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Mary Tayler Moore: scompare a 80 anni la regina della “sit comedy” americana

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L’attrice americana Mary Tayler Moore è morta a 80 anni. Fu interprete popolarissima di due show, il ‘Dick Van Dyke’ e quello che portava il suo nome.

Nel 1981 per ‘Gente comune’ fu candidata agli Oscar. Icona femminista, le sue interpretazioni rivoluzionarono il ruolo della donna nella tv Usa.

A cavallo tra gli anni 60 e 70 fu la protagonista di due tra le sitcom più amate negli Usa, The Dick Van Dyke Show e successivamente quella che portava il suo stesso nome, Mary Tyler Moore Show, dove interpretava il ruolo di una donna adulta single, ma non divorziata o vedova, fiera della sua indipendenza lavorativa e nella vita. Per molte americane il personaggio di Mary Richards divenne quasi una sorella con la quale identificarsi: Tyler Moore portò sul piccolo schermo temi allora tabù come parità di retribuzione, contraccezione, indipendenza sessuale.

Il suo modo di apparire in tv segnò uno spartiacque nella televisione americana degli anni 60, dove le donne erano relegate quasi sempre in ruoli di mogli e madri di famiglia. Sin dall’inizio, nel Dick Van Dyke Show, Mary Tyler Moore si allontanò dagli stereotipi: negli show indossava pantaloni alla moda invece di abiti da casa e si faceva acconciare i capelli come Jacqueline Kennedy.

Fu poi grazie alla sitcom che portava il suo nome, andata in onda negli Stati Uniti sulla Cbs dal 1970 al ’77 e approdata in Italia nel 1982 (erano ancora gli anni in cui quelle che oggi si chiamano serie tv arrivavano dagli States con grande ritardo), che Tyler Moore divenne popolarissima. Tanto che per i suoi ruoli in tv vinse anche sette Emmy.

Successivamente, a farla conoscere al grande pubblico in tutto il mondo, fu la sua interpretazione dell’algida madre che aveva appena perso un figlio nel film di Robert Redford del 1980, Gente comune, che le valse una nomination all’Oscar l’anno successivo come migliore attrice.

Un significativo cambio di registro, dal ruolo comico per il quale si era fatta conoscere a una interpretazione sofferta, intensa e drammatica.  (fonte www.repubblica.it)
 

— Onda Musicale

Tags: Regina
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