Brecht, a 60 anni dalla sua scomparsa, è tornato nei nostri teatri e ci rimarrà fino al 9 aprile: ultimo appuntamento per “Mr. Pùntila e il suo servo Matti” al Teatro Quirino di Roma.
La produzione del Teatro dell’Elfo si è fatta carico della responsabilità di celebrare il drammaturgo tedesco, riportando sulle scene una delle sue migliori commedie.
Pùntila è un ricco capitalista. Da sobrio è tiranno e tratta tutti come oggetti, inclusa sua figlia Eva costretta alle nozze con il noioso e inetto L’attachè. Da ubriaco, vede le persone per ciò che sono: esseri umani (termine usato dallo stesso Pùntila). È generoso e amico di tutti, specialmente del suo autista Matti, che considera un uomo tutto d’un pezzo: sposo ideale per la bella e viziata Eva.
Toccherà proprio al servo Matti fargli da spalla, in un ruolo che ricorda molto quello di Sancho Panza, cercando di sfruttare i cambi di umore del padrone. Viene ricreata una versione brechtiana del “Dr. Jeckill e Mr. Hyde” in questa “commedia popolare” (definizione dello stesso Brecht) allegoria del capitalismo, condita con risate e musica.
La commedia sembra voler sfidare Brecht, dando apparentemente più peso al divertimento che all’ideologia. Ma se da una parte il testo è spassoso, supportato anche da ottimi tempi comici, dall’altra la scenografia non manca di ricordare la visione capitalistica dell’individuo come carne da macello, attraverso i disegni di sezioni animali e le carcasse di suino che penzolano dal soffitto. Anche se ciò che più colpisce è sicuramente l’enorme dollaro (che funge da siparietto) con la scritta “Pùntiland State of Pùntila” e la faccia di un maiale a rimpiazzare il posto del presidente.
Personaggi ben definiti e adattamenti musicali azzeccati sono l’ottima cornice alla commedia musicale che ruota intorno al capitalista Púntila. Lo spettacolo dura circa 2 ore e 40 minuti, ma non lascia spazio alla noia o alla monotonia, grazie alla strategica regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia e all’interpretazione, volutamente esagerata un po’ in stile film muto, del cast. Un mix in grado di creare una crescente intensità, fino alla scena culmine in cui Eva cercherà impacciatamente di annullare le differenze di classe tra lei e il servo Matti.
Il cast è composto da Luciano Scarpa (l’autista Matti); Ida Marinelli, Corinna Augustoni, Carolina Cametti, Francesca Turrini (CFP: Cooperativa Fidanzate di Pùntila); Elena Russo Arman (Eva); Luca Toracca (cameriere, Pastore); Umberto Petranca (L’attachè); Nicola Stravalci (giudice); Matteo De Mojana (Pelorosso, avvocato), ha curato gli arrangiamenti delle musiche originali di Paul Dessau; Francesco Baldi (Surkkala); il regista Bruni (Pùntila) che ha curato anche la traduzione del testo di Brecht.
Domenica 19 marzo lo spettacolo ha concluso la sua trasferta al Teatro Rossetti di Trieste e proseguirà la sua tournée al Teatro Alighieri di Ravenna dal 23 al 26 marzo; Arena del Sole, Bologna, dal 30 marzo al 2 aprile; Teatro Quirino di Roma dal 4 al 9 aprile 2017.
Riccardo Tosin – Onda Musicale
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