L’ex batterista dei Judas Priest Dave Holland, che ha suonato in tutti i loro album migliori degli anni ’80, è morto all’età di 69 anni.
La causa del decesso di Holland non è stata rivelata. Dave Holland era nato a Northampton (Inghilterra) il 5 aprile del 1948 ed è stato il batterista dei Judas Priest dal 1979 fino al 1989 quando uscì dalla band e fu sostituito dal batterista attuale Scott Travis. Dave Holland è il secondo batterista più longevo della band, oltre a Travis.
Egli ha avuto una carriera leggendaria nel rock e nell’heavy metal fino a quando nel 2006 una condanna per tentato stupro e aggressione minorile lo ha ha portato al suo imprigionamento fino al 2012. Holland ha sostenuto la propria innocenza fino alla sua morte.
I suoi lavori migliori con i Judas Priest sono album come British Steel (1980), Point of Entry (1981), Screaming for Vengeance (1982), Defenders of the Faith (1984), Turbo (1986) e Ram It Down ( 1988), registrati tutti per la Columbia Records. Holland è stata una parte fondamentale del sound della band con i suoi ritmi di guida e il solido lavoro con ile bacchette dell’era NWOBHM. Ha inoltre suonato in molte rock band britanniche negli anni ’60, ma la sua pretesa di fama prima dei Judas Priest è arrivata dalle leggende del rock classico Trapeze con Glenn Hughes.
I Trapeze sonbo statinuna band molto nota negli anni 70 che ebbe un particvolare successo in America, dove era seconda solo ai Led Zeppelin. Leader di quella formazione era Mel Galley.
Dave Holland è stato il batterista dei Trapeze fino a quando la band si sciolse e si unì ai Judas Priest nel 1979. Holland lavorò anche con Tony Iommi, Glenn Hughes e Justin Hayward di The Moody Blues, che era un suo primo mentore. Si diceva che stesse scrivendo un libro al momento della sua morte, occupandosi della sua vita nella musica e della sua prigionia, inclusa la prova della sua innocenza.
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