“Il film su Keith Moon dipende da qualcuno che mi farà sedere abbastanza a lungo con uno scrittore per farlo davvero bene” ha dichiarato Roger Daltrey, storico frontman degli Who.
“Se mi sedessi per sei settimane con un bravo scrittore potrei farcela. Ho tutto nella mia testa, so come dovrebbe essere il film e come dovrebbe essere strutturata la storia”.
Daltrey ha poi proseguito affermando che ha rifiutato diverse sceneggiature nel corso del tempo, inclusa una nella quale l’attore Mike Myers avrebbe dovuto interpretare il funambolico batterista. Per il frontman, infatti, la sceneggiatura dovrebbe essere scritta da qualcuno che è stato nella band.
Durante un’intervista a Rolling Stone, Daltrey ha poi affermato che il modo di suonare la batteria di Moon fosse uno degli ingredienti chiave del sound tipico dei primi Who.
“Era abbastanza chiaro sin dal primo giorno in cui Keith Moon si è unito alla band. Ogni pezzo che abbiamo suonato fino ad allora è diventato completamente diverso dopo che Keith si è unito a noi. La chimica era cambiata”.
All’epoca Moon si era appena ricongiunto con la band in Inghilterra dopo un anno di pausa e bevute a Malibu (California) per registrare “Who Are You” e partecipare alla realizzazione di “The Kids Are Alright”.
Moon è vissuto abbastanza a lungo per vedere alcuni spezzoni di filmati di Kilburn all’interno del documentario e non era molto contento di quello che aveva visto.
A tal proposito Daltrey ha ricordato “ha avuto un effetto psicologico su di lui davvero grande. Enorme. Aveva visto ciò che era diventato e non era una bella cosa. Poi gli abbiamo detto ‘dai Keith, ti metteremo in forma’. Riporteremo Pete Townshend on the road. Purtroppo non è vissuto abbastanza a lungo”.
“Una volta abbiamo noleggiato un aereo per andare in Germania e mentre stavamo volando è uscito con la porta del bagno sulla spalla. Ha quasi strappato la paratia del fottuto aereo e questo ci ha un po’ snervati. Improvvisamente ti rendi conto che un aereo è costruito in modo tale che tutti i pezzi della struttura che lo tengono assieme sono importanti e strappare i pezzi a metà del volo non è una fottuta buona idea”.
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