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Michael Jackson: nuove pesanti accuse di pedofilia nel documentario “Leaving Neverland”

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Il documentario esplosivo “Leaving Neverland” afferma che Michael Jacksondiede ai ragazzini gioielli in cambio di atti sessuali e inscenò un’intera simulazione di matrimonio prima di mollarli per vittime più giovani con tanto di giuramento e un anello di diamanti.

E quello che riporta in questo articolo (LINK) il Daily Mail, che noi riportiamo integralmente. Il documentario su Michael JacksonLeaving Neverland” ha avuto la sua première mondiale venerdì scorso al Sundance Film Festival al Park City, in Utah. (link) Con una durata di  quasi quattro ore il documentario, che sarà in onda sul HBO e su Channel 4 in Inghilterra, entra nel vivo dei dettagli di Wade Robson e James Safechuck sull’accusa di abuso sessuale.

Patrick Ryan scrive: “Michael Jackson diede ad una delle sue giovani vittime dei gioielli in cambio di atti sessuali, e simulò persino un matrimonio”.

Le affermazioni dei  testimoni e delle vittime sessuali di Michael Jackson sono molto credibili. E’ stato un pedofilo”, scrive Mara Reinstein.

Robson aveva precedentemente descritto nei dettagli di Jackson che si masturbava mentre guardava Robson nudo a quattro zampe nell’atto di accarezzarsi i genitali. Safechuck e Robson hanno ricevuto una standing ovation da parte dell’audience. La famiglia di Jackson non ha neppure provato a fermare la proiezione in alcun modo, ma il nipote del Re del Pop ha subito esortato i suoi followers su Twitter a boicottare gli sponsor di Sundance.

Il film è così “sessualmente esplicito” che nella lobby del cinema erano presenti counselor. E’ stato categorizzato come un “film Horror” da Jeff Wells dell’Hollywood Elsewhere, che disse che Jackson era “un amico, un agevole predatore, un mostro.

Troppi paralleli comuni tra le storie delle vittime: Michael Jackson che dissuadeva le sue vittime di odiare i propri genitori e le donne in generale, convincendoli che il loro incontro idilliaco era opera del Signore, ma alla fine sostituendoli con ragazzini più giovani. C’era molta gelosia e sofferenza. Non eri più speciale per lui”

Jackson negò tutte le accuse di abuso di minori durante la sua vita, e così fece la sua agenzia nei dieci anni dopo la sua morte. In reazione al documentario, l’agenzia di Michael Jackson lo ha descritto come “il tipo di film diffamatorio da tabloid che sparava a zero su Michael Jackson in vita, e continua ora da morto”.

Inoltre l’agenzia ha accusato in un’intervista Robson e Safechuck di essere “due falsi testimoni”, in riferimento ad una confessione giurata che avevano depositato mentre Jackson era ancora in vita, in cui affermavano di non aver subito moleste da parte sua. Entrambi i ragazzi entrano nel vivo di dettagli grafici e specifici su cosa è presumibilmente successo nella stanza di Jackson quando erano solo bambini, ovvero approssimativamente dai 7 ai 14 anni. Molti critici non hanno reso le specifiche esplicite, nonostante ci fossero alcuni dettagli trapelati su Twitter.

Anche Eugene Hernandez, il Deputy Director alla Film Society della Lincoln Center ha fornito dei dettagli, scrivendo: “A metà documentario, che nella sua prima parte aveva descritto vividamente gli abusi sessuali, mi ero chiesta perché ci volessero altre due ore di film.. ma nella seconda parte quello che emerge è il viaggio percorso dalle vittime per poterne oggi parlare: E’ un esplorazione profondamente commovente di un abuso dalla prospettiva delle sue vittime /famiglie. Complessivamente ben costruita. Fa emergere così tante domande difficili sui ruoli parentali, la celebrità, i segreti, la fama, il concedere certi comportamenti. Argomenti che avrebbero potuto riempire altre 4 ore di documentario”.

Appena i critici hanno postato i loro pensieri, un esercito di fan di Michael Jackson si è scagliato contro, rifiutando tutte le affermazioni fatte dal film.

L’agenzia di Michael Jacskon accusa il documentario Leaving Neverland di diffamazione. L’agenzia  del Re del Pop è stata veloce a contrattaccare il documentario, marchiandolo come diffamatorio. Robson, un coreografo che ha lavorato con Britney Spears e altri famosi cantanti, ha testimoniato in difesa di Jackson nel processo del 2005 che si concluse con l’assoluzione della pop star dall’accusa di molestie sessuali.

Il film fa perno su affermazioni non corroborate che sono apparentemente successe 20 anni fa e le tratta come dei fatti”, è l’osservazione dell’agenzia, che inoltre accusa i registi di far troppo preponderare le storie dei due uomini e di ignorare quelle di chi invece diceva che Jackson non avesse mai arrecato un pregiudizio a un minore: E’ significativo che il regista ha ammesso di aver limitato le sue interviste solo agli accusatori e alle loro famiglie. Facendo ciò, ha intenzionalmente evitato di intervistare numerose persone che hanno passato molto tempo con Michael Jackson e che hanno affermato senza ombra di dubbio che lui trattò i bambini con assoluto rispetto e che non fece mai nulla per danneggiarli.

Scegliendo di non includere nessuna di queste voci indipendenti che potrebbero sfidare la narrativa che il regista era determinato a propinare. Finchè il regista è rimasto negligente sul verificare i fatti raccontati in modo da dare una descrizione così palesemente monolaterale che gli spettatori avrebbero ricevuto quanto di più lontano da un ritratto bilanciato.

Per 20 anni, Wade Robson ha negato in tribunale e in numerose interviste, anche dopo la morte di Michael, di essere stato in alcun modo una vittima e ha dichiarato di essere grato per tutto quello che Michael aveva fatto per lui. La sua famiglia ha beneficiato della gentilezza, della generosità e del sostegno alla carriera di Michael fino alla sua morte. Convenientemente tralasciato da Leaving Neverland è stato il fatto che quando a Robson è stato negato un ruolo in una produzione su Michael Jackson, le sue accuse di aggressione sono emerse improvvisamente. Siamo estremamente solidali con ogni legittima vittima di abusi su minori. Questo film, tuttavia, rende a queste vittime un cattivo servizio.

Perché, nonostante tutte le non sincere smentite che non si tratti di denaro, di denaro si è sempre trattato – milioni di dollari – che risalgono al 2013, quando sia Wade Robson che James Safechuck, che condividono lo stesso legale, hanno lanciato le loro rivendicazioni infruttuose contro l’agenzia di Michael Jackson.

Ora che Michael non è più vivo per difendersi, Robson, Safechuck e i loro avvocati perseguono nei loro sforzi pur di raggiungere soldi e notorietà infangandolo delle stesse accuse di cui una giuria lo ha già dichiarato innocente quando era vivo.” Ma non ha avuto un impatto su coloro che hanno visto il film, che erano quasi unanimi nel ritenere che questo film presentava prove schiaccianti a sostegno delle accuse di Robson e Safechuck.

I due testimoni si sono presi del tempo prima di rivolgersi ai critici e  oppositori dopo la proiezione, pur mettendo in chiaro che non sono stati pagati in alcun modo per la loro partecipazione al film. “Non mi sembra che ci sia qualcosa che devo rispondere, se non che capisco che per loro è davvero difficile da credere – ha detto Robson – possiamo accettare e capire qualcosa solo quando siamo pronti, forse non saremo mai pronti, forse lo saremo mai. Questo è il loro viaggio“.

Il critico Indiewire David Ehrlich ha scritto: “spoiler alert: Michael Jackson ha abusato sessualmente al 100% di molti bambini“. Anche durante l’intervallo della proiezione molti sono rimasti shoccati da ciò che avevano visto a metà del film. “Qualunque cosa pensavate di sapere o di cui eravate a conoscenza, il contenuto di ciò che vedete qui è più inquietante di quanto possiate immaginare. E ancora una volta, siamo solo a metà strada“, ha scritto Kevin Fallon di The Daily Beast.

Amy Kaufman del Los Angeles Times ha detto che prima della proiezione del film il direttore del festival ha lanciato un avvertimento agli ospiti. John Cooper avverte il pubblico di #LeavingNeverland che “la documentazione contiene descrizioni esplicite di abusi sessuali che coinvolgono minori e professionisti sanitari dello stato dello Utah sono a disposizione nella lobby qualora gli spettatori avesser necessità di parlarci ha scritto Kaufman.

Matt Donnelly di Variety ha twittato: “#Sundance ha fornito professionisti della sanità nel teatro per i membri del pubblico potenzialmente sconvolto dalle descrizioni esplicite di #LeavingNeverland sull’abuso sessuale contro i ragazzi minorenni“.

Kaufman ha anche rivelato che il film è stato empatizzato da un signore tra gli spettatori, scrivendo: “Incredibile reazione emotiva del pubblico dopo #LeavingNeverland. Un membro del pubblico ha confessato di essere stato molestato da bambino e che Robson e Safechuck, faranno molto di più di Michael Jackson“.

Assolutamente devastante“, ha osservato Marlow Stern di The Daily Beast e la scrittrice di Hollywood Reporter Tatiana Siegel. 

Avresti dovuto vedere i volti degli spettatori durante l’intervallo di dieci minuti di “Leaving Neverland“. Avevano quello sguardo di nausea scavata, disgusto sommerso dal tentativo di nascondere la loro repulsione. I negazionisti del senso di colpa di Jackson sono finiti. “, scrive Wells.

Leaving Neverland” è anche, naturalmente, “una storia molto triste. Vengono trasmessi i danni e le disfunzioni. Sei sano o malato solo in misura di una quantità di brutti segreti che ti porti dietro.  Inoltre,  alle due madri complici delle vittime vengono dati giudizi dai loro figli nel loro tentativo di uscirne psicologicamente illesi

La famiglia di Jackson non se ne sta in silenzio e la settimana scorsa i Jackson, di solito timidi per la stampa, si sono rivolti alla HBO perchè ritirasse il documentario. Taj, nipote di Jackson, figlio di Tito, ha espresso il suo disgusto su Twitter: “A tutti gli sponsor di @sundancefest: Sostenendo le loro bugie, ora fai parte di questo e ce ne ricorderemo quando tutto imploderà. Non puoi più appellarti all’ignoranza“.

Ha anche scritto:

Sono sicuro che ci sono film incredibili che saranno presentati in anteprima al festival. Film in cui la gente ha messo sacrifici di soldi guadagnati duramente. Ma @Sundance sta mettendo a repentaglio questi film per accogliere, promuovere e mostrare un film che vede protagonisti due artisti che si sono dimostrati solo abili truffatori.”

L’account ufficiale di Jackson condivideva anche un tweet dove si indignava verso la HBO:

Nel 1992, Michael diede alla HBO il loro più alto indice di ascolto di sempre. Ora, per ripagarlo, danno voce a quelli che sono già stati ammessi come bugiardi. #StopLeavingNeverlandNOW.

Questo era un riferimento al primo concerto televisivo di Jackson, trasmesso in rete nell’ottobre del 1992 dopo essere stato girato a Bucarest, in Romania. Lo speciale ha distrutto il record di anteprime del fornitore di servizi via cavo a pagamento, ottenendo un punteggio di 21,4 e 34 quote nelle circa 17,5 milioni di case con abbonamenti.

Wade Robson è noto a molti come l’uomo che da quanto riferito è arrivato tra Britney Spears Justin Timberlake, e ha ispirato Timberlake a scrivere il celebre Cry Me A River

Nella sua denuncia, Wade Robson ha sostenuto di essere stato stuprato dal Re del Pop per sette anni, a partire da quando aveva sette anni e terminando quando aveva 14 anni. Quella causa è stata infine rigettata, con la sentenza del giudice che ha stabilito che il cantante non potesse essere ritenuto responsabile per le accuse fatte da Robson. Il tribunale non ha fatto commenti sulla validità della causa, ma la famiglia di Jackson era molto chiara sul fatto che Robson aveva testimoniato per conto del cantante al suo processo del 2005.  

Robson ha raccontato particolari molto, molto pesanti nella sua deposizione in tribunale, che noi preferiamo non riportare, ma che sono contenuti in questo LINK (attenzione, frasi molto esplicite che potrebebro urtare la vostra sensibilità).

Nella sua causa ha anche affermato che Jackson ha perso interesse per lui quando ha compiuto 14 anni, ma prima di allora era solito dire al ragazzo:

Non possiamo mai dire a nessuno cosa stiamo facendo. Le persone sono ignoranti e non capirebbero mai che ci amiamo e questo è il modo in cui lo dimostriamo.  Se qualcuno lo devesse mai scoprire, la nostra vita e la nostra carriera finirebbero.”

I fans di Jackson e della sua famiglia sono rimasti scioccati quando sono venuti a conoscenza dell’archiviazione, dato che Robson era stato un testimone cruciale nell’assoluzione di Jackson con accuse simili nel 2005. In quel processo ha testimoniato sotto giuramento che Jackson non lo aveva mai toccato impropriamente o abusato di lui durante il loro tempo insieme.

Wade Robson rispose alla critica affermando:

All’epoca non avevo la sensazione di esserne stato costretto. Ho creduto di essere un partecipante consenziente agli atti sessuali.”

(fonte: www.dailymail.co.uk – link)

 

— Onda Musicale

Tags: Britney Spears/Michael Jackson/Sundance Film Festival/Leaving Neverland/Wade Robson
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