsi di un cadavere; Incipit e Ossessione sono due lunghe e deliranti cavalcate notturne narrate in prima persona. Revolver è la storia di una donna killer che si sente appagata solo quando usa il suo revolver.
Ma il cuore di Incipit sta nei racconti che affrontano temi di scottante attualità.
La Finta di Garrincha è l’inquietante storia di un femminicidio narrata da un punto di vista insolito, quello dell’assassino; Tre Giri di Briscola è un accorato grido di denuncia contro l’omofobia e i pregiudizi di provincia e non solo.
I momenti di maggior pathos sono quelli di due storie vagamente autobiografiche.
Così Andavano le Cose è la storia romanzata del nonno dell’autore, civile ucciso dai bombardamenti durante la Liberazione di Senigallia. Una vicenda, purtroppo, ancora di stretta attualità.
La Donna che era Diventata un’Antenna è invece il momento più emozionante, posto in chiusura. Una lunga storia che affronta con delicatezza il dramma di chi ha perso un caro durante la pandemia, solo in un letto d’ospedale. Un tema sicuramente straziante, che l’autore affronta in modo laterale, in un racconto che non manca di momenti ironici e catartici.
Insomma, Incipit è un ideale seguito di Insonnia, altrettanto fresco e forse più maturo. La scrittura è sciolta – si nota la pratica quotidiana col mezzo – e scorrevole. Le storie sono a volte crude e brutali, ma sempre ciste attraverso la lente di una salvifica ironia.
La forza dell’autore sta nel presentare vicende di grande attualità senza nascondere il proprio pensiero, ma senza giudicare le azioni dei personaggi. La presenza di caratteri che vivono ai margini della società, per i quali l’empatia dello scrittore è ben evidente, fanno accostare Incipit ad autori come Fabrizio De André, Francesco Bianconi e Nick Cave. Tanto per rimanere nell’ambito musicale caro all’autore.
Emblematica la figura di Jessica, influencer di periferia che si divide tra il sogno stereotipato di un grande amore e la dipendenza per i like di Instagram; o nella storia di Giovannino, anziano di paese apparentemente innocuo e quasi tenero, aggrappato ai sani valori di una volta. L’uomo si rivelerà un capofamiglia violento e autoritario.
Come il precedente, la nuova raccolta di Andrea La Rovere è uscita per Edizioni Tabula Fati, piccola casa editrice che si fa notare per le proposte mirate e di grande qualità. Vi invitiamo inoltre a seguire l’autore sulla sua pagina Facebook, dove spesso sono disponibili racconti inediti.