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23 marzo 1973: John Lennon è “invitato” a lasciare gli Stati Uniti

John Lennon e Yoko Ono

Come è noto, i Beatles si separano ufficialmente nel 1970 e già alla fine dell’anno John e Yoko Ono pubblicano un album ciascuno come solista, entrambi accompagnati dalla Plastic Ono band, nella quale suona anche Ringo Starr

Nel frattempo, John Lennon si trasferisce in America dove iniziano i conflitti con il mondo discografico d’oltreoceano derivanti dal fatto che l’ormai ex Beatles vuole la totale autonomia sulla sua musica, mentre il “sistema americano” non vuole un prodotto “a scatola chiusa“.

Inoltre, John Lennon inizia una serie di “battaglie” molto forti a favore del comunismo e il governo americano, intimorito dalle sue prese di posizione “estremiste” a favore di personaggi della sinistra radicale come Angela Davis o John Sinclair che hanno un forte impatto sulla gioventù statunitense, si preoccupa molto.

Negli Stati Uniti è stata da poco alzata l’età per potere votare (da 18 a 21 anni) e nel 1972 il governo del presidente Richard Nixon (37mo presidente americano) e l’FBI iniziano una massiccia campagna di discredito nei confronti di John Lennon

La stessa inzia con il rifiuto di concedergli  il permesso di soggiorno in U.S.A, come documenta il film “U.S.A. contro John Lennon“. Leon Wildes, l’avvocato che lo difende da allora e fino al 1976, decide di attuare una strategia difensiva che consiste nel presentare Lennon come una “personalità importante nelle arti, la cui presenza nello stato è di interesse nazionale“. Per attuarla chiede delle lettere di referenze da varie personalità artistiche, tra cui Andy Warhol, Clive Barnes, Jasper Johns, Stanley Kubrick, Elia Kazan, Claes Oldenburg, Leonard Bernstein e Virgil Thomson.

Nel frattempo, il 23 marzo 1973 John Lennon viene “invitato” a lasciare gli Stati Uniti entro 60 giorni. L’accusa che gli viene mossa è “attività anti-democartica per l’impegno al fianco di pacifisti e uso di sostanze stupefacenti“, per cui era già stato condannato in Inghilterra nel 1968

John Lennon ha anche recitato in una commedia anti militarista intitolata “Come ho vinto la guerra“, nel 1967, indossando per la prima volta i suoi famosi occhiletti tondi. (leggi l’articolo)

Dopo vari ed estenuanti rinvii, nel 1975 John Lennon ottiene finalmente la tanto ambita Green Card, che gli permette di risiedere liberamente sul suolo americano. Leon Wildes telefona subito a John, che proprio in quel momento sta andando in ospedale perché Yoko sta partorendo. Tra l’altro quel giorno è pure il suo compleanno.

Nello stesso giorno – ricorda un divertito Leon Wildes – vinse la causa, compì gli anni (35) e divenne padre di Sean“. Secondo un suo assistente, Fried Seaman, sul finire degli anni ’70 Lennon rivede radicalmente le proprie opinioni politiche e inizia ad esprimere il suo supporto per Ronald Reagan, che diventerà presidente nel 1981 e inizia a criticare l’allora presidente in carica Jimmy Carter.

«Gli anni sessanta hanno assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si è limitata solo ad alcuni
piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l’intero modo di pensare.
Toccò prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di questa rivoluzione,
che in realtà è un’evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti nella stessa barca:
una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I Beatles erano di vedetta»

(John Lennon)

— Onda Musicale

Tags: John Lennon, The Beatles, Ringo Starr, Andy Warhol, Yoko Ono, Stanley Kubrick, Plastic Ono Band
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