Musica

La cover della settimana: “Hurt” di Johnny Cash

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Johnny Cash

“I hurt myself today /To see if I still feel /I focus on the pain /The only thing that’s real /The needle tears a hole/The old familiar sting /Try to kill it all away /But I remember everything”.

Queste le parole che introducono la malinconica ballata Hurt del gruppo industrial metal dei Nine Inch Nails, abbreviati NIN, guidati dal cantante polistrumentista Trent Reznor, il quale scrisse queste tristi parole per il concept album The Downward Spiral del 1994 accompagnato da chitarra, tastiere e batteria. Un brano, inizialmente, tranquillo ed inquietante con un finale polverizzante.

Reznor canta dunque un testo nichilista basato sull’autodistruzione, sul dolore e sull’eroina, tematiche che non erano nuove a Johnny Cash che rese in acustico Hurt, con l’aggiunta di un pianoforte in alcuni passaggi. La cover è contenuta nell’album American IV: The Man Comes Around del 2002. Abbiamo già parlato del capitolo precedente qui (leggi l’articolo).

Cash, che non ha mai rinnegato la sua natura profondamente cristiana, si mantiene comunque sulla linea della canzone originale esprimendo tutto il dolore che lo accomuna con Trent Reznor. Cambia solo un verso trasformando una “corona di merda” in una “corona di spine”.

Il video poi venne premiato postumo con il Grammy Award nel 2004, Cash è morto l’anno precedente, dove si vedono Johnny Cash e la moglie June Carter nella loro casa.

Entrambi sono invecchiati parecchio, ma la loro vita è stata comunque lunga e piena di successo ed amore. A testimonianza di questo le immagini, dal bianco e nero al colore, che intervallano Cash mentre suona e canta.

A questo link potrete ascoltare la versione originale dei NIN mentre, a questo, la versione di Johnny Cash.

 

— Onda Musicale

Tags: johnny cash/nine inch nails/Trent Reznor
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